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28 aprile 2011

IL 9 APRILE "IL NOSTRO TEMPO E' ADESSO": IN PIAZZA CONTRO IL PRECARIATO. Intervista a Maurizio Bekar

Il 9 aprile 2011 "Il nostro tempo è adesso: la vita non aspetta !" giornata di mobilitazione nazionale contro il precariato. In piazza a Trieste c'erano anche l'Assostampa e il Coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia.

Intervista sul tema del precariato a Maurizio Bekar, del Coordinamento precari e freelance e vicesegretario dell'Assostampa Fvg.



L'intervista è stata realizzata e montata dagli studenti di comunicazione della Sissa di Trieste, e pubblicata sul blog http://lineasagace.wordpress.com

PRECISAZIONI SUL VERBALE DELL'ASSEMBLEA DEL 29 MARZO A UDINE DEI COLLABORATORI NON CONTRATTUALIZZATI

In merito al "Resoconto dell’Assemblea del 29 MARZO a Udine (situazione Messaggero, Piccolo e problemi collaboratori non contrattualizzati), pubblicato in questo blog l'1 aprile 2011, riceviamo dai legali di Giacomina Pellizzari, Paolo Mosanghini e Stefano Polzot la seguente richiesta di precisazione, che pubblichiamo:

"...Trattasi di scritto che, oltre a contenere vistose inesattezze in ordine a molti dei dati e dei fatti ivi resocontati, appare altresì palesemente offensivo nei confronti dei nostri assistiti, ed in particolare della loro reputazione ed immagine.

Quanto in particolare alle inesattezze dei dati e fatti riportati, inesattezze peraltro strumentalmente utilizzate nell'ambito del percorso espositivo che si conclude poi con una pesante ed inaccettabile insinuazione a danno dei nostri assistiti, si precisa con la presente che:

- non risponde al vero che la redazione di Gorizia sia stata chiusa;

- l'organico complessivo dei giornalisti non è diminuito di sei unità, bensì di cinque;

- non è vero che l'organico non sia stato di conseguenza integrato, giacchè sono stati assunti a tempo determinato due collaboratori a tempo pieno, ed uno part-time;

- non risulta corretta, per come testualmente formulata, l'espressione che "..il CDR, dopo le dimissioni di 2 suoi membri ha sposato la tesi dell'editore..": è vero infatti che al punto e) dell'accordo si legge che il Cdr ha dato parere non favorevole alla riduzione dell'organico disponibile per la gestione del nuovo giornale, mentre al punto f) dell'accordo è stato ricordato che l'assemblea dei giornalisti aveva espresso, in data 18/1/2011, orientamento ampiamente favorevole al progetto illustrato dal direttore per la redazione di Gorizia (30 voti a favore, 2 astenuti e 2 soli contrari).

Ciò premesso, costituisce poi inaccettabile insinuazione, lesiva della reputazione e dell'immagine dei nostri Assistiti, il porre in evidente relazione la firma degli accordi da parte dei tre membri del Cdr da noi rappresentati con la riferita "promozione" di questi.

Invero, la promozione dei tre nostri Assistiti è dovuta esclusivamente all'abnegazione, allo spirito di servizio, alla preparazione ed alla competenza dagli stessi dimostrata in tutti questi anni di lavoro presso il quotidiano, oltre che per l'anzianità di servizio maturata; nel caso del dott. Mosanghini, poi, egli ricopriva l'attuale mansione già da qualche mese prima della promozione, pur con la precedente ed inferiore qualifica."


Il verbale, pubblicato in questo spazio blog l'1 aprile 2011, era già stato parzialmente corretto nelle settimane scorse sul sito web dell'Assostampa FVG, prima della richiesta di precisazione pervenuta.


Il testo sotto riportato è quello nella versione aggiornata:


"Un'assemblea partecipata e ricca di contenuti, organizzata dall’Assostampa del Friuli Venezia Giulia e dal Coordinamento precari del FVG, si è svolta martedì 29 marzo a Udine. Presenti il segretario dell’Assostampa Gianni Martellozzo, il fiduciario Assostampa per la provincia di Udine Clemente Borando, il coordinatore della commissione regionale lavoro autonomo, Alessandro Martegani, e i vicepresidenti dell’Assostampa Poljanka Dolhar e Amos D’Antoni.

Tra i partecipanti, oltre una ventina i collaboratori e precari perlopiù del Messaggero Veneto, ma anche del Piccolo e Gazzettino. Al centro dell’incontro i media della provincia di Udine, il comportamento di dubbia ispirazione sindacale del CDR del Messaggero, alcune proposte concrete da far partire al più presto.

Approfondita la relazione introduttiva di Borando, che ha mostrato sensibilità verso il disagio dei collaboratori, ma anche evidenziato la loro scarsa partecipazione alla vita sindacale: meno del 25% di loro è infatti iscritto al sindacato.

Il Messaggero Veneto, maggior quotidiano dell’Udinese, è stato al centro di una grande riorganizzazione coincisa con il passaggio al nuovo formato: tra tipografi e amministrativi c’è stato un taglio di 50 unità (tra Messaggero e Piccolo, che fanno come noto capo allo stesso editore), l’edizione di Gorizia è stata soppressa, l’organico dei giornalisti è stato diminuito di 6 unità. Il tutto senza l’integrazione dell’organico con praticanti o redattori alla prima nomina da “pescare” tra gli almeno 50 collaboratori che permettono l’uscita del quotidiano, e proprio nel momento in cui il quotidiano si stampa nel nuovo centro tipografico di Gorizia.

Il Messaggero è stato penalizzato, questa la tesi di Borando, nonostante sia sempre stato “la gallina delle uova d’oro”, che ha garantito più utili del Piccolo. Il CDR, dopo le dimissioni di 2 suoi membri, ha sposato la tesi dell’editore: il comportamento è stato giudicato inaccettabile dal segretario Martellozzo. Il segretario ha evidenziato la possibilità di fare causa all’azienda da parte di chi in questi anni ha collaborato in modo continuativo con il giornale (anche con l’aiuto del Fondo Cigana, creato dall’Assostampa proprio per sostenere finanziariamente le cause di lavoro dei colleghi non in grado di affrontare le spese di una vertenza). Ha ricordato inoltre che a livello nazionale si sta lavorando per promuovere il lavoro stabile e penalizzare le aziende che scelgono il precariato.

Martegani ha presentato l’accordo (per ora solo verbale) tra il CDR del Piccolo e il direttore Possamai sulle retribuzioni dei collaboratori: i pezzi saranno pagati da un minimo di 9 euro per una breve a un minimo di 25 per un articolo di apertura. Per i collaboratori storici si apre invece la possibilità di un contratto annuale comprensivo di “forfait” economico e rimborso spese.

Dopo che alcuni partecipanti hanno presentato le proprie esperienze personali (chi si è visto dimezzare il compenso, chi il numero di pezzi, chi non ha firmato alcun contratto…) Dolhar ha invitato tutti a mandare al Coordinamento precari una breve relazione, nella quale fosse spiegata la loro posizione (da quanti anni collaborano, con che tipo di contratto/compenso ecc.). Questo permetterà di avere un quadro più preciso e anche capire quante e quali cause sia possibile sostenere.

Tra gli impegni presi, anche quello di una lettera urgente al direttore del Messaggero Veneto per chiedere un incontro con i vertici regionali del sindacato, lettera che potrebbe essere firmata anche dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Villotta (il presidente, presente in sala, si è detto infatti disponibile a iniziative comuni).

Tra le proposte, un incontro con le amministrazioni pubbliche (con l’ANCI, Upi, regione ecc,) e le organizzazioni di categoria per presentare le varie professionalità presenti tra i giornalisti del territorio."


Contatti:
www.assostampafvg.it
precari.freelance@assostampafvg.it

11 aprile 2011

SONO ALMENO 24.000 I GIORNALISTI PRECARI... (MOBILITAZIONE "IL NOSTRO TEMPO E' ADESSO")



"Noi raccontiamo l'Italia ogni giorno. La sera torniamo a casa con pochi soldi in tasca ma con un cuore pieno. Noi siamo le storie di precariato che leggete ogni giorno eppure nessuno parla di noi".

Giornalisti precari alla manifestazione di Roma
Lo ha detto Marta Rossi, del coordinamento giornalisti precari di Roma, durante il suo intervento dal palco della manifestazione contro il precariato a Roma.

"Noi siamo quelli cocciuti - ha aggiunto - quelli che sono andati avanti nonostante la frase "senza raccomandazione non si va avanti", che più volte ci è stata ripetuta. Abbiamo sbattuto la faccia contro questa realtà che non premia il merito: in Italia sono 24 mila i giornalisti collaboratori con contratti atipici. Per questo ricordate una cosa: quello che leggerete domani sui giornali sono stati i giornalisti precari a scriverlo".

Anche l'Assostampa Fvg e il Coordinamento dei giornalisti precari e freelance fvg hanno aderito alla manifestazione contro il precariato "Il nostro tempo è adesso", svoltasi in molte piazze italiane e anche a Trieste (Piazza Cavana).

All’iniziativa, promossa a livello nazionale dal Comitato 9 Aprile, hanno partecipato decine di organizzazioni che rappresentano diversi aspetti dello stesso problema: il lavoro precario, che, per i promotori, è ormai uno dei problemi principali del paese e deve diventare una priorità per l’agenda politica.

Si tratta di un fenomeno avvertito anche nel mondo dell’informazione, dove il ricorso al lavoro precario e sottopagato è ormai fuori controllo.

A produrre un servizio essenziale come l'informazione, sono ormai sempre più spesso giornalisti precari, quasi sempre vergognosamente sottopagati, senza tutele, senza certezze né prospettive di vita professionale e personale.

Un fenomeno che, oltre a svilire la professionalità dei colleghi, compromette anche la stessa qualità dell’informazione: un giornalista precario e sottopagato è infatti molto più ricattabile da parte dei poteri forti e meno indipendente.

Per questo motivo l’Assostampa Fvg (articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani) e il Coordinamento precari e freelance Fvg (organismo di base dell’Assostampa, che opera dal 2007 per dare rappresentanza, tutela e servizi ai sempre più numerosi precari e freelance dell'informazione) hanno scelto di manifestare accanto a tutti i precari del paese: condividendo le motivazioni della mobilitazione nazionale, che punta a porre al centro dell'attenzione il problema del precariato in genere, di cui quello giornalistico fa parte a pieno titolo, assieme a tante altre forme di precariato lavorativo, e non solo di tipo intellettuale.

Di seguito un breve video con alcuni momenti della manifestazione triestina:

08 aprile 2011

DOMANI ANCHE A TRIESTE IN PIAZZA CONTRO IL PRECARIATO


La manifestazione contro il precariato "Il nostro tempo è adesso", in programma in molte piazze italiane domani sabato 9 aprile, a Trieste si svolgerà in Piazza Cavana dalle 15.30 alle 19.

All’iniziativa, promossa a livello nazionale dal Comitato 9 Aprile, partecipano decine di organizzazioni che rappresentano diversi aspetti dello stesso problema: il lavoro precario, di cui quello giornalistico fa parte a pieno titolo, per i promotori è ormai uno dei problemi principali del Paese e deve diventare una priorità per l’agenda politica. 

Accanto a tutti i precari del paese manifesteranno sia l’Assostampa Fvg (articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani) che il Coordinamento precari e freelance Fvg (organismo di base dell’Assostampa, che opera dal 2007 per dare rappresentanza, tutela e servizi ai sempre più numerosi precari e freelance dell'informazione), invitando tutti i colleghi, precari e contrattualizzati, ad essere presenti per sostenere la richiesta di un cambiamento radicale nelle politiche del lavoro in Italia.

01 aprile 2011

VERBALE DELL'ASSEMBLEA DEL 29 MARZO A UDINE (situazione Messaggero, Piccolo e collaboratori non contrattualizzati)

Un'assemblea partecipata e ricca di contenuti, organizzata dall’Assostampa del Friuli Venezia Giulia e dal Coordinamento precari del FVG, si è svolta martedì 29 marzo a Udine presso la Filologica Friulana.

Presenti il segretario dell’Assostampa Gianni Martellozzo, il fiduciario Assostampa per la provincia di Udine Clemente Borando, il coordinatore della commissione regionale lavoro autonomo, Alessandro Martegani, e i vicepresidenti dell’Assostampa Poljanka Dolhar e Amos D’Antoni.

Tra i partecipanti, oltre una ventina i collaboratori e precari perlopiù del Messaggero Veneto, ma anche del Piccolo e Gazzettino. Al centro dell’incontro i media della provincia di Udine, il comportamento di dubbia ispirazione sindacale del CDR del Messaggero, alcune proposte concrete da far partire al più presto.

Approfondita la relazione introduttiva di Borando, che ha mostrato sensibilità verso il disagio dei collaboratori, ma anche evidenziato la loro scarsa partecipazione alla vita sindacale: meno del 25% di loro è infatti iscritto al sindacato. 

Il Messaggero Veneto, maggior quotidiano dell’Udinese, è stato al centro di una grande riorganizzazione coincisa con il passaggio al nuovo formato: tra tipografi e amministrativi c’è stato un taglio di 50 unità (tra Messaggero e Piccolo, che fanno come noto capo allo stesso editore), l'edizione di Gorizia è stata chiusa, l’organico dei giornalisti è stato diminuito di 6 unità.
Il tutto senza l’integrazione dell’organico con praticanti o redattori alla prima nomina da “pescare” tra gli almeno 50 collaboratori che permettono l’uscita del quotidiano, e proprio nel momento in cui il quotidiano si stampa nel nuovo centro tipografico di Gorizia.
Il Messaggero è stato penalizzato, questa la tesi di Borando, nonostante sia sempre stato “la gallina delle uova d’oro”, che ha garantito più utili del Piccolo.

Il CDR, dopo le dimissioni di 2 suoi membri, ha sposato la tesi dell’editore: il comportamento è stato giudicato inaccettabile dal segretario Martellozzo.
Il segretario ha evidenziato la possibilità di fare causa all’azienda da parte di chi in questi anni ha collaborato in modo continuativo con il giornale (anche con l’aiuto del Fondo Cigana, creato dall’Assostampa proprio per sostenere finanziariamente le cause di lavori dei colleghi non in grado di affrontare le spese di una vertenza). Ha ricordato inoltre che a livello nazionale si sta lavorando per promuovere il lavoro stabile e penalizzare le aziende che scelgono il precariato.


Martegani ha presentato l’accordo (per ora solo verbale) tra il CDR del Piccolo e il direttore Possamai sulle retribuzioni dei collaboratori: i pezzi saranno pagati da un minimo di 9 euro per una breve a un minimo di 25 per un articolo di apertura. Per i collaboratori storici si apre invece la possibilità di un contratto annuale comprensivo di “forfait” economico e rimborso spese.

Dopo che alcuni partecipanti hanno presentato le proprie esperienze personali (chi si è visto dimezzare il compenso, chi il numero di pezzi, chi non ha firmato alcun contratto…), Dolhar ha invitato tutti a mandare al Coordinamento precari una breve relazione, nella quale fosse spiegata la loro posizione (da quanti anni collaborano, con che tipo di contratto/compenso ecc.). Questo permetterà di avere un quadro più preciso e anche capire quante e quali cause sia possibile sostenere.

Tra gli impegni presi, anche quello di  una lettera urgente al direttore del Messaggero Veneto per chiedere un incontro con i vertici regionali del sindacato, lettera che potrebbe essere firmata anche dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Villotta (il presidente, presente in sala, si è detto infatti disponibile a iniziative comuni).

Tra le proposte, un incontro con le amministrazioni pubbliche (con l’ANCI, Upi, regione ecc,) e le organizzazioni di categoria per presentare le varie professionalità presenti tra i giornalisti del territorio.