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LA PROPOSTA DI MOZIONE
Nel contesto di grave precarizzazione della professione e del sistema dell’informazione in Italia, il XXIX Congresso della Fnsi, riunito a Riccione dal 14 al 16 febbraio 2023
RIBADISCE CON FORZA
la centralità dei problemi del lavoro autonomo: quasi sempre sottopagato, senza diritti né forza di contrattazione individuale, e sempre più la larga maggioranza dei giornalisti attivi
RICHIAMA
le mozioni sul lavoro autonomo approvate al XXVI, XXVII e XXVIII Congresso, e approfondite dalla Commissione Nazionale lavoro autonomo, a cui va data piena attuazione
E INDICA COME PROBLEMATICHE PRIORITARIE DA RISOLVERE:
OCCUPAZIONE E CONTRASTO DELLA PRECARIETÀ - Servono politiche e norme stringenti che contrastino la precarietà, lo sfruttamento del lavoro autonomo, dei cococo e delle false partite Iva che dissimulano lavoro dipendente.
Vanno potenziati gli aiuti pubblici ai lavoratori e gli incentivi alle aziende, vincolandole all’occupazione regolare e al contrasto della precarietà e all’integrale applicazione dei contratti maggiormente rappresentativi. Va perseguita l’emersione del “falso lavoro autonomo”, anche tramite norme di tracciamento dei contratti e dei pagamenti. Nel contempo il “vero” lavoro autonomo – che deve rappresentare un valore aggiunto per la produzione dei contenuti editoriali - non è “precariato”: va tutelato, tuttavia non dev’essere uno strumento per depotenziare quello subordinato.
I CONTRATTI COLLETTIVI – Devono ampliare le tutele del lavoro non dipendente, ed includere le nuove competenze del giornalismo (p.es. redattore web, fact checker, data e visual editor, audio editor, moderatore web, data journalist…). Per autonomi e parasubordinati vanno meglio definiti ruoli, diritti e tutele, retribuzioni dignitose e iter di stabilizzazione. In questo senso il nuovo contratto Fnsi-Anso-Fisc è un possibile modello anche per altre aree contrattuali.
AUTONOMI ED EQUO COMPENSO – Il sindacato deve parallelamente puntare alla tutela del lavoro autonomo (sia quello per scelta, sia quello in attesa di stabilizzazione) tramite l’attuazione delle leggi sull’equo compenso, per compensi dignitosi e certi per le collaborazioni giornalistiche:
1) Equo compenso per i giornalisti collaboratori delle redazioni (con coerenza retributiva tra subordinati e autonomi, e tracciabilità dei compensi) tramite:
- Corretta identificazione dei parametri dell’equo compenso ex L. 233/2012 e sua attuazione, finora arenata in violazione della legge stessa e dell’art. 36 della Costituzione.
- Applicazione delle sanzioni della L. 233/2012, negando l'erogazione di contributi e altri benefici pubblici agli editori che non applichino l'equo compenso.
2) Prestazioni anche singole e fuori dagli ambiti redazionali, attraverso:
- Decreto del Ministero della Giustizia con espliciti parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi ex L. 27/2012 anche per i giornalisti (non essendo applicabili per analogia quelli delle altre professioni)
- Conseguente attuazione anche per i giornalisti della norma generale sull’equo compenso della L. 172/2017, vigente per tutte le professioni, anche non ordinistiche.
CARTA DI FIRENZE – Per il contrasto deontologico allo sfruttamento e alla negazione della dignità degli autonomi va data attuazione alla “Carta di Firenze”, avviandone una verifica e un eventuale aggiornamento delle procedure e il suo rilancio, coinvolgendo la Clan che partecipò attivamente alla sua stesura. E va attivato in forma paritetica tra Ordine ed Fnsi, come da art. 3 della Carta, l’ “Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti”, con il “compito di vigilare sull'effettiva applicazione della Carta, di avanzare proposte di aggiornamento nonché di segnalare quelle condizioni di sfruttamento della professione che ledano la dignità e la credibilità dei giornalisti anche nei confronti dell’opinione pubblica”.
WELFARE, ASSISTENZA E INPGI – L’iniquità normativa sulla previdenza del lavoro autonomo e l’esiguità dei redditi degli autonomi porta a minori contributi e minori prestazioni Inpgi. Pertanto l’impegno per delle retribuzioni adeguate è dirimente per le pensioni degli autonomi e per il ruolo e il futuro dell’Inpgi. Servono inoltre:
- Un sistema strutturato di garanzie, assistenza e consulenze (legale, fiscale, imprenditoriale, formazione, aggiornamento) che passi dalla continuità nel sostegno degli uffici di corrispondenza Inpgi sui territori, e alle Assostampa regionali che questi servizi erogano
- Allargamento del welfare e politiche di protezione per il reddito dei non dipendenti, segnati da bassi ricavi e discontinuità lavorative. Vanno quindi estese, p.es. norme come l’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), varata nel 2021 per le sole partite Iva della Gestione Separata Inps, di cui vanno riviste accessibilità e portata.
- Impegno dell’Inpgi nel sostegno agli autonomi, come p.es. con il recente provvedimento di rivalutazione dei montanti di legge con interventi aggiuntivi dell’ente, da erogare a seconda dei contesti e con integrazioni maggiori per i redditi più bassi.
RAPPRESENTANZA E VERTENZE – Per una maggior rappresentatività e incisività, il coinvolgimento attivo dei non dipendenti va sostenuto ed agevolato ad ogni livello: aziendale, regionale e nazionale, e deve riflettersi anche negli organismi dirigenti sindacali.
Occorre proseguire e rafforzare il sostegno della vertenzialità dei giornalisti non dipendenti e autonomi.
Va rilanciato il ruolo delle Commissioni regionali e nazionale e dell’Assemblea del lavoro autonomo. Ciò anche tenendo conto delle proposte di riforma del Regolamento formulate dalla Clan, tese ad estenderne l’elettorato anche a chi esercita la professione autonoma in forma prevalente, e non solo esclusiva, ampliando il bacino di coinvolgimento e il ruolo della Clan.
IL CONGRESSO INFINE AFFERMA CHE
la tutela del lavoro autonomo è anche una battaglia per la qualità dell’informazione, oggi basata su un crescente numero di giornalisti sottopagati e precarizzati, veri e propri “braccianti dell’informazione”, e come tali anelli deboli e ricattabili del sistema italiano del comparto informazione, con evidenti riflessi sulla qualità del dibattito e anche della stessa democrazia.
(testo elaborato dalla Clan - Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi, ed approvato il 27 gennaio 2023 con 15 voti favorevoli e 2 contrari, su 17 votanti >> QUI IL PDF <<