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22 agosto 2009

IL SEN. FERRUCCIO SARO (Pdl) RISPONDE ALL'APPELLO SUL PRECARIATO GIORNALISTICO

Il Senatore Ferruccio Saro risponde all’appello lanciato dall’Associazione della stampa del Friuli Venezia Giulia sulla situazione dell’informazione e dei giornalisti precari:


 “AUMENTARE LE RETRIBUZIONI, ASSICURARE MAGGIORI DIRITTI, TUTELARE I COLLABORATORI. SUBITO UNA LEGGE A GARANZIA”

(di seguito e in allegato il comunicato stampa ricevuto dall''ufficio stampa del senatore)



“Fermare la corsa al ribasso dei prezzi praticati per i servizi dei giornalisti collaboratori delle testate; invertire la tendenza in atto che squalifica, economicamente e moralmente, l’operato della forza-lavoro indispensabile per qualsiasi organo d’informazione; valorizzare e tutelare effettivamente le prestazioni rese dai precari e dai free-lance”: con queste parole il senatore Ferruccio Saro risponde all’appello lanciato dall’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e dal Coordinamento dei giornalisti precari e freelance che hanno preso carta e penna e hanno scritto ai parlamentari per chiedere il loro intervento sulla situazione attuale che investe l’informazione in Italia e, nel caso particolare, in Regione. “Sono inaccettabili i prezzi praticati per un servizio e un ‘pezzo’ giornalistici, tariffe al di sotto di qualsiasi buon senso che demotivano la categoria, impoveriscono l’informazione e non consentono spesso di far emergere la verità delle notizie”, scandisce Saro che si assume un impegno ben preciso: “Mi faccio carico di studiare tutte le strade possibili per dare dignità al lavoro dei tanti collaboratori e precari, sia raggiungendo, con l’intervento sindacale, l’accordo per tariffe accettabili e non più ridicole, sia sostenendo le iniziative per tutelare, legalmente, i precari e i free lance privi dell’appoggio legale, in caso di denunce per diffamazione”. Secondo il senatore, che ritiene indispensabile, per “creare un’informazione autentica”, “dare dignità alla missione informativa e conoscitiva”, “oggi più che mai è necessario pensare ad una legge, nazionale ma anche regionale, attraverso cui raggiungere l’obiettivo di aumentare, per dettato normativo, le retribuzioni, assicurare maggiori diritti e tutelare, economicamente e legalmente, l’esercito dei collaboratori e dei precari che non sono in grado di far fronte alle spese vive del loro lavoro, pagato in maniera ridicola, e di certo non possono essere motivati a continuare un lavoro che non ‘rende’, è in perdita, e per di più è rischioso se viene svolto con coscienza e responsabilità”.

 Il senatore puntualizza ancora: “In un periodo in cui si parla sempre di qualità dell’informazione, suona come un controsenso abbassare in maniera arbitraria i compensi, tagliare le risorse per i collaboratori e ridurre le chiamate dei collaboratori esterni su cui, di fatto, stanno ricadendo le conseguenze dei tagli”. Purtroppo “questa situazione è generalizzata e sta investendo tutti i diversi organi d’informazione: sono convinto che dal Friuli Venezia Giulia, terra sempre attenta ai diritti, alla verità, e alla coerenza delle azioni, debba partire l’azione per ricostruire il tessuto fondante di un’informazione davvero di qualità che non può prescindere dalla salvaguardia della risorsa costituita dai collaboratori e dai tanti, troppi, precari che vivono con angoscia le chiamate a termine”.  Saro conclude così la sua risposta all’Associazione della Stampa: “Credo che far finta di non vedere il baratro, adottando la strategia del silenzio, equivalga a sferrare un attacco contro l’informazione; credo altresì che tappare la bocca a quanti denunciano questa situazione richieda una seria controinformazione che faccia emergere la verità sullo stato delle cose”.

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