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29 maggio 2010

DA "CARTA", REPORTAGE SUI GIORNALISTI PRECARI // DIBATTITO POST-ELETTORALE SU FACEBOOK

Nel pdf allegato (1 MB) trovate il reportage del settimanale "Carta" del 21 maggio 2010 sul nascente movimento italiano dei giornalisti precari.

Partendo dalla manifestazione promossa a Venezia il 14 maggio da Re:fusi, coordinamento veneto dei freelance, il servizio riporta alcune testimonianze di colleghi, e fa una panoramica sulla situazione nazionale e di alcune regioni, tra le quali Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Campania, Abruzzo, con le quali come Coordinamento freelance del FVG abbiamo sviluppato contatti.

Il servizio si conclude con un'intervista sul precariato giornalistico e sugli orientamenti del sindacato, con il presidente della FNSI, Roberto Natale.

Segnalo inoltre che su Facebook, nello spazio del curato dal nostro Coordinamento sulle recenti elezioni per l'Ordine dei giornalisti e sulle problematiche dei precari.

Oltre a commenti di alcuni esponenti e rappresentanti dei freelance del FVG, vi sono presenti delle informazioni e testimonianze su quanto avvenuto in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, e una lettera di solidarietà al Coordinamento freelance del FVG da parte di Luciano Ceschia, già direttore de Il Piccolo e l'Alto Adige, e per un decennio segretario nazionale della FNSI .

Vi invitiamo a leggere e partecipare al dibattito on line.

Saluti

26 maggio 2010

ELEZIONI DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI: COMMENTO DI LUCIANO CESCHIA

Luciano Ceschia
Pubblichiamo di seguito il testo della mail che ci ha inviato Luciano Ceschia (già segretario generale della FNSI per 10 anni, nonchè direttore de "Il Piccolo" e "L'Alto Adoge"), dopo aver letto il commento di Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar e Alessandro Martegani al risultato delle recenti elezioni dell'Ordine dei Giornalisti.

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Carissimi Maurizio, Poljanka e Alessandro,

Non fermatevi, l'amarezza, comprensibile, deve durare pochi minuti. Poi bisogna riprendere il cammino nella consapevolezza che, purtroppo, la categoria sta attraversando un momento di profonda crisi e che l'Ordine è ormai una sovrastruttura lontana anni luce dai problemi reali del giornalismo. E, se possibile, li aggrava.

Abbiamo davanti un lungo cammino. Non da oggi vado dicendo che va recuperata la centralità del lavoro e, quindi, del sindacato. Ripeto sovente una banalità che, con i tempi che corrono, rischia di essere "rivoluzionaria": è giornalista chi fa il giornalista, tutelato da un contratto. Tutto il resto (uso il termine a cui sono particolarmente affezionato) è sovrastruttura.

Vi dice nulla il fatto che non una parola è stata spesa dall'Ordine, a livello regionale e nazionale, sulla catastrofe, sulla vera e propria mazzata, in arrivo con la legge sulle intercettazioni?

Vi dice nulla la circostanza che, in un momento di crisi della categoria, proprio dai vertici dell'Ordine è partita l'iniziativa di promuovere la creazione di un altro sindacato dei giornalisti, cercando di rompere una secolare, preziosa unità?

Sto facendo, nel ritiro di Santa Croce, alcune riflessioni. Se mi rinasce la voglia trasferirò il senso della vostra "provocazione" nei luoghi dove posso ancora esercitare il diritto di provocare, cioè il Consiglio nazionale e il prossimo congresso della Fnsi.

E forse non tutto il male verrà per nuocere.

Tanti cari saluti

Luciano

24 maggio 2010

COMMENTO ALLE ELEZIONI DELL'ORDINE DEL FVG (di Bekar, Dolhar, Martegani)

Cari colleghi,

come avrete saputo nessuno dei tre candidati da noi proposti per le elezioni dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia (Luciano Ceschia per i professionisti, Patrizia Artico ed Elena Clescovich per i pubblicisti) è stato eletto: il risultato ottenuto, solo una ventina di voti per ogni candidato su un totale di 191 votanti fra i pubblicisti e 143 per i professionisti, contro le più di settanta preferenze ottenute dall’ultimo degli eletti, non lascia molto spazio alle interpretazioni.

Ci sentiamo però in dovere di fare almeno qualche riflessione. La prima riguarda lo spirito con cui avevamo deciso di proporre tre nomi per il Consiglio regionale dell’Ordine: non c’era alcuna intenzione di andare allo scontro con il Consiglio uscente e appena riconfermato (a cui facciamo i migliori auguri per il prossimo mandato e offriamo fin d’ora tutta la collaborazione possibile in una fase molto delicata per il futuro dell’Ordine), ma solo la convinzione che fosse necessario avere qualche punto di riferimento all’interno dell’Ordine per i precari e i freelance.

La presentazione di candidati da parte delle organizzazioni dei precari, e del sindacato dei giornalisti fra l’altro è avvenuta anche in molte altre regioni (nella maggioranza dei casi con esiti positivi), a riprova che si trattava di un’esigenza avvertita un po’ in tutto il paese.

Una convinzione che però, evidentemente, non è condivisa dalla stragrande maggioranza dei precari e dei freelance del Friuli Venezia Giulia, che hanno disertato le urne e comunque hanno deciso di non appoggiare le candidature del Coordinamento. I numeri parlano chiaro: gli aventi diritto al voto sono 1790 fra i pubblicisti e 556 fra i professionisti, e, visto il numero dei votanti, ha votato poco meno del 26 per cento dei professionisti, e addirittura solo il 10,7 per cento dei pubblicisti.

Non si tratta di una situazione nuova, ma sinceramente la proporzione del risultato ci ha colto di sorpresa: in un anno di lavoro e incontri con i colleghi sul territorio uno dei primi dei problemi sollevati, forse il primo, è sempre stato quello della distanza delle organizzazioni della categoria dalle esigenze dei precari e dei freelance. L’idea di proporre i candidati era nata proprio da questa considerazione

Prendiamo atto del risultato, ricordando però che, se non si colgono le opportunità di decidere e di scegliere che un sistema, sia pur imperfetto, ci offre poi è necessario accettare le decisioni degli altri, ma soprattutto doveroso evitare di lamentarsi se il Sindacato o l’Ordine non sono vicini o non comprendono le nostre esigenze. Perfino la contrarietà alla stessa esistenza di un ordine professionale (opinione diffusa fra i colleghi), a nostro modo di vedere non è una giustificazione per l’astensione: finché l’Ordine c’è, e regolamenta la nostra professione, è un dovere, più che un diritto, esprimere la nostra opinione.

Noi continueremo a lavorare per cercare di trovare se non una via d’uscita, perlomeno un miglioramento delle condizioni di lavoro dei freelance, ma non vi nascondiamo che l’amarezza per il risultato, e soprattutto per la mancata partecipazione dei freelance al voto c’è e ci accompagnerà a lungo.

L’ultimo pensiero va Luciano Ceschia, Patrizia Artico ed Elena Clescovich, tre colleghi che, all’interno e all’esterno del Coordinamento, hanno voluto impegnarsi in prima persona per migliorare la situazione dei precari e dei freelance in Friuli Venezia Giulia, e ai quali vanno tutti i nostri ringraziamenti, la nostra stima e il nostro affetto.

Un abbraccio

Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar, Alessandro Martegani
(del Coordinamento giornalisti precari e freelance del FVG)

22 maggio 2010

ORDINE DEI GIORNALISTI: "SMASCHERIAMO GLI EDITORI" (18 maggio 2010)


Dal sito web dell'Ordine del giornalisti:

“Smascheriamo gli editori”/ Una legge toglierà le provvidenze a chi sfrutta i giornalisti

Un bollino blu” per dire all’opinione pubblica che quelle testate rispettano il lavoro dei giornalisti. E’ la proposta che Giorgia Meloni, ministro per la Gioventù, ha lanciato nella sede dell’Ordine nazionale in occasione della presentazione della ricerca “smascheriamo gli editori”, conclusione di un precedente studio messo a punto dal gruppo dei free lance nell’aprile del 2009.

L’impegno assunto dai parlamentari partecipanti all’incontro (Antonio Borghesi, Elio Lannutti, Silvano Moffa, Vincenzo Vita) è quello di mettere a punto una proposta di legge che “ponga come condizione sine qua non per l’elargizione di provvidenze all’editoria il rispetto del lavoro dei giornalisti”.


Il quadro che emerge dalla ricerca – alla quale hanno collaborato centinaia di giornalisti professionisti – fa apparire una situazione di sfruttamento che, secondo Lannutti, va denunciata con vigore, valutando anche se promuovere “campagne di boicottaggio” delle testate che compensano con pochi spiccioli i collaboratori. Lannutti ha messo l’accento sul ruolo di “ammortizzatore sociale” che svolgono le famiglie, costrette di fatto ad intervenire in aiuto degli editori che retribuiscono i loro figli con somme irrisorie.


Moffa, presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha suggerito un intervento normativo che stabilisca “un criterio per il compenso degli articoli che sia adeguato al livello di contributo che a vario titolo viene elargito dalla Stato”. Non farlo significherebbe limitarsi a “riempirsi la bocca sulla difesa della dignità delle persone. Il fondo per l’editoria non deve essere garantito solo a monte, ma deve prevedere anche garanzie per i giornalisti”. Compito che si potrà onorare creando “un organo di garanzia, attribuendolo alla responsabilità dell’Odg, con l’incarico di fare da osservatorio permanente su come gli editori usano le provvidenze che ricevono dallo Stato”.

Occorre anche agire in fretta, ha aggiunto Vita, “per eliminare queste brutture, testimoniate da cifre che offendono” e agire d’anticipo perché c’è il “rischio concreto che senza interventi la situazione peggiori e la precarizzazione diventi la normalità. Questa deve essere una campagna che ci veda tutti uniti”.
Borghesi ha posto il problema di come tutelare autenticamente la libertà dei giornalisti: “Cifre come quelle che vediamo nella ricerca fanno emergere quanto siano ricattabili i giovani professionisti. Eppure lo scorso anno abbiamo dato 20 milioni di euro agli editori per mandare in pensione i giornalisti, senza neanche chiedere che fossero mantenuti i livelli occupazionali, offrendo opportunità ai giovani. Lo Stato ha il diritto di fissare regole per sapere come vengono utilizzate le risorse che elargisce”.

Il ministro Meloni ha definito “importante e coraggioso il lavoro fatto dall’Ordine. Davanti a queste cifre, dovrebbe farsi un esame di coscienza chi chiede maggiore qualità dell’informazione. La situazione attuale condanna di fatto tanti giovani allo sfruttamento. Con la curiosa beffa di avere rappresentanze sindacali che si occupano più di quelli che hanno garanzie che di quelli che non ne hanno”. La ricerca, ha concluso, “può essere un’utile scintilla” per avviare un tavolo di lavoro tra Ordine, Fieg e Fnsi”. Su questa ipotesi, Meloni ha portato il consenso del sottosegretario Paolo Bonaiuti, annunciando che la “coraggiosa iniziativa dell’Ordine avrà il sostegno del Governo”.

All’incontro, aperto dal segretario nazionale dell’Odg, Enzo Iacopino, ha partecipato il vice presidente dell’Ordine, Enrico Paissan, il quale, concludendo, ha detto: “Qui non si parla di privilegi da tutelare. Oggi l’Ordine ha il dovere di occuparsi della vergogna retributiva, apparentemente di natura sindacale ma che richiama la salvaguardia e la dignità nel lavoro”.

L’Ordine dei giornalisti sta elaborando un’altra ricerca che riguarda lo sfruttamento dei fotogiornalisti, i quali si vedono sottratto il frutto del loro lavoro e sono sistematicamente costretti a rincorrere gli editori per avere il pagamento delle loro spettanze.




GIORNALISTI: MELONI, CHI CHIEDE DI PIU' FACCIA ESAME COSCIENZA
MINISTRO CHIEDE 'BOLLINO BLU' PER TESTATE VIRTUOSE CON FREELANCE

ROMA, 18 MAG - Chi chiede di più nel settore dell'informazione si faccia un esame di coscienza, visto che magari sono quelli che pagano con un anno di ritardo, danno due euro e 50 a articolo o dopo un certo tetto di pezzi non ti pagano più ''. L'ha detto oggi a Roma il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni intervenendo a 'Smascheriamo gli editori ', l'incontro in cui l'Ordine dei Giornalisti ha presentato in una ricerca i dati su quanto (poco) le testate paghino i collaboratori freelance.
''Agendo così - ha aggiunto la Meloni - si condanna allo sfruttamento chi coltiva il sogno di accedere alla professione di giornalista, e c'e' anche la curiosa beffa di avere delle rappresentanze sindacali che si occupano principalmente di chi le garanzie già ce l'ha''.
Il Ministro della Gioventù si e' detta favorevole a una proposta di legge che leghi i contributi pubblici all'editoria all'obbligo di una retribuzione equa per i collaboratori: ''Chi li riceve sa che da quelli deriva ruolo di servizio pubblico.
Sono d'accordo a lavorare sull'ancoraggio di questi contributi al rispetto di determinati parametri. Potrebbe essere introdotta anche una menzione di merito, un bollino blu, per dire quali testate abbiano invece comportamenti virtuosi ''. Per lei, su questi temi ''si potrebbe inoltre pensare a un tavolo di lavoro di confronto con gli editori ''.(ANSA).




GIORNALISTI: MOFFA (PDL), SERVE LEGGE PER RETRIBUZIONI EQUE
LAVORERA' AL PROVVEDIMENTO ANCHE SENATORE LANNUTTI

ROMA, 18 MAG - Silvano Moffa (Pdl), presidente della commissione lavoro della Camera e il senatore Elio Lannutti (Idv) lavoreranno a una proposta di legge che stabilisca per le testate che ricevono contributi statali ''un livello obbligatorio di retribuzione adeguata e di garanzie minime per i collaboratori '. L'hanno detto oggi a Roma, intervenendo a 'Smascheriamo gli editori ', l'incontro in cui l'Ordine dei Giornalisti ha presentato in una ricerca i dati su quanto le testate paghino (poco) i collaboratori freelance.
''Vorrei presentare la proposta di legge - ha detto Moffa - entro giugno ''. Con il provvedimento vorrebbe anche proporre di ''affidare a un organo di garanzia, che potrebbe essere l'Ordine
dei Giornalisti, la possibilità di essere punto di osservatorio permanente ''. Per Moffa 'c'è un'asimmetria di fondo tra i contributi all'editoria e il pagamento dei collaboratori. E sembra che tanto più sia alta contribuzione dello Stato tanto maggiore sia l'indisponibilità a trattare il livello
contributivo ''. Per Elio Lannutti i dati ''della vergogna '' emersi dalla ricerca, possibile grazie alla collaborazione di circa 1000 giornalisti, che hanno rivelato le condizioni in cui lavorano, fotografano anche in questo settore ''una gioventù sprecata, precaria, per cui i veri ammortizzatori sociali sono le famiglie ''. (ANSA).




GIORNALISTI: SECONDO RICERCA, FREELANCE MALPAGATI E RICATTATI
I DATI DIFFUSI DALL'ORDINE NAZIONALE DEI GIORNALISTI

ROMA, 18 MAG - Articoli pagati 2.50 euro, forfait mensili di 50 - 100 euro; pezzi mai retribuiti, o pagati dopo un anno; collaborazioni che dopo un certo numero di articoli diventano a titolo gratuito o ricevano compensi drasticamente tagliati. Sono fra ''i dati della vergogna'' come li ha definiti il segretario generale del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, emersi dalla ricerca 'Smascheriamo gli editori' presentata oggi a Roma.
La raccolta dei dati, che riguarda circa una sessantina di testate, fra cui molte nazionali, da La Repubblica a Libero, da Il Foglio a Il Manifesto, da agenzie come Ansa e Apcom, e' stata
possibile ''grazie a circa 1000 giornalisti freelance, che hanno accettato di rispondere alla nostra richiesta, mandata per email a circa 4000 giornalisti professionisti, di rivelare le condizioni in cui lavorano''. Iacopino e i politici intervenuti, il Ministro della Gioventu' Giorgia Meloni, i senatori Vincenzo Vita (Pd) e Elio Lannutti (Idv), Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera e Silvano Moffa (Pdl), presidente della Commissione lavoro della Camera, hanno
stigmatizzato come molti dei pagamenti iniqui vengano da testate che ricevono i contributi statali per l'editoria. Per questo Lannutti e Moffa si sono detti pronti a lavorare a una proposta di legge ''che stabilisca per le testate che ricevono contributi statali un livello obbligatorio di retribuzione adeguata e garanzie minime per i collaboratori''.
Fra i casi piu' emblematici indicati nella ricerca, ci sono quelli de La voce della Romagna che paga un articolo 2 euro e 50 e il Nuovo Corriere di Firenze, che offre ai collaboratori forfait mensili da 50 a 100 euro. Ad entrambe le testate vanno contributi pubblici per oltre 2 milioni e mezzo di euro l'anno.
La Repubblica (che rientra nel contributo al Gruppo L'espresso - La Repubblica di oltre 16 milioni di euro), secondo le testimonianze raccolte, paga 30 euro un articolo di 5000 – 6000 battute. Il Messaggero (circa un milione e mezzo di contributi) paga al massimo 27 euro ad articolo. L'Ansa paga 5 euro per ogni lancio. L'Apcom offre da 4 a 8 euro, ma non paga nulla nel caso
in cui l'evento assegnato non si realizzi. Il Manifesto (oltre 5 milioni di contributi) non avrebbe pagato alcuno degli articoli scritti dal collaboratore interpellato ''neanche per le aperture''. Il Sole 24 ore (oltre 19 milioni di contributi l'anno) paga 50 centesimi a riga. Libero (5 milioni e 451 mila
euro di contributi) da' 18 euro anche per un'apertura. ''I dati - dice il Vice Presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Enrico Paissan - sono parziali ma significativi. Mostrano che quello di giornalista freelance e' uno dei lavori piu' precari e meno retribuito dell'intero Paese. E' una categoria sottoposta a ricatto quotidiano''. (ANSA).

23 MAGGIO: RICORDATI DI VOTARE PER L'ORDINE DEI GIORNALISTI FVG !

PROMEMORIA:

DOMENICA 23 MAGGIO
ELEZIONI PER L'ORDINE DEL GIORNALISTI DEL FVG


LE ELEZIONI SONO IMPORTANTI: se votano in pochi, che elezioni sarebbero ?

Comunque la pensi
VOTA ANCHE TU !

Si vota domenica 23 maggio, dalle ore 10 alle 18:
a Trieste (c/o Consiglio Regionale dell'Ordine, in Corso Italia 13, per gli iscritti di Trieste e Gorizia)
a Udine (c/o Società Filologica Friulana, in via Manin 18, per gli iscritti di Udine e Pordenone)
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LA NOSTRA PROPOSTA DI VOTO:


23 MAGGIO, ELEZIONI DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI DEL FVG
PER UN RINNOVO DELLA PROFESSIONE,
PER UNA RAPPRESENTANZA DI PRECARI E FREELANCE


AL CONSIGLIO REGIONALE DELL'ORDINE
vi proponiamo di votare:

LUCIANO CESCHIA (per i professionisti)
PATRIZIA ARTICO ed ELENA CLESCOVICH (per i pubblicisti)

La nostra è una professione in profondo mutamento, rispetto alla legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti, che aspetta da tempo di essere riformata. E viviamo in un contesto sociale che condiziona fortemente la qualità e l'indipendenza del giornalismo, in cui spesso si ignora la deontologia professionale. E' questa una situazione che pesa su tutti i giornalisti, ma soprattutto sui precari e i freelance, cioè i "non garantiti" del mondo dell'informazione.

Crediamo che questa complessa realtà, e le problematiche dei sempre più numerosi “non garantiti”, che dal 2007 nel Friuli Venezia Giulia si sono organizzati nel Coordinamento precari e freelance, debbano essere rappresentate nell'Ordine dei giornalisti, lì dove si deve far rispettare la deontologia, vigilare sul rispetto delle leggi, sulla correttezza e la qualità del giornalismo.

Per le elezioni del Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti del FVG vi suggeriamo quindi di votare per 1 professionista e 2 pubblicisti, che esprimono le istanze dei precari e dei freelance, e che interpretano in modo innovativo le nuove problematiche della nostra professione

Ai professionisti proponiamo di votare Luciano Ceschia: già giornalista RAI e direttore dei quotidiani Il Piccolo e Alto Adige, e segretario per un decennio della FNSI. Di Ceschia abbiamo potuto apprezzare i contributi d'analisi e le proposte nel direttivo dell'Assostampa, e la grande sensibilità verso il mondo dei precari e freelance: potrebbe perciò svolgere un importante ruolo di garanzia e di grande esperienza professionale nell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia

Ai pubblicisti suggeriamo di votare Patrizia Artico ed Elena Clescovich (entrambe del Coordinamento precari e freelance):

Patrizia Artico è pubblicista dal 1992. Dal 1982 al 2009, con alcune pause, ha collaborato con il Messaggero Veneto come corrispondente dalla Bassa friulana, e poi come collaboratrice della redazione di Gorizia, e dal 1992 al 2005 con Telefriuli. Dal 1994 al 2002 e dal dicembre 2009 è addetta stampa nel Comune di Gorizia.

Elena Clescovich è pubblicista dal 2004. Ha scritto recensioni musicali per testate regionali e per siti web regionali e nazionali. Dal 2002 collabora con testate di informatica professionale (PC Magazine, Office Magazine) e siti web di informazione tecnologica (Bitcity, Greencity, e altri). Cura il blog del Coordinamento Giornalisti Precari e Freelance del FVG.

Dei candidati indicate nome e cognome per esteso, per evitare l'annullamento del voto, data l'esistenza di altri iscritti con lo stesso cognome !

Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar, Alessandro Martegani
(del Coordinamento precari e freelance del FVG)

Il testo completo delle motivazioni di questo invito al voto,
è disponibile in questa pagina del blog e lo trovate anche nel file pdf allegato

Le elezioni si terranno:
- domenica 23 maggio 2010
- domenica 30 maggio 2010 (per le eventuali votazioni di ballottaggio)

Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 10 alle ore 18:
- a Trieste presso il Consiglio Regionale dell'Ordine, in Corso Italia 13, per gli iscritti di Trieste e Gorizia
- a Udine presso la Società Filologica Friulana, in via Manin 18, per gli iscritti di Udine e Pordenone

SE CONDIVIDETE QUESTA PROPOSTA DI VOTO,
VI CHIEDIAMO DI FARLA CIRCOLARE,
INVITANDO I COLLEGHI-E A VOTARE QUESTI CANDIDATI. GRAZIE !



Coordinamento giornalisti Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia Informazioni e contatti:
- precari.freelance@assostampafvg.it
- Blog: giornalistiprecariefreelance-fvg.blogspot.com (mobile: http://mippin.com/cgpffvg)
- Facebook: Giornalisti Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia

17 maggio 2010

23-30 MAGGIO: CANDIDATI ALLE ELEZIONI DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI FVG

23-30 MAGGIO, ELEZIONI DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI
DEL FRIULI VENEZIA GIULIA:
PER UN RINNOVO DELLA PROFESSIONE,
PER UNA RAPPRESENTANZA  DI PRECARI E FREELANCE,
vi proponiamo di votare:

LUCIANO CESCHIA (per i professionisti)
PATRIZIA ARTICO ed ELENA CLESCOVICH (per i pubblicisti)


Care colleghe, cari colleghi,

domenica 23 maggio si svolgeranno (in seconda convocazione) le elezioni dell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia. E il 30 maggio si terrà l'eventuale ballottaggio tra i candidati più votati.

E' un appuntamento importante, perché stabilirà chi dovrà rappresentare e governare la nostra professione nei prossimi tre anni. Una professione che sta subendo profondi  mutamenti, in un contesto radicalmente diverso da quello previsto dalla legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti del 1963, che aspetta da tempo di essere riformata.

Oggi esiste una crescente varietà di fonti informative, molte delle quali non più riconducibili al giornalismo tradizionale (internet, blog, etc.), e spesso neppure curate da giornalisti (uffici marketing & p.r., service pubblicitari-editoriali, social network come Facebook...). E l'informazione si basa sempre meno sui giornalisti assunti a tempo indeterminato, e sempre più su un esercito di collaboratori esterni e freelance, quasi sempre sottopagati, senza tutele e sicurezze sul proprio futuro professionale e personale.

E' questa una situazione che condiziona pesantemente la qualità e l'indipendenza del  giornalismo, e in cui sempre più spesso viene ignorata la deontologia  professionale. E' una situazione che pesa su tutti i giornalisti, ma soprattutto su precari e freelance, cioè i "non garantiti" del mondo dell'informazione.

E' sul filo di queste analisi che dal 2007 nel Friuli Venezia Giulia si è costituito il Coordinamento giornalisti precari e freelance, che da allora opera in vari modi per interpretare le esigenze di una professione che cambia, per offrire servizi e rappresentanza al crescente numero di "non garantiti" dell'informazione, e per dare il proprio contributo al rinnovo della professione. Grazie all'apertura e sensibilità dimostrata dal sindacato regionale, dal 2009 il Coordinamento è presente con tre suoi rappresentanti (i firmatari della presente lettera) nel direttivo dell'Assostampa Fvg, e da poco anche negli organismi nazionali e regionali della Fnsi per la rappresentanza del lavoro autonomo.

Noi crediamo che sia utile che le istanze organizzate dei collaboratori e dei freelance possano ora essere rappresentate anche nell'Ordine dei giornalisti, che ha il fondamentale ruolo di far rispettare le leggi, di garantire la professionalità e la deontologia degli iscritti.

Per le prossime elezioni dell'Ordine del Friuli Venezia Giulia suggeriamo di votare, tra i colleghi che i giornalisti vorranno liberamente eleggere, anche 1 professionista e 2 pubblicisti, che possano esprimere non solo le istanze dei lavoratori autonomi e del Coordinamento precari e freelance nel Consiglio regionale dell'Ordine, ma anche l'esigenza di interpretare in maniera innovativa le mutate problematiche della nostra professione.


Per i professionisti proponiamo di votare Luciano Ceschia: già giornalista Rai, ex direttore dei quotidiani Il Piccolo e l'Alto Adige, e per un decennio segretario generale della Fnsi. Di Ceschia abbiamo potuto più volte apprezzare i puntuali contributi d'analisi e le proposte che porta alle riunioni del direttivo regionale dell'Assostampa, ma anche la grande sensibilità nei confronti del mondo dei precari e freelance: Luciano Ceschia potrebbe svolgere un importante ruolo di garanzia e di contributo di grande esperienza professionale nel consiglio regionale dell'Ordine dei Giornalisti.

Per i pubblicisti suggeriamo invece di votare le colleghe Patrizia Artico ed Elena Clescovich:
Patrizia Artico è pubblicista dal 1992. Dal 1982 al 2009, con alcune pause, ha collaborato con il Messaggero Veneto come corrispondente dalla Bassa friulana, e poi come collaboratrice della redazione di Gorizia. Dal 1992 al 2005 ha collaborato con Telefriuli. Dal 1994 al 2002 e dal dicembre 2009 è addetta stampa nel Comune di Gorizia.
Elena Clescovich è pubblicista dal 2004. Ha scritto recensioni musicali per quotidiani e periodici regionali, e per siti web regionali e nazionali. Dal 2002 collabora con testate di informatica professionale (PC Magazine, Office Magazine) e siti web di informazione tecnologica (Bitcity, Greencity, e altri). Cura il blog del Coordinamento Giornalisti Precari e Freelance del FVG.

Sicuri che questi colleghi sapranno rappresentare al meglio le variegate problematiche e le istanze qui tratteggiate, e che sapranno portare un utile contribuito all'attività dell'Ordine, Vi invitiamo a votarli il 23 maggio (e nell'eventuale ballottaggio del 30 maggio) per il Consiglio regionale dell'Ordine dei Giornalisti.
Luciano Ceschia (di cui vanno indicati nome e cognome per esteso, per evitare l'annullamento del voto, vista la presenza di un altro iscritto con lo stesso cognome) potrà essere votato dai professionisti
Patrizia Artico (anche di lei va indicato nome e cognome per esteso, per evitare l'annullamento del voto, data l'esistenza di un'altra iscritta con lo stesso cognome) ed Elena Clescovich potranno invece essere votate dai pubblicisti.

Vi ringraziamo per l'attenzione e la disponibilità. Cordiali saluti

Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar, Alessandro Martegani
(del Coordinamento precari e freelance del FVG)

SE CONDIVIDETE QUESTA PROPOSTA DI VOTO, VI INVITIAMO A FARLA CIRCOLARE,
INVITANDO I COLLEGHI-E A VOTARE QUESTI CANDIDATI. GRAZIE


Le elezioni si terranno:
- domenica 23 maggio 2010 , in seconda convocazione;
- domenica 30 maggio 2010 per le eventuali votazioni di ballottaggio

Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 10 alle ore 18:
- a Trieste nella sede del Consiglio Regionale dell'Ordine in Corso Italia 13, per gli iscritti residenti nelle province di Trieste e Gorizia;
- a Udine nella sede della Società Filologica Friulana in via Manin 18, per gli iscritti residenti nelle province di Udine e Pordenone

Sono ammessi al voto tutti gli iscritti negli elenchi dei professionisti e dei pubblicisti in regola con il pagamento dell'iscrizione. Si potrà provvedere al pagamento prima della chiusura delle votazioni (nei seggi funzionerà un servizio riscossioni). L’elettore viene ammesso a votare previo accertamento della sua identità, mediante l’esibizione della tessera professionale o di documento di identità, o mediante il riconoscimento da parte di un componente del seggio.

documenti allegati:
candidati_elezioni_OrdineFVG_2010.pdf

candidati_elezioni_OrdineFVG_2010.doc

11 maggio 2010

VENERDI' 14 MAGGIO, A VENEZIA, MANIFESTAZIONE DEI FREELANCE DEL VENETO (invito)

Venerdì 14 maggio a Venezia si terrà una giornata di manifestazione e  iniziative promosse dai colleghi veneti del coordinamento freelance di Re:fusi.

Al centro della giornata di mobilitazione: il precariato giornalistico, risultati del censimento sul lavoro giornalistico freelance in Veneto, confronto con il sindacato e con esponenti politici ed istituzionali sull'ipotesi di un tariffario regionale per i freelance.

In allegato il programma dettagliato in formato Pdf (o Doc) della giornata, alla quale siamo stati invitati ad intervenire dal Friuli Venezia Giulia, ed alla quale saranno anche presenti colleghi freelance dell'Emilia Romagna.

Invitiamo i colleghi interessati a partecipare, anche segnalandocelo preventivamente, al fine di organizzare -ove possibile- dei trasferimenti collettivi.

Cordiali saluti a tutti

Maurizio Bekar

Coordinamento giornalisti Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia


Documenti allegati:

REFUSI_Manifestazione_venezia_14maggio2010.doc

REFUSI_Manifestazione_venezia_14maggio2010.pdf


Informazioni e contatti:
precari.freelance@assostampafvg.it - www.assostampafvg.it



03 maggio 2010

INSERTO DE "IL MANIFESTO" SU GIORNALISMO, EDITORIA E PRECARIATO

Si segnala che il quotidiano "Il Manifesto", in allegato al numero del 28 aprile 2010, ha realizzato un supplemento di 24 pagine su giornalismo, libertà d'informazione, editoria, e giornalisti precari.

Il supplemento, intitolato "Ultim'ora", è liberamente scaricabile in formato pdf (9,6 Mb) dal sito web del giornale, dal link:
http://www.ilmanifesto.it/fileadmin/supplementi/2010_03_28aprile.pdf
oppure dalla pagina http://www.ilmanifesto.it/archivi/supplementi/, cliccando sul supplemento "Ultim'ora"

Nell'ambito dell'inserto, una pagina è dedicata al precariato giornalistico e ai freelance, con interviste, testimonianze, alcuni dati sulla situazione in Italia.

Per comodità di lettura si allega in pdf la pagina dedicata ai precari dell'informazione, e sulle iniziative in fase di organizzazione da parte della FNSI (segnalando peraltro un refuso nell'individuazione del rappresentante del Friuli Venezia Giulia nella Commissione per il lavoro autonomo della FNSI, che in realtà risulta essere Maurizio Bekar)


Coordinamento giornalisti Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia