SELEZIONI TGR RAI PER GIORNALISTI:
INSODDISFAZIONE DEL COORDINAMENTO PRECARI E FREELANCE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA:
UN PICCOLO PASSO IN AVANTI, MA SELEZIONE DISCRIMINATORIA E CONTRARIA ALLE NORMATIVE
Un piccolo passo in avanti, ma totalmente insufficiente, e fra l'altro anche contrario alle normative.
Il Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia conferma la propria totale insoddisfazione per i criteri della selezione di giornalisti annunciata dalla Rai dopo un accordo raggiunto con l’Usigrai lo scorso luglio.
La selezione, necessaria per coprire carenze di organico che mettono a rischio la stessa sopravvivenza di molti programmi d’informazione nelle sedi regionali della Rai, è stata riservata ai colleghi, iscritti all’elenco dei professionisti, in possesso di una laurea specialistica, di vecchio ordinamento o di un diploma di una scuola di giornalismo, e con un’età non superiore ai 36 anni al luglio scorso.
Come se non bastasse, per partecipare, è necessario essere residenti nella regione della redazione in cui si presenta la domanda, e, non essendo prevista una selezione in Lazio, sono dunque stati esclusi tutti i colleghi che risiedono in una delle aree con la maggior concentrazione di giornalisti.
Si tratta di parametri strettissimi, che hanno permesso solo a pochi candidati di completare e inviare il form on line predisposto sul sito della Rai, ed escluso molti colleghi a prescindere dalla professionalità o dalla capacità.
È necessario sottolineare che la selezione non assicura un posto di lavoro: i selezionati non avranno alcun contratto garantito, ma, dopo varie prove, saranno semplicemente inseriti una lista, da cui le redazioni potranno attingere per le sostituzioni con contratti a tempo determinato. Nonostante questo sono stati esclusi tutti i non laureati al di sopra del 36 anni !
Si tratta comunque di un passo in avanti rispetto ai precedenti parametri di selezione (30 anni e laurea con 110), e va detto che, in assenza di un accordo, si riaprirebbe la porta ad un sistema di chiamate discrezionali da parte della direzione, con logiche ancor più inique. Ma a nostro parere questa non è una giustificazione sufficiente.
Quelle previste dall’accordo sono condizioni che riteniamo assolutamente ingiustificate, incomprensibili (segnalate anche da un articolo molto critico di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 20 settembre), ma risultano anche contrarie a precise norme di legge.
I legali contattati dall’Associazione Stampa Romana, e anche dal Coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia, hanno confermato che il limite dell’età è discriminatorio, e contrario alle normative europee regolarmente applicate anche in Italia. Lo stesso può dirsi per il limite legato alla residenza dei candidati.
Qui non si tratta solo di un disaccordo, manifestato in tutta Italia da moltissimi colleghi che si sono sentiti ingiustamente esclusi, ma anche di una violazione delle normative sulle selezioni di personale per le aziende pubbliche e private: quel testo pone limiti che sono illegittimi!
Tutto questo poi, accade proprio in una selezione della Rai, un’azienda a capitale pubblico, finanziata in gran parte dalle risorse dei cittadini, che dovrebbe avere una maggiore attenzione al rispetto dell’equità, e soprattutto delle normative.
Anche la richiesta della Laurea, accanto all’iscrizione all’elenco professionisti, ci lascia sinceramente perplessi: nessuno si sogna di sottovalutare l’importanza della preparazione accademica, ma non si capisce perché, se l’Ordine dei giornalisti ritiene si possa fare il giornalista professionista senza la laurea, la stessa cosa non valga per accedere ad una selezione della Rai.
Come ha evidenziato Gian Antonio Stella nel suo articolo, questo principio “consentirebbe di assumere ingegneri nucleari, veterinari, agronomi e architetti paesaggisti, ma taglierebbe fuori fuoriclasse quali Giorgio Bocca, Enzo Biagi o Oriana Fallaci (…), o un professionista coi fiocchi e libero quale Enrico Mentana.”
Viste le violazioni di legge sono naturalmente possibili ricorsi all’autorità giudiziaria da parte di chi sentisse lesi i propri diritti: l'Associazione Stampa Romana si sta già movendo in questo senso, e l’Assostampa e il Coordinamento del Friuli Venezia Giulia sono disponibili a fornire ogni informazione ed orientamento ai colleghi che decidessero di intraprendere questa strada.
A nostro avviso però, è soprattutto necessaria un’azione immediata e decisa da parte della FNSI, per evidenziare a livello nazionale i punti critici del testo, ottenere una correzione e una linea di condotta per il futuro, e per consentire ai colleghi precari e freelance di accedere alla selezione, e alla Rai di disporre di un maggior numero di professionalità.
È nostra intenzione portare la questione all’attenzione degli altri Coordinamenti di precari e freelance esistenti in Italia, e alla Commissione Nazionale sul Lavoro Autonomo dell’FNSI, per giungere ad una posizione unitaria e nazionale dei precari e dei freelance su questa vicenda.
Il Coordinamento Giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia
documento allegato:
com_selezioni_RAI_TGR_agosto2010.pdf
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