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16 gennaio 2013

UFFICI STAMPA ELETTORALI? CONTRO LE "PROPOSTE INDECENTI" AI GIORNALISTI

NO AL LAVORO IN NERO O NON RETRIBUTO PER I CANDIDATI ALLE ELEZIONI !

Il Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia fa propria e rilancia in regione la campagna avviata dai colleghi romani di "Errori di Stampa": il lavoro dev'essere sempre regolarmente inquadrato e retributo. E a maggior ragione se a proporlo sono dei candidati pubblici amministratori ed aspiranti parlamentari

Ecco la proposta di "Errori di Stampa", che facciamo nostra:


Elezioni, elezioni, elezioni. Politiche, regionali, amministrative. In arrivo, per molti precari del giornalismo, ci sono occasioni di lavoro come addetti stampa dei candidati al Parlamento o nei consigli degli enti locali.

I nostri telefoni cellulari squillano: “Vuoi fare l'addetto stampa per i prossimi 2, 3, 4 mesi?”. E per chi non ha un lavoro stabile, ma possiede competenza e passione politica, si tratta certamente di un'opportunità importante, un'avventura piena di stimoli e opportunità. Ma a quali condizioni? Spesso lavorare negli uffici stampa elettorali significa accettare condizioni prossime al caporalato. Paghe a nero, sotto l'elegante voce del “rimborso spese”, senza contratto, nessuna garanzia di impegno post elettorale, anche in caso di elezione.

Lanciamo quindi una campagna contro il caporalato elettorale e propone la costituzione di un ufficio di vigilanza diffuso, contro il lavoro nero nel mercato della comunicazione elettorale.
Serve un codice etico che impegni tutti i politici candidati su questo punto. Basato su tre principi: i giornalisti devono essere regolarmente assunti con un contratto di collaborazione o con emissione di regolare fattura, per i colleghi che lavorano a Partita Iva; il contratto deve descrivere la mansione svolta dal giornalista-addetto stampa; il contratto deve prevedere il regolare pagamento di contributi Inpgi 2 come lavoro giornalistico autonomo.

Sono regole semplici, pensate per garantire trasparenza e regolarità nei contratti ed emersione del lavoro nero, particolarmente inaccettabile se i committenti sono candidati alle elezioni che si propongono come rappresentanti politici per i cittadini, garanti del principio di legalità.

Chiediamo quindi ai politici (partiti e/o singoli candidati) di sottoscrivere questo codice etico, con la promessa da parte nostra pubblicizzare l'operato virtuoso di chiunque si impegni con noi in questa campagna. Basta comunicarcelo all'indirizzo email: precari.freelance@assostampafvg.it

I colleghi che ricevono invece “proposte indecenti”, o le violazioni di questo codice etico, ce le segnalino alla mail precari.freelance@assostampafvg.it: garantiremo l'anonimato dei colleghi, ma effettueremo delle verifiche e renderemo poi pubblici i nomi dei partiti o dei candidati candidati oggetto di segnalazione.

Allora, chi sottoscrive questo codice etico? 

2 commenti:

  1. Ha aderito al "Codice etico":

    - PAOLO COPPOLA, Assessore comunale a Udine, candidato PD alla Camera dei Deputati nel collegio del Friuli Venezia Giulia

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  2. Ha aderito al "Codice etico":
    - ROSA RICCIARDI, già Assessore e consigliere comunale di Palmanova (Udine), candidata PD alla Camera dei Deputati nel collegio del Friuli Venezia Giulia

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