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30 marzo 2021

ESSERE PRECARI STANCA: SPESE, EQUO COMPENSO E DIGNITÀ (testimonianze)

Continuiamo a pubblicare, in forma anonima, alcune testimonianze raccolte tramite il “Questionario sui giornalisti non dipendenti nel Friuli Venezia Giulia", lanciato dal Coordinamento precari e freelance e dalla Commissione lavoro autonomo dell'Assostampa FVG. Il tema, questa volta, è l'equo compenso e la dignità del lavoro...

(Inviate le vostre testimonianze a: precari.freelance@assostampafvg.it)



SPESE, EQUO COMPENSO E DIGNITÀ
(testimonianze)


- Le regole devono essere calate dall'alto, altrimenti gli editori risparmiano su tutto. Io lavoro per neanche 100 euro al mese, e per fare articoli complessi. E se protestassi non scriverei più. E ora 100 euro per l'iscrizione all'Ordine per chi percepisce 100 euro al mese sono troppi!


- Lavoro da quasi vent’anni per una testata e le condizioni sono rimaste le stesse da allora, ad eccezione dell'applicazione dell'equo compenso, risalente ormai a diversi anni fa. Non sono mai arrivati rimborsi spese né si è parlato di altri compensi…


- Bisogna fare in modo che gli editori paghino sempre le prestazioni, allo scopo di non dover mai lavorare gratis per mantenere il posto, a favore di qualcun altro e in attesa di tempi migliori (sic!)


- Non vengono riconosciuti rimborsi spese. E così si è costretti ad abbonarsi al giornale o a leggerlo a proprie spese, perchè è difficile non farlo lavorando ogni giorno.


- Serve una paga decente ai giornalisti non contrattualizzati. Ho ricevuto recentemente una proposta di collaborazione dalla testata con cui collaboravo. Sarei felice di ricominciare a scrivere... ma i pezzi vengono pagati talmente poco, che non mi è possibile dedicare parecchie ore della mia giornata agli articoli, ottenendo a fine mese una “paga” irrisoria. 

Ci dovrebbe essere un pagamento minimo ad articolo rispettoso del lavoro: deciso insieme al sindacato e da rispettare. Non serve a nulla parlare e parlare... se alla fine le testate possono permettersi di far collaborare chi giornalista non è, e se c’è chi continua ad accettare di scrivere in cambio di poco o addirittura niente. 

Le testate dovrebbero utilizzare SOLO giornalisti iscritti all’Ordine, altrimenti a mio parere l’Ordine non ha molto senso di esistere... e nulla di ciò che facciamo come giornalisti ha senso. 

E la cifra pagata a pezzo, dovrebbe essere fissata: non cifre impossibili (mi rendo ben conto della situazione del mercato), ma nemmeno cifre ridicole!


- Visto che il numero dei freelance aumenta e questo fenomeno continuerà nei prossimi anni, si pensi a rendere dignitoso e più tutelato il lavoro autonomo con misure concrete, invece di tutelare solo i contrattualizzati. Come freelance non mi sento affatto tutelato dal sindacato.


- Ci vuole una retribuzione consona al lavoro e serve dare un minimo di priorità a chi collabora da tanti anni. Meritocrazia e anzianità non sono considerate per nulla.


[Puoi mandarci la tua testimonianza a: precari.freelance@assostampafvg.it 
I testi selezionati verranno pubblicati in forma anonima]

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