Maurizio Bekar |
Quello appena concluso è stato un mandato non facile: il sindacato ha dovuto lavorare nel corso di una crisi profonda dell’editoria, e una crescente precarizzazione del lavoro: la risposta è stata quella di dare proprio al tema del precariato e dei freelance una rilevanza mai avuta finora.
Questa dirigenza ci ha dato la possibilità di proporre e realizzare iniziative, partecipare alle trattative, ascoltare i colleghi che, con diverse sensibilità e umori, si rivolgevano all’Assostampa e al Coordinamento Precari e freelance per avere delle risposte. Qualche volta sono arrivate, qualche volta no, e non sempre quelle arrivate sono state apprezzate.
Abbiamo lavorato molto, sottraendo tempo al lavoro, alla vita privata e anche agli affetti, perché crediamo che sia l'unica strada possibile.
Alessandro Martegani |
Il Coordinamento precari e freelance, costituitosi nel 2007, ha aperto una strada in Italia, vedendo poi la nascita in tutto il paese di strutture analoghe. Un nostro rappresentate è stato nominato coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo, la delegazione al congresso di Bergamo è stata guidata da una collega precaria, il sindacato del Friuli Venezia Giulia è stata ed è una voce ascoltata negli organismi nazionali e considerata in eventi come l’assemblea da cui è nata la Carta di Firenze, e per ultimo, ma solo in ordine di tempo, la scorsa settimana è stata depositata in Consiglio regionale la mozione sul precariato giornalistico. Elementi che, per stessa ammissione del Segretario generale della Fnsi Franco Siddi, pongono la nostra Associazione più avanti rispetto al quadro nazionale sul precariato.
Il tutto è stato fatto in una situazione molto difficile: difficile per tutti i colleghi, contrattualizzati e non, con drastiche riduzioni nelle redazioni, tagli di bilanci, cambiamenti editoriali che hanno ristretto gli spazi dei collaboratori, crisi in giornali storici che hanno vista messa in discussione la loro stessa esistenza, solo per citare alcuni dei problemi che abbiamo dovuto affrontare.
Poljanka Dolhar |
Il primo passo è andare a votare (la lista unitaria ha fra l’altro inserito candidature di altri giovani colleghi precari per il direttivo e gli altri organismi), ma si tratta, come abbiamo detto, solo del primo passo. Il nostro auspicio è che i primi risultati, e l'impegno necessario per migliorare le condizioni dei giornalisti freelance e di tutta la categoria, spingano altri colleghi ad avvicinarsi, secondo la propria disponibilità e vocazione, nel sindacato, a spendersi un po’ per la categoria e, in fondo, per il diritto a un’informazione corretta e libera.
Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar, Alessandro Martegani
(25 maggio 2012)
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