Dibattito precongressuale gennaio 2015: la relazione di fine mandato 2010-2014 della Clan-Fnsi, con i principali documenti approvati da Commissione ed Assemblea nazionale lavoro autonomo (su equo compenso, Carta di Firenze, contratto, rappresentanza sindacale dei non dipendenti...)
La relazione integrale con i documenti approvati è leggibile on line e scaricabile in pdf anche dal link in fondo al testo.
COMMISSIONE NAZIONALE LAVORO AUTONOMO
RELAZIONE DI FINE MANDATO
per il 27° Congresso della Fnsi (27-30 gennaio 2015)
Alla
vigilia del 27° Congresso della Federazione Nazionale della Stampa
Italiana, la Commissione nazionale lavoro autonomo presenta agli
organismi statutari della Fnsi, al Congresso e alle colleghe e
colleghi questa relazione e documentazione di fine mandato, iniziato
nel giugno 2010. Con l'auspicio che possa essere fonte di valutazione
e d'impulso alla prosecuzione dei lavori avviati, per un impegno
sempre più intenso ed efficace del sindacato e di tutti i colleghi,
a livello nazionale e locale, sulle sempre più pressanti
problematiche del lavoro non contrattualizzato da dipendente. Che
rappresenta oramai il 62,6%, in costante e rapida crescita, rispetto
al totale dei giornalisti attivi.
La
Commissione, in quattro anni e mezzo, nel rispetto dello Statuto e
del Regolamento federali, in raccordo con l'Assemblea nazionale dei
lavoratori autonomi, e su impulso o con la collaborazione di vari
colleghi impegnati in realtà nazionali e locali, ha prodotto una
cospicua varietà di analisi, proposte e impegni sulle principali
tematiche d'interesse sindacale per i lavoratori autonomi, atipici o
comunque non contrattualizzati da dipendenti.
Ci
si è occupati di macro-temi come l'equo compenso, il nuovo contratto
di categoria, la Carta di Firenze, la riforma della professione, di
vecchie e nuove tutele, di welfare per gli autonomi, di proposte di
formazione. Ci si è occupati di iniziative puntuali (solidarietà a
collaboratori, segnalazioni di offerte di lavoro umilianti e fuori
legge o di sospetti abusivismi, contesti sui quali è necessario un
monitoraggio continuo) o di livello territoriale, realizzate anche su
impulso delle analisi e proposte nate nell'ambito della Commissione
(Stati regionali dell'Informazione precaria, iniziative sull'equo
compenso, supporto a vertenze, rapporti con i Cdr, etc.).
Analisi
e proposte che sono state frutto di un intenso - e a volte anche non
facile - confronto, sia interno che con organismi e realtà della
categoria. Ma, proprio per questo, riteniamo che nel loro complesso
rappresentino oggi un corpus organico e meditato di linee guida, e
d'impegno sia collettivo che individuale, sul fronte del lavoro
autonomo, atipico e non contrattualizzato.
Ciò
che invece è stato più volte lamentato, sia in Commissione che in
Assemblea nazionale, è stata la mancanza di un'operatività
pubblicamente riconoscibile della Commissione e degli organismi Fnsi
del lavoro autonomo, costretti invece in un solo ruolo consultivo
interno, senza reali facoltà deliberative, proprie invece di altri
organi consultivi della Fnsi (p.es. la Consulta dei Cdr).
Per
altro anche tale ruolo consultivo, e non obbligatorio rispetto alle
tematiche di riferimento, ha avuto un peso specifico solo marginale
nei processi decisionali della Fnsi, non avendo trovato poi seguito
larga parte delle analisi e proposte avanzate da Commissione e
Assemblea. Tra le quali quella di una maggior possibilità di
interazione, anche solo conoscitiva, con gli organismi sindacali
federali sulle tematiche d'interesse per gli autonomi.
Vanno
invece evidenziati i riscontri avuti in alcune Assostampa e realtà
territoriali, che hanno in vario modo ripreso analisi e proposte
della Commissione, o comunque interagito con la stessa.
Ugualmente
va ricordato il positivo rapporto avuto con la dirigenza della
Casagit, che per la riforma della Casagit 2 aveva cercato un momento
di verifica con la Commissione lavoro autonomo sulla proposta
elaborata. I pareri difformi espressi degli autonomi spinsero a un
ripensamento della dirigenza Casagit, che poi riscrisse parte
dell'articolazione della riforma dei profili d'assistenza, per
accogliere le riserve e i suggerimenti pervenuti dalla Commissione.
Vanno
anche ricordati gli incontri conoscitivi avuti con la dirigenza
dell'Inpgi. Incontri che sarebbe stato utile proseguire ed
approfondire, ma le contingenze della Commissione e impegni su altri
fronti hanno infine portato a non sfruttare adeguatamente tale
disponibilità e potenzialità.
Carenti
invece, a causa di diversità di approcci innanzitutto statutari, i
rapporti istituzionali con gli organismi dell'Ordine dei giornalisti
che si occupano di lavoro autonomo e non contrattualizzato. Confronto
di merito che molto probabilmente sarebbe stato utile avere, almeno a
livello conoscitivo reciproco, a iniziare dalle tematiche dell'equo
compenso e della Carta di Firenze.
Il
complesso di tali analisi, confronti ed elaborazioni ha comunque
prodotto nel tempo una serie di documenti e proposte approvate
all'unanimità, o almeno a larghissima maggioranza, in Commissione e
Assemblea nazionale.
Proposte
che,
sebbene spesso costrette nel solo ambito dell'analisi e della
progettualità teorica, mantengono
a nostro avviso una piena attualità ed urgenza,
tali da riproporle oggi alla lettura e valutazione della categoria e
dei suoi dirigenti. E ciò anche in vista del 27° Congresso
federale, e delle politiche che sarà poi chiamato ad attuare, a vari
livelli, il sindacato unitario dei giornalisti italiani.
Ripresentiamo
quindi, come strumento di riflessione e lavoro, i principali
documenti approvati tra il 2010 e il 2014 dalla Commissione nazionale
lavoro autonomo, e/o dall'Assemblea nazionale dei lavoratori autonomi
Fnsi.
A iniziare dalla piattaforma “Freelance
e precarietà: per i diritti del lavoro, per la libertà e la qualità
dell’informazione”,
elaborata ed approvata all'unanimità dalla Commissione il 7 gennaio
2011, alla vigilia del 26° Congresso Fnsi.
Congresso
nel quale fu poi approvato per acclamazione un ordine del giorno sul
lavoro autonomo, rielaborato sulla base del documento del 7 gennaio e
sostenuto da un ampio fronte trasversale dirigente e di base, che
indicava la direzione di marcia del sindacato sul tema.
L'ordine
del giorno si concludeva affermando:
“La
FNSI ha costituito nei mesi scorsi i primi, importanti strumenti di
politica sindacale per i freelance: Commissione e Assemblea Nazionali
e Commissioni Regionali per il lavoro autonomo. Tali organismi vanno
ora sviluppati e sostenuti con azioni, mezzi e risorse economiche
adeguati a garantire loro di operare con continuità ed efficacia, in
modo che diventino reali punti di aggregazione e coordinamento delle
istanze dei freelance, luoghi propulsori di idee, dibattito e
intervento.
Il
presente e il futuro del Sindacato si giocano sulla difesa della
qualità e dell’indipendenza dell’informazione, che passano oggi
in primo luogo dalla capacità di offrire risposte, servizi e tutele
ai lavoratori autonomi”.
Richiamando
l'attualità dell'ordine del giorno approvato al 26° Congresso della
Fnsi, la Commissione nazionale lavoro autonomo ritene che quella sia
ancora oggi la base su cui si debba proseguire e sviluppare l'impegno
negli anni a venire.
Raccogliendo quanto di positivo realizzato dalle rappresentanze
nazionali e locali del lavoro autonomo, e sempre più in stretta
interazione con i colleghi contrattualizzati, nei vari livelli degli
organismi e realtà della categoria.
Con
l'obiettivo di dare sempre più corpo, strumenti e gambe per operare
con efficacia sulle problematiche del lavoro autonomo, atipico e non
contrattualizzato da parte del sindacato unitario dei giornalisti
italiani.
La relazione integrale con i documenti approvati è leggibile e scaricabile in pdf dal link:
Commissione
nazionale lavoro autonomo - Fnsi
(7
gennaio 2015)
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