INDAGINE SULLE CONDIZIONI DI LAVORO DEI FREELANCE ITALIANI
curata dal
Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia
Nota: questa relazione fa parte della documentazione presentata a corredo dell'esposto ai sensi della Carta di Firenze, presentato il 9 gennaio 2013 all'Ordine dei giornalisti, per la tutela dei diritti dei giornalisti freelance collaboratori delle testate della regione. Qui la sintesi della situazione e il testo dell'esposto:
>> http://freelancefvg.blogspot.it/2013/01/carta-di-firenze-esposto-sindacale.html <<
RELAZIONE RIASSUNTIVA
Condizioni di lavoro e retribuzioni molto differenti, ma con due punti in comune: la precarietà costante e un calo progressivo delle retribuzioni e del volume di attività. Si potrebbe riassumere così la situazione dei giornalisti precari e freelance in Friuli Venezia Giulia, emersa dal monitoraggio promosso dalla Commissione nazionale sul lavoro autonomo della Federazione Nazionale della Stampa.
“L’indagine conoscitiva sulla situazione dei freelance in Italia”, era stata avviata alla fine del 2010 per avere un quadro della situazione del lavoro precario nel settore del giornalismo: la Commissione aveva predisposto un questionario, e incaricato le Associazioni regionali di diffonderlo fra i giornalisti precari e freelance, che avrebbero dovuto rispondere alle domande e rinviare il modulo al Sindacato. In Friuli Venezia Giulia tutte le fasi di distribuzione e raccolta (avvenute quasi totalmente per via informatica),
sono state seguite e curate dal Coordinamento Precari e Freelance del Fvg, che ha anche tracciato un primo bilancio dei risultati.
Il primo dato che emerge riguarda la partecipazione all’iniziativa: in tutto il paese sono stati restituiti 407 questionari compilati, ma la risposta da parte dei colleghi è stata differente fra le varie realtà regionali. Il Friuli Venezia Giulia, con 73 questionari pervenuti, è stata la regione con la più alta partecipazione all’indagine, e più della metà, 284, è stata compilata in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna, mentre in ognuna delle altre regioni la quantità di schede restituite è stata inferiore alle 35 unità.
Un risultato che testimonia la consapevolezza dei problemi da parte dei colleghi in Fvg, ma anche il lavoro svolto sul campo dal Coordinamento e dall’Associazione della Stampa regionale, che da anni hanno posto al centro della propria azione la questione del precariato e dei freelance.
Si tratta di un quadro senza dubbio parziale della complessa, e sempre più vasta realtà del giornalismo precario in regione, ma i dati possono comunque offrire degli spunti di riflessione.
La maggior parte dei colleghi che hanno deciso di partecipare lavorano per la carta stampata, e in particolare per quotidiani. Il gruppo più nutrito è quello dei 16 collaboratori del Piccolo, seguito da quelli del Messaggero Veneto e del Gazzettino. 17 colleghi lavorano per dei quotidiani nazionali. In generale 59 collaborazioni riguardano i quotidiani, mentre 40 colleghi hanno dichiarato di lavorare per delle riviste mensili, 10 per settimanali, 7 per delle radio e 4 per delle Tv. Più nutrito invece il gruppo dei 20 addetti stampa.
Da notare che è molto rara la condizione di addetto stampa “puro”: in quasi tutti i casi chi ha la responsabilità di un ufficio stampa lavora anche per giornali, o altri mezzi d’informazione, con un probabile conflitto d’interesse nello svolgimento di entrambe le attività.
Molto variegata la situazione anche per quando riguarda gli inquadramenti e i tempi di pagamento: la condizione più diffusa è la collaborazione coordinata e continuativa, molto utilizzata soprattutto dai quotidiani regionali, e che riguarda ben 57 colleghi. 29 hanno in corso dei rapporti di collaborazione occasionale, mentre 31 lavorano in regime di partita iva. Solo 11 hanno dei contratti che prevedono la cessione di diritti d’autore.
Nella maggior parte dei casi i pagamenti sono previsti ogni 30 giorni: 46 rapporti di lavoro prevedono infatti la retribuzione il mese successivo alla pubblicazione dei pezzi, ma spesso i pagamenti anche avvengono anche dopo 60 o 90 giorni (30 collaborazioni rispettivamente). Più rari i casi di versamenti semestrali, e non manca chi, alla domanda sui tempi di pagamento, ha risposto con un laconico “ogni tanto.” 21 persone hanno dichiarato di ricevere un compenso fisso mensile: è il caso di qualche collega che lavora nei quotidiani o mensili nazionali, ma in alcuni casi anche degli addetti stampa, in particolare quelli di enti pubblici.
Nella maggior parte dei casi i pagamenti sono previsti ogni 30 giorni: 46 rapporti di lavoro prevedono infatti la retribuzione il mese successivo alla pubblicazione dei pezzi, ma spesso i pagamenti anche avvengono anche dopo 60 o 90 giorni (30 collaborazioni rispettivamente). Più rari i casi di versamenti semestrali, e non manca chi, alla domanda sui tempi di pagamento, ha risposto con un laconico “ogni tanto.” 21 persone hanno dichiarato di ricevere un compenso fisso mensile: è il caso di qualche collega che lavora nei quotidiani o mensili nazionali, ma in alcuni casi anche degli addetti stampa, in particolare quelli di enti pubblici.
Desolanti le cifre riguardanti l’ammontare delle retribuzioni: aggregando le varie cifre riportate dai questionari, il gruppo più numeroso è quello retribuito da tre a 12 euro a pezzo, ne fanno parte 49 colleghi che collaborano con i quotidiani o mezzi d’informazione regionali. Altri 17 dichiarano di essere pagati da 15 a 30 euro a pezzo, 12 arrivano a 50 euro a prestazione, ma le retribuzioni sono più altre sono quelle dei collaboratori di mensili e quotidiani nazionali, che possono essere pagati anche 150 o 200 euro per un articolo.
Le differenze non mancano poi anche all’interno degli stessi intervalli di retribuzione, riguardo i criteri con cui vengono stabiliti gli importi: il Gazzettino ad esempio ha stabilito una tabella che prevede compensi crescenti in rapporto al numero delle battute, da tre euro (!) per un pezzo da mille battute fino a 19 per un pezzo oltre le 3 mila, mentre altri quotidiani pagano “a pezzo”. Quasi sempre non sono retribuite né le brevi né le foto. Solo il Sole 24Ore paga a riga.
Non manca chi dichiara di non sapere esattamente a quanto ammonti il valore del proprio lavoro, o di non aver mai capito secondo quale criterio vengono stabilite le retribuzioni.
Nella maggioranza dei casi, 62 collaborazioni contro 20, non viene corrisposto alcun rimborso e/o agevolazione per i trasferimenti e le spese telefoniche.
Preoccupante è anche la mancanza di prospettiva per gran parte di questi colleghi: in 76 rapporti di collaborazione nell’ultimo anno sono calate le retribuzioni o, più frequentemente, il numero dei pezzi commissionati. In qualche caso le collaborazioni sono state interrotte, mentre per altri 50 rapporti di lavoro non sono state notate differenze nelle retribuzioni o nel volume di attività.
a) Ai colleghi precari e freelance era stato chiesto di rispondere a sei Domande di tipo “aperto”:
1) Nome e tipo di media con il quale collabori (quotidiani, periodici, agenzie stampa, radio, tv, uffici stampa, web).
2) Tipo di collaborazione (Cococo, partita Iva, diritto d'autore, occasionale)
3) Compensi lordi (a pezzo, a cartella, a rigo, a parola, forfait, altro)
4) Rimborsi spese (no, sì, a piè di lista, a forfait, a budget)
5) Tempi di pagamento (dalla consegna del pezzo e dalla pubblicazione)
6) Nell'ultimo anno sono diminuite le tue collaborazioni (riduzione dei compensi o dei pezzi commissionati)?
b) Sommando il numero delle collaborazioni, o le risposte sul tipo di rapporto di lavoro, si ottengono totali superiori al numero dei partecipanti al sondaggio: si tratta di un risultato dovuto al fatto che molti colleghi hanno più di una collaborazione, spesso con condizioni differenti, e che non tutti hanno risposto a tutte le domande.
c) La differenza delle condizioni di lavoro fra i colleghi ha reso molto complesso tracciare un quadro comune della situazione, e qualche semplificazione è stata purtroppo inevitabile, ma necessaria per poter svolger qualche riflessione generale.
d) Da notare che il settore degli uffici stampa è quello forse più difficile da “inquadrare” a causa del tipo di attività molto diversa (seguire la comunicazione di un ente pubblico rappresenta ad esempio un tipo di lavoro diametralmente diverso da quello di un addetto stampa di un ente culturale o di una società sportiva), del tipo di rapporto, del metodo ed entità di pagamento: molti hanno aperto partita iva, spesso la retribuzione avviene con un fisso mensile, o “ad evento”, e anche le differenze nell'entità della retribuzione sono molto ampie.
Valutazione sintetica
Pur rappresentando un quadro parziale dell’insieme dei freelance del Fvg, l’indagine ha messo perfettamente in evidenza l’assoluta disparità di trattamento, retribuzioni e condizioni di lavoro fra i freelance della regione, anche all’interno delle stesse testate: una generazione di giornalisti, fondamentali per i giornali e i media locali, pagati anche meno di dieci euro a prestazione (49 rapporti di lavoro sono retribuiti con cifre che vanno dai tre ai dodici euro a pezzo) con pochissime, per non dire nessuna prospettiva di essere assunti o perlomeno stabilizzati.
Anche i contratti a termine, o differenti dall’articolo uno, un tempo considerati un sorta di ripiego in attesa dell’assunzione “vera”, stanno diventando un miraggio. Lo testimonia il fatto che su 128 rapporti di lavoro in corso, non ci sia alcun contratto a termine, visto evidentemente come una posizione che ormai sta “al di sopra” del precariato.
Anche i contratti a termine, o differenti dall’articolo uno, un tempo considerati un sorta di ripiego in attesa dell’assunzione “vera”, stanno diventando un miraggio. Lo testimonia il fatto che su 128 rapporti di lavoro in corso, non ci sia alcun contratto a termine, visto evidentemente come una posizione che ormai sta “al di sopra” del precariato.
Perfino i meccanismi di calcolo delle retribuzioni e i tempi di pagamento sono molto diversi, e a volte sfuggono alla comprensione dei colleghi. Solo 21 rapporti di lavoro prevedono un fisso mensile mentre gli altri sono pagati a riga o a pezzo.
Una situazione difficile, e che fra l’altro sembra poter addirittura peggiorare visto che in 76 casi è stata notata una riduzione delle retribuzioni e/o dei pezzi commissionati.
L’impegno per il futuro dovrebbe puntare ad ottenere un criterio che fissi retribuzioni e pagamenti minimi e trasparenti, ma anche dei meccanismi di rimborso delle spese telefoniche e di trasferimento, quasi mai riconosciute, e che spesso non sono neppure coperte dalle misere retribuzioni percepite dai collaboratori.
Vista varietà dei rapporti di lavoro (spesso un solo freelance ha rapporti di lavoro differenti con le diverse testate), occorrerebbe anche potenziare i servizi di assistenza legale e fiscale ai colleghi che spesso si trovano a dover lottare in una giungla di normative sconosciute.
Vista varietà dei rapporti di lavoro (spesso un solo freelance ha rapporti di lavoro differenti con le diverse testate), occorrerebbe anche potenziare i servizi di assistenza legale e fiscale ai colleghi che spesso si trovano a dover lottare in una giungla di normative sconosciute.
Attenzione poi dovrebbe essere posta al settore degli uffici stampa, difficilmente inquadrabile per l'estrema varietà di attività e rapporti di lavoro, e che pone problemi anche dal punto di vista deontologico, dal momento che molti colleghi svolgono la doppia attività di addetto stampa e giornalista, con possibili conflitti d’interesse.
RISPOSTE AL QUESTIONARIO
Nome e tipo di media con il quale collabori
(quotidiani, periodici, agenzie stampa, radio, tv, uffici stampa, web)
- Il Piccolo: 16
- Messaggero Veneto: 12
- Il Gazzettino: 11
- Primorski Dnevnik: 2
- quotidiani nazionali: 17
- periodici: 50
- radio: 7
- tv: 4
- uffici stampa: 20
Quantità di collaborazioni per collega
- Una: 37
- Due: 13
- Tre: 13
- Più di tre: 8
Tipo di collaborazione
- (cococo, partita Iva, diritto d'autore, occasionale)
- cococo: 57
- partita Iva: 31
- occasionale: 29
- cessione diritti d’autore: 11
Compensi lordi
(a pezzo, a cartella, a rigo, a parola, forfait, altro)
- compensi a pezzo: 84
- fisso mensile: 21
- a riga: 3
Entità compensi a pezzo
Rimborsi spese
(no, sì, a piè di lista, a forfait, a budget)
- Si: 20
- No: 62
Tempi di pagamento
(dalla consegna del pezzo e dalla pubblicazione)
- 30 giorni: 46
- 40 giorni: 4
- 60 giorni: 29
- 90 giorni: 30
- 6 mesi: 16
Nell'ultimo anno sono diminuite le tue collaborazioni?
(riduzione dei compensi o dei pezzi commissionati)
- Diminuite: 76
- Uguali o aumentate: 50
- Non so: 2
COORDINAMENTO GIORNALISTI PRECARI E FREELANCE
dell’Assostampa Friuli Venezia Giulia
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