23 gennaio 2012

RIFORMA DELLA PROFESSIONE: LE LINEE GUIDA APPROVATE DALL'ORDINE E ALCUNE SPIEGAZIONI (di Maurizio Bekar)


Come saprete il 19 gennaio u.s. il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti ha approvato le "Linee guida per la riforma della professione giornalistica”. (In allegato, in pdf, trovate il testo ufficiale diramato dall'Ordine).


Il documento, approvato senza voti contrari, contiene le linee guida per la riforma, alla luce delle novità introdotte dalle legge 148/2011 e successive modificazioni.

Ora il testo andrà all'esame del Governo, che potrà accoglierlo così come sta, oppure emendarlo, o rigettarlo completamente. Comunque, al più tardi entro il 13 agosto 2012, la riforma andrà approvata con provvedimento legislativo.

Le riforma che infine diverrà legge, quale che sia, andrà poi meglio delineata per i suoi dettagli operativi da un regolamento d'attuazione, che verrà emanato dall'Ordine dei giornalisti. Ma, fintanto che non si arriva a un provvedimento di legge, cioè a un punto di riferimento certo della riforma, i passi successivi restano per ora solo mere ipotesi di lavoro e di dibattito.

Consiglio quindi di fare riferimento per ora -come elemento di conoscenza- all'unico documento certo esistente in materia, ovvero alle allegate "linee guida per la riforma" approvate dall'Ordine, e a tenere conto che molto del dibattito che si è sviluppato finora su internet e Facebook si è bastato o su bozze di lavoro (poi accantonate o superate) oppure su ipotesi su quali potranno essere i passi successivi del Governo o dell'Ordine. Ma, appunto, si tratta in tali casi più di congetture od interpretazioni personali, che di dato di fatto.

Comunque, almeno per quanto riguarda il testo appena approvato dall'Ordine, la categoria dei pubblicisti viene "salvata", così come i diritti acquisiti dai già iscritti (pubblicisti e non), e vengono ipotizzate nuove possibilità per permettere ai pubblicisti che esercitano continuativamente l'attività di divenire professionisti. E, tra l'altro, viene anche affermato che la questione dell'assicurazione obbligatoria per i rischi professionali non è applicabile alla categoria dei giornalisti.

Poi bisogna vedere come deciderà il Governo riguardo queste e le altre linee guida proposte ed approvate dall'Ordine.

Quindi per ora non resta che attendere tali decisioni del Governo, e continuare con il proprio consueto iter professionale: rinnovando la propria iscrizione (all'Ordine, ma anche al sindacato...), perfezionando le proprie pratiche di iscrizione alle categorie dei pubblicisti, dei praticanti o dei professionisti, o richiedendo i riconoscimenti ai quali si avrebbe titolo (praticantato d'ufficio, praticantato freelance etc.), in modo da "consolidare" la propria posizione professionale, in attesa della riforma.

Per il resto rimando al testo allegato.

Cordiali saluti

Maurizio Bekar
vicesegretario Assostampa FVG
Coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi

documento allegato:
linee guida sulla riforma professionale CnOdg 19gennaio2011.pdf

19 gennaio 2012

SOLIDARIETA' AL FREELANCE GIOVANNI TIZIAN, POSTO SOTTO SCORTA


Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia


Anche l'Assostampa Fvg esprime la propria solidarietà al collega Giovanni Tizian, precario alla Gazzetta di Modena, che vive sotto scorta per aver denunciato nei suoi articoli e in un suo libro le infiltrazioni della malavita organizzata in Emilia Romagna. I motivi della solidarietà sono ben espressi in questo comunicato della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, che l'Assostampa Fvg sottoscrive:


La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi,  il sindacato unitario dei giornalisti italiani, esprime solidarietà e vicinanza al collega freelance Giovanni Tizian che, indagando da Modena sulle infiltrazioni mafiose al Nord, si è visto costretto a vivere sotto scorta della polizia.

La Commissione, aderendo alla campagna di solidarietà "Io mi chiamo Giovanni Tizian” promossa dall’associazione antimafie “daSud”, si dichiara pronta a partecipare ad iniziative in appoggio al collega, e sul tema del fare informazione da precari in contesti a rischio, sottoposti a influenze e minacce della criminalità organizzata.

Va infatti sottolineato che Giovanni Tizian non è solo un giornalista impegnato con riconosciute capacità su temi delicati e pericolosi, ma anche che è un giovane precario senza contratto, pagato come la stragrande maggioranza dei freelance pochi euro a pezzo, senza sicurezza di prospettive professionali, e senza le tutele di cui godono i giornalisti contrattualizzati e i volti famosi delle prime serate tv.

Oggi una sempre maggior parte dell'informazione italiana si basa sul lavoro serio, appassionato e sottopagato di tanti giornalisti freelance e precari. Le cui difficili condizioni di lavoro e di vita però raramente destano interesse; almeno fintantoché un giorno uno di questi non deve vivere sotto scorta, o non gli viene fatta esplodere una bomba davanti a casa (com'è accaduto poche settimane fa alla freelance pugliese Rosaria Malcangi), o magari fino a quando non sopportando più una sopravvivenza sempre precaria si toglie la vita (come ha fatto nel giugno scorso il collega freelance pugliese Pierpaolo Faggiano).

Riteniamo che tutti quanti hanno a cuore la libertà e la dignità del lavoro debbano far sentire sempre la vicinanza ai colleghi per quell’impegno spesso oscuro, tenace, ma anche rischioso, che è il giornalismo ben esercitato.

In questo senso la Commissione lavoro autonomo della Fnsi si sente impegnata, sia nelle iniziative di solidarietà al collega Tizian, che di informazione e dibattito su queste problematiche.

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INFORMAZIONI PER ADERIRE 
ALLA CAMPAGNA DI SOLIDARIETA' 
A GIOVANNI TIZIAN
promossa dall'associazione "Da Sud" 
(di cui fa parte il collega):



1) E' disponibile un sito web dedicato alla campagna, con tutte le informazioni, banner web e FB, elenco adesioni etc, al link:
http://www.iomichiamogiovannitizian.org

2) L'elenco delle adesioni aggiornato (sia individuali, che di gruppo, che di mass media - tra le altre Fnsi, CGIL e vari altri) è al link:
http://www.iomichiamogiovannitizian.org/le-adesioni/

3) Le adesioni (personali o di gruppo) si possono comunicare all'e-mail:
iogiovannitizian@dasud.it
oppure on line, compilando il form sulla pagina web delle adesioni prima indicata

Ricordiamo inoltre che vario materiale informativo e promozionale sulla campagna viene pubblicato sulle Pagine Facebook:

a) "Giornalisti freelance" (nazionale):
>>> www.facebook.com/giornalistifreelance

b) "Giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia" (regionale, con una selezione degli argomenti principali):
>>> www.facebook.com/giornalistifreelancefvg

Vi aspettiamo ! 



Maurizio Bekar
vicesegretario Assostampa FVG
Coordinatore nazionale della Commissione lavoro autonomo Fnsi

14 gennaio 2012

GIORNALISMO SOTTO ATTACCO: LUNEDI' 16 GENNAIO DIBATTITO AL CIRCOLO DELLA STAMPA, TRIESTE

Lunedì 16 gennaio alle 10.30, al Circolo della Stampa di Trieste (Corso Italia 13), si terrà il dibattito pubblico "GIORNALISTA, PROFESSIONE (E PENSIONI?) SOTTO ATTACCO CON LA SCUSA DELLA CRISI", 


organizzato dall'Assostampa Fvg, in collaborazione con l'Ordine regionale dei giornalisti, l'Inpgi e il Coordinamento precari e freelance Fvg.


Interverranno fra gli altri: Carlo Muscatello (presidente Assostampa Fvg), Piero Villotta (presidente Ordine giornalisti Fvg), Roberto Carella (consigliere d'amministrazione e fiduciario regionale Inpgi) e Maurizio Bekar (coordinatore nazionale della Commissione lavoro autonomo della Fnsi).

Ecco il testo diffuso nei giorni scorsi dal presidente Assostampa Fvg, Carlo Muscatello:

"Meglio dirlo subito: ci aspetta un anno nel quale, con la scusa della crisi, la nostra professione sarà sotto attacco. Lo abbiamo capito prima di Natale, quando alla celebrazione del centenario del nostro primo contratto di lavoro (era il 1911, fu il primo accordo collettivo di lavoro stipulato in Italia) la ministra del lavoro Fornero è venuta a dirci che siamo dei privilegiati, che questi privilegi (?) li abbiamo ottenuti per la nostra vicinanza al potere politico, che l'Inpgi non ha conti sostenibili, che dobbiamo fare altri sacrifici e via di questo passo. 

Cose non vere, molto gravi soprattutto se pronunciate da un ministro della Repubblica. Anche per rispondere alla ministra disinformata, nel 2012 il nostro sindacato unitario sarà ancora impegnato a difendere il lavoro giornalistico, il pluralismo dell'informazione, la centralità delle redazioni. A lavorare per la tutela delle fasce più deboli della professione. A chiedere una nuova legge sull'editoria, il rifinanziamento del Fondo per l'editoria debole, interventi mirati capaci di garantire al settore qualità e prospettive di sviluppo. 

Nella crisi economica complessiva, quella dell'industria dell'informazione è ormai un'emergenza e rischia di determinare una pesantissima deriva sociale (altri giornalisti, poligrafici e amministrativi potrebbero restare senza lavoro, tanti giovani rischiano di non avere accesso al mondo del lavoro) e di impoverire quel pluralismo di voci che è elemento essenziale e centrale della vita democratica di un Paese. Anche per questo difendiamo il contratto nazionale, che garantisce quella rete di solidarietà e sicurezza economica e normativa uguale per tutti, così importante soprattutto per le realtà più piccole. 

Sono in arrivo altri stati di crisi e di ristrutturazione. E noi saremo impegnati nella difesa del contratto per chi ce l'ha, nella riaffermazione delle redazioni contro il tentativo di chi vuole superarle (con strutture fatte di pochi giornalisti assunti e tantissimi collaboratori esterni malpagati), un'efficace rete di tutele economiche, normative, previdenziali e assistenziali per i non contrattualizzati che sono ormai parte sempre più grande della categoria. 

E ancora la difesa dell’intero impianto di welfare dei giornalisti di oggi e di domani, una riforma della Rai che la restituisca ai cittadini e la sottragga al dominio dei partiti, la riscrittura degli interventi pubblici a favore dell'editoria debole e delle voci delle minoranze linguistiche (nella nostra regione Primorski Dnevnik, Rai Slovena e Novi Matajur rischiano di pagare il conto di danni e sprechi fatti da altri...), la riaffermazione dei valori del pluralismo contro tutti i tentativi di omologazione dell'informazione (da noi c'è il caso di Piccolo e Messaggero Veneto, entrambi del Gruppo Espresso, che col passaggio al tabloid ha imposto pagine nazionali fatte altrove e uguali per tutti, oltre al calo degli organici), l'opposizione ferma e decisa a tutti i conflitti di interesse e a tutte le leggi bavaglio. 

Su tutti questi fronti siamo stati impegnati finora. Su tutti questi fronti continueremo a essere impegnati. 

Ci serve davvero l'aiuto di tutti. Anche per affrontare i problemi emersi negli ultimi giorni dell'anno ormai trascorso: la dura vertenza al Piccolo (pacchetto di cinque giorni di sciopero, di cui uno già effettuato), la chiusura della redazione goriziana del Messaggero Veneto, la drammatica situazione di Tele4 (dove il mutato assetto societario ha portato allo stop a 15 contratti, fra giornalisti e tecnici) ) e di altre emittenti televisive e radiofoniche regionali, che pensano di poter affrontare la crisi tagliando i costi e non investendo sul rilancio e lo sviluppo".

13 gennaio 2012

COORDINAMENTO PRECARI: MERCOLEDI' 19 GENNAIO INCONTRO A GORIZIA

Mercoledì 19 gennaio, alle ore 14, è convocata una riunione dei giornalisti precari, collaboratori e freelance del Friuli Venezia Giulia nella Sala Giunta della Provincia di Gorizia, in Corso Italia n. 55, gentilmente concessa per l'incontro.

La riunione è promossa dall'Assostampa Fvg e dal Coordinamento precari e freelance per parlare della crisi per i collaboratori davanti alla prospettata chiusura dell'edizione goriziana del Messaggero Veneto e del "piano risparmi" dei quotidiani Il Piccolo e Messaggero Veneto, per verificare ipotesi di una mobilitazione sindacale e dell'opinione pubblica, ed illustrare le possibilità di vertenze e cause, davanti alla nuova legge del cosiddetto "collegato lavoro", che limita fortemente i diritti dei lavoratori precari.

Al proposito si ricorda che il 23 gennaio scade il termine per impugnare contratti a termine e co.co.co scaduti.

L'incontro, a carattere regionale, è aperto di tutti gli interessati, che sono caldamente invitati a partecipare.

Interverranno, fra gli altri, esponenti dell'Assostampa FVG, del Coordinamento precari e freelance, e i fiduciari goriziani dell'Assostampa.


06 gennaio 2012

PUBBLICISTI ABROGATI? NIENTE PANICO, E QUALCHE CONSIGLIO… (di Maurizio Bekar)

Car* collegh*,

in questi giorni siamo sommersi da richieste di chiarimenti e consigli riguardo l'ipotizzata abolizione per legge della figura del pubblicista, con la paventata impossibilità, a partire dal 13 agosto 2012, di continuare (o iniziare) la professione giornalistica come pubblicisti. E altre preoccupazioni stanno sorgendo rispetto all'annunciato obbligo di aprirsi una (peraltro costosissima) assicurazione personale per i rischi professionali.

Inoltre su internet e Facebook girano a riguardo varie note allarmate, arricchite da commenti e suggerimenti pratici, spesso però basati più su impressioni o interpretazioni personali delle norme finora esistenti, che su riferimenti oggettivi ed indiscutibili.

Invitiamo quindi innanzitutto gli colleghi interessati alla calma, non essendoci ancora nulla di certo né di definitivo in termini di legge, se non delle indicazioni di massima, che però ora necessitano di  vari chiarimenti tramite i decreti attuativi, che devono appena venir elaborati.
Va inoltre chiarito che in nessuna parte della "manovra Monti" viene prescritta letteralmente l'abolizione della figura del pubblicista, ma vi è solo un richiamo all'art. 33 comma 5 della Costituzione, il quale stabilisce l'obbligatorietà del superamento di un esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Da questo richiamo, per interpretazione "estensiva", è stato sostenuto che i pubblicisti, che finora non hanno dovuto sostenere alcun esame di Stato, sono destinati alla cancellazione, a meno che non passino all'elenco dei professionisti, superando il relativo esame.

Peraltro altri commentatori fanno osservare che la legge istitutiva dell'Ordine, che istituisce la figura del pubblicista senza la necessità di superare un esame di Stato, è mai stata contestata come in contrasto con il preesistente art. 33 la Costituzione, e che comunque al limite basterebbe istituire un esame anche per i pubblicisti, e non abolirne la figura professionale. 

La situazione attuale dei giornalisti è inoltre resa particolarmente complicata per il fatto che le nuove norme sulla riforma delle professioni sono rivolte indifferentemente a tutti gli Ordini professionali. Ma quello dei giornalisti ha delle sue specificità e diversità rispetto agli altri (in primis l'esistenza delle diverse figure del professionista e del pubblicista, ma anche il fatto che il giornalista solitamente "stacca fattura" non a un cliente "parte debole" da tutelare rispetto al professionista, ma a una casa editrice, cioè a un datore di lavoro "parte forte" da cui casomai doversi difendere ed essere tutelati....).

Tutto ciò rende alcuni aspetti della recente riforma delle professioni oggettivamente di difficile applicazione sic et simpliciter a tutti i giornalisti, se non al costo di sconvolgere l'intera categoria e lo stesso sistema dell'informazione (basti pensare che in Italia su circa 100.000 iscritti all'Ordine dei giornalisti, i pubblicisti sono oltre 70.000)

Va inoltre sottolineato che l'Ordine dei Giornalisti avanzerà delle sue proposte al Governo, con il quale ha già in corso dei colloqui, e che il Consiglio nazionale dell'Ordine, convocato per il 18-20 gennaio, affronterà questo tema specifico.

Pertanto, data la situazione ora oggettivamente incerta e tecnicamente complessa, prima che un iter di proposte dell'Ordine e di decreti attuativi si sia concluso, si è solo nel campo delle ipotesi e delle congetture, ma nulla di più.

Va infine ricordato che nei provvedimenti di legge si prevedono solitamente delle norme transitorie, proprio per affrontare le situazioni già in essere ed i diritti eventualmente già legittimamente acquisiti, che una nuova norma potrebbe mettere in discussione con un suo incostituzionale effetto retroattivo.

Quindi l'intera problematica è ancora aperta, e tutt'altro che definita.


Il consiglio pratico è quindi per ora di procedere come sempre con le proprie attività: se si è già pubblicisti rinnovando da subito l'iscrizione all'Ordine (ma anche al sindacato, ovvio) oppure procedendo nell'iter per l'iscrizione come pubblicista, o quello per il passaggio all'elenco dei professionisti, se già avviati (anche eventualmente tramite il "praticantato freelance", o quello del "riconoscimento d'ufficio", ove possibile). E poi attendere gli eventi e la novità, che nell'arco dei prossimi mesi chiariranno definitivamente lo scenario

Nell'attesa è quindi meglio "capitalizzare" la propria posizione, riconfermando l'iscrizione e/o raggiungendo il titolo a cui si può avere diritto (pubblicista o professionista), piuttosto che "sfilarsi" non iscrivendosi in attesa di chiarimenti, o rinunciando a quei riconoscimenti di ruolo ai quali eventualmente già ora si avrebbe diritto.

A supporto di tutto quanto sopra riportiamo il link a un recente articolo su Repubblica, con brevi interviste ai presidenti di Ordine e Sindacato, Iacopino e Natale:


Ordini, la riforma preoccupa i giornalisti. Odg e Fnsi: "Evitare inutili allarmismi"
>> http://www.repubblica.it/politica/2011/12/31/news/riforma_ordini_professionali-27420576/?mid=56907

Per un'analisi tecnica più dettagliata, rimandiamo invece al comunicato ufficiale del 30 dicembre del Presidente nazionale dell'Ordine, Iacopino:
>> http://precariato.odg.it/pubblicisti-e-riforma-ordine-il-presidente-iacopino-basta-allarmismi

Ricordo inoltre che sulla nostra pagina Facebook (visibile anche ai non iscritti al social network) sono visibili vari articoli e link su questi e altri argomenti ed attività d'interesse per i freelance:
>> http://www.facebook.com/giornalistifreelancefvg

Cordiali saluti e molti auguri a tutt*

Maurizio Bekar
vicesegretario Assostampa FVG
Coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi