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07 novembre 2013

I FREELANCE SCRIVONO AL PAPA: "Dare dignità al lavoro senza contratto"


UNA LETTERA APERTA, FIRMATA DA 11 GIORNALISTI FREELANCE ITALIANI, E' STATA CONSEGNATA DA QUALCHE GIORNO AL PONTEFICE, PAPA FRANCESCO. 

Papa Francesco
Tema: le condizioni di sfruttamento e mancanza di tutele in cui versano in Italia la maggior parte dei giornalisti lavoratori autonomi. Che, secondo dati ufficiali, sono oggi il 60% di quelli attivi, a fronte di un 40% con contratti da dipendenti. 

Gli undici firmatari, rappresentativi di varie realtà regionali, sono membri della Commissione nazionale Lavoro autonomo della FNSI, e di altri organismi nazionali e regionali di categoria

Impegnati per l'attuazione della legge sull'equo compenso dei giornalisti non dipendenti, si appellano al Pontefice affinchè li aiuti “a far capire a tutti i cittadini e alle istituzioni, spesso sorde, che in Italia i giornalisti lavoratori autonomi sono in larga parte tutt'altro che dei privilegiati”, e che dev'essere rispettata la loro “dignità di lavoratori, che hanno diritto a un presente e a un futuro di vita personale”.

Il testo della lettera inviata al Pontefice:


 LETTERA APERTA
A Sua Santità, Papa Francesco

Santo Padre,

sappiamo che, rispetto ai gravi mali del mondo, noi che Le scriviamo non ci troviamo tra gli “ultimi” dell'umanità. E neppure tra i penultimi. Siamo, in effetti, fra tanti altri.

Siamo giornalisti, e la nostra “missione” è l’informazione: rendere pubblici i fatti che i cittadini hanno il diritto di conoscere. E perciò raccontiamo, malgrado tutto, ciò di cui siamo testimoni.

Diciamo “malgrado tutto”, perché la maggioranza dei giornalisti italiani appartiene alla fascia disagiata e precaria dei lavoratori autonomi. Ma i mezzi di comunicazione per cui lavoriamo non danno certo spazio e voce alle nostre istanze. Non riusciamo così a raccontare ai cittadini la gravità della nostra condizione lavorativa. Tanto che in molti credono che siamo una casta, che gode di privilegi ben al di sopra dello standard di vita medio della popolazione. 

Come giornalisti e cittadini abbiamo ascoltato le Sue recenti parole, forti e chiare, pronunciate il 22 settembre a Cagliari ma anche altrove, sulla dignità del lavoro e delle persone, sul dramma della disoccupazione e delle speranze disilluse. Perciò Le scriviamo affinché si sappia che noi siamo sì giornalisti, ma non i privilegiati a cui tanti pensano. 

Siamo lavoratori, con o senza Partita IVA, costretti dalla crisi a esercitare una “libera professione” che si trasforma in una prigione di stenti e difficoltà economiche, perché il nostro compenso viene deciso e imposto da altri.

Molti di noi, pur lavorando a tempo pieno e senza orari, non guadagnano neppure quanto serve per mantenersi; tanto che sono costretti a contare sulla solidarietà dei propri cari, nell'attesa di tempi migliori; che però non giungono. 

La maggior parte di noi vive nell'incertezza del presente e del futuro. E, a fronte dei pochi retribuiti con cifre dignitose e talvolta anche elevate, molti autonomi si vergognano persino di confessare quanto guadagnano, perché si sentirebbero sviliti nella dignità personale.

In questo lavoro ridotto a prigione sono rinchiuse la passione per il nostro mestiere, e anche parte dell’informazione e della libertà di stampa di questo Paese. Perché siamo noi “precari”, che scriviamo tanto di quello che si legge sui giornali, che si sente e vede in radio e tv, o nei mille canali del web. Noi parliamo degli altri, garantendo l’informazione per i cittadini, fatta delle piccole e grandi notizie che si susseguono quotidianamente.

Ma siamo alla mercé di un mercato che ha spesso portato i nostri compensi di lavoratori autonomi a livelli insufficienti per garantire una vita indipendente dalle famiglie di origine, e tantomeno a formarne di nuove. Non abbiamo le tutele di chi ha un contratto. Non abbiamo ferie pagate, né riposo settimanale, né copertura malattia né ammortizzatori sociali.

I giornalisti lavoratori autonomi sono pagati in media dai cinque ai quindici euro lordi per un articolo, che può richiedere anche varie ore di lavoro. E da questi importi vanno  detratte le spese e i contributi previdenziali. Ma non sono rare le retribuzioni anche inferiori, persino meno di un euro. Pochi spiccioli vengono riconosciuti per una fotografia, cifre irrisorie per girare e montare video. C'è addirittura chi ci chiede di scrivere gratis, in nome della “visibilità” assicurata dalla firma su un testo pubblicato, o per vedersi poi retribuire altri servizi, ma alle cifre prima indicate.

Santità, Padre Francesco, per queste ragioni rispettosamente Le chiediamo di aiutarci a far capire a tutti i cittadini e alle istituzioni, spesso sorde, che in Italia i giornalisti lavoratori autonomi sono in larga parte tutt'altro che dei privilegiati. Che chiediamo sia rispettata la nostra dignità di lavoratori, che hanno diritto a un presente e a un futuro di vita personale.

Perchè difendere la dignità della professione giornalistica, in tutte le forme in cui viene esercitata, è difendere anche la dignità e la libertà dell’informazione in questo Paese.


Maurizio Bekar (Trieste)
Saverio Paffumi (Milano)
Solen De Luca (Roma)
Antonio Armano (Milano)
Moira Di Mario (Roma)
Dario Fidora (Palermo)
Giovanni Ruotolo (Torino)
Susanna Bonfanti (Firenze)
Francesca Marruco (Perugia)
Laura Viggiano (Napoli)
Claudio Chiarani (Riva Del Garda)

giornalisti freelance, membri della 
Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi


IL COMMENTO DEI PRIMI FIRMATARI:

Santo Padre. Perché questa iniziativa? La risposta è semplice: perché a volte sembra che soltanto l’intervento divino o un miracolo vero e proprio potrebbe convincere gli editori e il Governo ad accogliere un principio semplice e basilare come quello di “equo compenso”, così come è espresso dall’art. 36 della Costituzione Italiana: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. 

Principio che si fonda, a sua volta, su un altro impegno fondamentale, stabilito dall’art. 3: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. 

La metafora di cui sopra è ironica, ma quanto mai rispettosa, perché non ci aspettiamo che Padre Francesco, con tutta l’umana sofferenza che esiste nel mondo, faccia il miracolo o interceda per noi nei confronti dell’Altissimo. Proprio per questo la lettera è “aperta” e vuole essere soprattutto un richiamo a quanti hanno potere sulle cose terrene, perché si impegnino a non insabbiare insieme alla legge sull’Equo Compenso, anche la speranza nella possibilità di ridare dignità al lavoro dei giornalisti senza contratto. Questi ultimi ormai sono la maggioranza dei giornalisti italiani attivi: almeno 6 su 10, secondo gli ultimi dati a disposizione.


LA LETTERA IN VERSIONE AUDIO




04 luglio 2012

GIORNALISTI FREELANCE IN ITALIA: INIZIATIVE A TUTELA DEI DIRITTI, EQUO COMPENSO E CARTA DI FIRENZE



Un forte segnale di impegno e mobilitazione a tutela dei diritti dei freelance da parte del sindacato e dell'Ordine dei giornalisti è partito da Palermo, dal workshop “Giornalisti freelance in Italia”: iniziative per la legge sull'equo compenso, per l'attuazione della Carta di Firenze sul precariato nel giornalismo, per un nuovo welfare e nuovi strumenti di rappresentanza e tutela dei giornalisti non contrattualizzati.

 All'incontro hanno partecipato i vertici nazionali e regionali di categoria e rappresentanti dei freelance di tutta Italia. Al dibattito e all'elaborazione delle proposte ha partecipato per il Friuli Venezia Giulia il vicesegretario dell'Assostampa FVG Maurizio Bekar, Coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi.

 Rilanciamo di seguito il documento conclusivo.

Una sintesi del workshop e vari materiali informativi sono reperibili alla pagina Facebook  www.facebook/giornalistifreelance


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I vertici di Ordine e Sindacato e i rappresentanti del lavoro autonomo  nella tre giorni di Palermo sul giornalismo freelance promossa da Assostampa Sicilia:  subito legge sull’Equo Compenso, norme regionali a sostegno del lavoro autonomo e strumenti attuativi della Carta di Firenze


Ribadita la centralità e l’urgenza delle problematiche del lavoro giornalistico autonomo durante il workshop “Giornalisti Freelance in Italia: tre giorni a Palermo” tenutosi il 28, 29 e 30 giugno 2012 per iniziativa dell’Associazione Siciliana della Stampa e dell’ODG Sicilia. Presenti Roberto Natale Presidente della FNSI e Gigi Ronsisvalle componente della segreteria FNSI, Enzo Iacopino Presidente Nazionale dell’ODG, Massimo Marciano Consigliere d’Amministrazione dell’ INPGI per la gestione separata, Alberto Cicero Segretario dell'Assostampa Sicilia, Riccardo Arena Presidente dell'Ordine della Sicilia e, in rappresentanza dei freelance italiani, i componenti della Commissione e Assemblea nazionali lavoro autonomo e Commissione contratto  FNSI, ed esponenti dei movimenti di base.

 Tra le priorità emerse, è stata riconfermata l’assoluta urgenza dell’approvazione della legge sull’equo Compenso, bloccata dal Governo al Senato cedendo così alle pressioni degli editori, dopo che l’Esecutivo aveva invece espresso parere favorevole all’approvazione in via d’urgenza alla Camera. Una legge ritenuta uno strumento indispensabile per introdurre fondamentali forme di tutela retributiva del lavoro autonomo, in osservanza dei principi costituzionali.

 E’ stato espresso apprezzamento nei confronti dell’impegno preso, durante il suo intervento, dal Deputato nazionale Giampiero Cannella a sostegno della rapida approvazione del progetto di legge sull’equo compenso. E’ stato inoltre espresso l’auspicio che le mozioni attualmente presentate in materia in 6 Consigli regionali (Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto), si traducano in leggi a sostegno del lavoro giornalistico autonomo e dell’equo compenso in tutte le regioni d’Italia.

 Ribaditi altresì l’impegno per lo sviluppo di un welfare per i giornalisti lavoratori autonomi e la necessità di rafforzare le loro forme di rappresentanza negli organismi di categoria.

E’ stata altresì ribadita l’unità della categoria sull’applicazione della Carta di Firenze, quale strumento di contrasto alle drammatiche criticità del lavoro giornalistico e della sua sempre più cronica precarizzazione. In questo senso, è stata comunicata dai Presidenti del Sindacato Natale e dell’Ordine Iacopino, la decisione di procedere immediatamente alla costituzione dell’Osservatorio sul precariato, organismo misto FNSI-ODG previsto dall’art. 3 della Carta di Firenze.

 Il Presidente dell’ODG Sicilia, Riccardo Arena, ha annunciato di voler organizzare un convegno al quale invitare i direttori o rappresentanti delle testate siciliane per l’attuazione della Carta di Firenze. Gli intervenuti al workshop, apprezzando l’impegno, hanno auspicato che analoghe iniziative vengano prese in tutte le regioni.

 Altrettanto centrale nella tutela dei diritti dei collaboratori l’interazione con i CDR, per l’individuazione di sempre più efficaci forme di rappresentanza, auspicate dalla FNSI.

 Va inoltre approfondito un costante dialogo fra tutti gli organismi di categoria sulle problematiche dei freelance, anche attraverso un coinvolgimento diretto delle loro rappresentanze.

 La centralità di queste tematiche va sostenuta con forza nella prossima trattativa contrattuale e nel processo di riforma dell’Ordine, anche per gli aspetti inerenti l’accesso e l’aggiornamento professionale.

 Sugli argomenti oggetto del convegno, i vertici di Ordine e Sindacato hanno infine espresso la volontà di organizzare, a breve termine, varie azioni e forme di mobilitazione, compresa una rilevante iniziativa nazionale congiunta.

28 giugno 2012

A PALERMO TRE GIORNATE DEDICATE AL PRECARIATO

Si aprono oggi a Palermo le tre giornate di studio dedicate al tema del lavoro autonomo e della precarizzazione nel giornalismo.

L'iniziativa, organizzata dall'Associazione Siciliana della Stampa, con il patrocinio e il sostegno dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia e dell'Ente Regionale per gli Studi Universitari (ERSU-Palermo), in collaborazione con la Commissione lavoro autonomo regionale, Assostampa Palermo e Circolo della Stampa della provincia di Palermo, si propone di fare il punto sulla situazione e le condizioni del lavoro autonomo giornalistico, e di valutare l'efficacia delle misure di contrasto al precariato messe in atto alla luce delle linee di indirizzo emerse nel corso del XXVI Congresso della Fnsi a Bergamo (11-14 gennaio 2011).

Ci saranno rappresentanze di freelance di varie regioni d'Italia: per il Friuli Venezia Giulia interverrà il coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo, e vicesegretario dell'Assostampa FVG Maurizio Bekar.

Previsti nel corso delle tre giornate anche gli interventi del presidente nazionale Fnsi Roberto Natale, del presidente dell'Ordine nazionale del Giornalisti Enzo Iacopino, e del consigliere d'amministrazione dell'Inpgi e membro del Comitato amministratore della Gestione previdenziale separata Massimo Marciano.