24 maggio 2012

MOZIONE SU PRECARIATO ED EQUO COMPENSO IN CONSIGLIO REGIONALE FVG


Condizionare, anche nel Friuli Venezia Giulia, i finanziamenti pubblici per  l’editoria a un’equa retribuzione per i giornalisti freelance e i collaboratori, e attuare misure concrete per favorire le stabilizzazioni e la formazione: sono i due principi alla base della mozione illustrata oggi dall’Assostampa Fvg e dal Coordinamento precari e freelance Fvg al Consiglio regionale Fvg.

Il testo, predisposto con la collaborazione del sindacato dei giornalisti, è sottoscritto dai consiglieri, iscritti all’Ordine dei giornalisti, Enio Agnola (Idv), Giorgio Baiutti (Pd), Massimo Blasoni (Pdl), Alessandro Corazza (Idv), Igor Gabrovec (Pd), Antonio Pedicini (Pdl), Federico Razzini (Lega Nord), Alessia Rosolen (Gruppo Misto) e Piero Tononi (Pdl).

Assostampa Fvg e Coordinamento precari e freelance in Consiglio regionale,
 alla presentazione della mozione

Nelle premesse la mozione ricorda le condizioni di lavoro cui sono sottoposti ogni giorno, anche nella nostra regione, i giornalisti precari e freelance, che sono ormai la maggioranza della categoria: poco meno di 1200 collaboratori contro 610 assunti e 180 pensionati, con retribuzioni che vanno dai 2 ai 12 euro ad articolo, e un reddito medio inferiore ai 7.500 euro all’anno, a fronte di quasi 60 mila euro medi per un  redattore ordinario regolarmente contrattualizzato. Professionisti fondamentali per fornire una corretta informazione, in particolare per i giornali e i media locali, ma sottoposti a condizioni che non consentono di costruirsi un futuro, né di svolgere decorosamente il proprio lavoro: una situazione che mette a rischio la corretta informazione dei cittadini.

“È necessario intervenire - ha spiegato il presidente dell’Assostampa Fvg Carlo Muscatello - per tutelare i colleghi non contrattualizzati,  i cui compensi si stanno riducendo sempre più, spesso senza alcuna speranza di assunzione futura. Non è solo una questione sindacale, ma di tutela della qualità dell’informazione e quindi di democrazia.”

Il testo, analogamente a quanto previsto in documenti simili presentati in Toscana, Veneto, Piemonte e Lazio, impegna il Consiglio e la Giunta regionale ad attivarsi per sollecitare l’approvazione della proposta di legge Moffa “sull’equo compenso”, attualmente in discussione al Senato (che prevede la mancata erogazione dei contributi pubblici agli editori che non rispettano retribuzioni congrue), e a recepirne i contenuti anche all’interno della normativa regionale, condizionando l’erogazione dei contributi regionali per l’editoria al rispetto dell’equo compenso.

“Gli imprenditori hanno tutti i diritti di organizzare le aziende come vogliono – ha detto Antonio Pedicini, consigliere regionale del Pdl - ma dei compensi minimi vanno rispettati, per questo sostengo la mozione, e appoggerò nella prossima finanziaria un meccanismo che condizioni eventuali contributi all’editoria a un giusto compenso per i collaboratori.”

“Il precariato del giornalismo è una minaccia per la democrazia – ha aggiunto Igor Gabrovec del Pd -: la Regione e le Istituzioni non possono far finta di niente davanti a questa situazione".

Nel testo, oltre all’applicazione della legge sull’equo compenso, si prevede che le organizzazioni rappresentative dei giornalisti avviino un confronto con la Regione e gli editori, e l’attuazione di strumenti concreti per migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi: corsi di formazione finanziati dal Fondo sociale europeo, il coinvolgimento dell’Assostampa Fvg “nell’Intesa relativa alla concessione degli ammortizzatori in deroga nel 2012”, e incentivi per l’assunzione e la stabilizzazione di giornalisti professionisti e pubblicisti, sul modello del “regolamento per la concessione di incentivi per favorire l’occupazione di soggetti ad elevata qualificazione e di personale da impiegare in attività di ricerca”, già operativo in Friuli Venezia Giulia.

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