26 maggio 2010

ELEZIONI DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI: COMMENTO DI LUCIANO CESCHIA

Luciano Ceschia
Pubblichiamo di seguito il testo della mail che ci ha inviato Luciano Ceschia (già segretario generale della FNSI per 10 anni, nonchè direttore de "Il Piccolo" e "L'Alto Adoge"), dopo aver letto il commento di Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar e Alessandro Martegani al risultato delle recenti elezioni dell'Ordine dei Giornalisti.

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Carissimi Maurizio, Poljanka e Alessandro,

Non fermatevi, l'amarezza, comprensibile, deve durare pochi minuti. Poi bisogna riprendere il cammino nella consapevolezza che, purtroppo, la categoria sta attraversando un momento di profonda crisi e che l'Ordine è ormai una sovrastruttura lontana anni luce dai problemi reali del giornalismo. E, se possibile, li aggrava.

Abbiamo davanti un lungo cammino. Non da oggi vado dicendo che va recuperata la centralità del lavoro e, quindi, del sindacato. Ripeto sovente una banalità che, con i tempi che corrono, rischia di essere "rivoluzionaria": è giornalista chi fa il giornalista, tutelato da un contratto. Tutto il resto (uso il termine a cui sono particolarmente affezionato) è sovrastruttura.

Vi dice nulla il fatto che non una parola è stata spesa dall'Ordine, a livello regionale e nazionale, sulla catastrofe, sulla vera e propria mazzata, in arrivo con la legge sulle intercettazioni?

Vi dice nulla la circostanza che, in un momento di crisi della categoria, proprio dai vertici dell'Ordine è partita l'iniziativa di promuovere la creazione di un altro sindacato dei giornalisti, cercando di rompere una secolare, preziosa unità?

Sto facendo, nel ritiro di Santa Croce, alcune riflessioni. Se mi rinasce la voglia trasferirò il senso della vostra "provocazione" nei luoghi dove posso ancora esercitare il diritto di provocare, cioè il Consiglio nazionale e il prossimo congresso della Fnsi.

E forse non tutto il male verrà per nuocere.

Tanti cari saluti

Luciano

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