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05 novembre 2014

CARTA DI FIRENZE, RICORSO "IMPROCEDIBILE"


Assostampa Fvg e Coordinamento precari e freelance Fvg: "Sconcertante"


Il ricorso ai sensi della Carta di Firenze sulle sottoretribuzioni dei giornalisti collaboratori, avanzato nel 2013 dall'Assostampa Friuli Venezia Giulia e dal Coordinamento precari e freelance, è stato respinto dal Consiglio di disciplina nazionale dell'Ordine dei giornalisti, giudicandolo “improcedibile”. E ciò per la “carenza di competenza” del Consiglio di disciplina del Friuli Venezia Giulia, che in primo grado aveva deliberato di archiviarlo. Il direttore del quotidiano “Il Gazzettino”, per il quale si ipotizzava l'avvio dell'iter disciplinare, risulta infatti iscritto all'Ordine della Lombardia, e quindi il Consiglio di disciplina del Friuli Venezia Giulia “non avrebbe mai potuto decidere sulla sua condotta, non essendo un proprio iscritto”.
La sentenza, che però non ha disposto il trasferimento per competenza del fascicolo al Consiglio regionale della Lombardia, lascia esterrefatti l'Assostampa Fvg e il Coordinamento precari.
Infatti, in due anni di iter procedurali, e la produzione complessiva di quasi 50 pagine di memorie e dati, di varie pezze d'appoggio, l'indicazione di decine di testimoni e di un'audizione a Roma, l'esposto del Friuli Venezia Giulia è stato per due volte respinto, senza trovare sbocchi operativi.
Nessuno ha infatti dato seguito a quanto in realtà chiesto nell'esposto, cioè alla verifica di congruità delle retribuzioni dei collaboratori “a cominciare nelle maggiori testate della carta stampata ed emittenti radiotelevisive...”. L'Ordine del Fvg, che avrebbe potuto e forse dovuto trasferire l’incartamento agli Ordini regionali territorialmente competenti, deliberò invece di aprire un'inchiesta disciplinare nei confronti dei direttori di tre quotidiani (Il Piccolo, Messaggero Veneto e Il Gazzettino), notoriamente iscritti ad altri Ordini regionali. Poi il Consiglio di disciplina territoriale archiviò l'esposto, senza effettuare alcuna audizione o verifica, ritenendo di non “poter individuare giornalisti responsabili di violazioni deontologiche”.
Il ricorso al Consiglio di disciplina nazionale si è poi scontrato con vari vincoli tecnici. Fino a quando è emerso ciò che era già noto – per la decisione dell'Ordine regionale - e cioè che si parlava di direttori iscritti ad altri Ordini regionali. Conclusione: ricorso respinto, per difetto di giurisdizione territoriale. Senza che però nessuno, né prima né dopo, trasferisse le carte al Consiglio territorialmente competente.
L'Assostampa Fvg e il Coordinamento precari e freelance esprimono quindi sconcerto e disappunto; sia per il complesso e bizantino iter procedurale, svolto senza mai avvalersi della facoltà di procedere d'ufficio (pur richiamata con forza in varie occasioni dallo stesso presidente dell'Ordine, Iacopino), sia per le due sentenze di rigetto, dal sapore burocraticamente pilatesco a fronte di un problema noto e ben documentato.
Una situazione disarmante, tale da far ormai dubitare della stessa attuabilità della Carta di Firenze a tutela dei colleghi più esposti e ricattabili. Unica ragione, questa, per la quale era stata avviata l'iniziativa del sindacato e del Coordinamento precari del Friuli Venezia Giulia, pur consapevoli sin dal principio che non bastano le carte deontologiche per risolvere il problema del precariato giornalistico nel nostro Paese. Ma evidentemente, al di là delle buone intenzioni e delle belle parole, anche nel nostro Ordine professionale burocrazia e cavilli rappresentano un muro contro il quale vanno a sbattere le iniziative a tutela della fasce più deboli della professione.

19 dicembre 2013

ODG FVG: ISTITUIRE UN OSSERVATORIO SULLE CONDIZIONI DEI COLLABORATORI

La nota del Consiglio regionale dell'Ordine Fvg sull'esposto sulla Carta di Firenze archiviato dal Consiglio di Disciplina





Il Consiglio regionale dell’Ordine prende atto della delibera di archiviazione, da parte del Consiglio di Disciplina territoriale, dell’esposto dell’Assostampa e del Coordinamento giornalisti e precari freelance sulle condizioni di lavoro dei collaboratori nelle testate della regione.

Il Consiglio non entra nel merito della deliberazione del Consiglio di Disciplina, che è un organismo autonomo, ma non intende certo con tale presa d’atto archiviare il problema del precariato e dei compensi ai collaboratori spesso al di sotto di livelli ragionevolmente decorosi. Non spetta peraltro al Consiglio di Disciplina risolverlo, tanto più attraverso un esposto che, pur delineando un quadro complessivo decisamente preoccupante, non individua specifiche responsabilità di iscritti all’Ordine né documenta le singole violazioni. Al di là dell’appello annunciato dai ricorrenti al Consiglio di Disciplina nazionale dell’ordine dei giornalisti, il Consiglio regionale ritiene quindi di promuovere con decisione un’azione comune con l’Assostampa e il Coordinamento precari per un più puntuale monitoraggio delle condizioni di lavoro dei giornalisti collaboratori nelle testate della regione. 

A tal fine l’Ordine del FVG è pronto a istituire, anche a livello regionale, un “Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti”, previsto dalla Carta di Firenze come strumento paritetico fra Ordine e FNSI. Tutto ciò in attesa che si concludano i lavori della Commissione nazionale sull’equo compenso, prevista dalla legge 233/2012, che dovrebbe appunto definire l’entità dell’equo compenso. 

La legge, approvata nel dicembre 2012, è infatti successiva alla Carta di Firenze che demanda ai Consigli regionali dell’Ordine la definizione dei parametri di riferimento dei compensi. E, in presenza di una specifica legge sull’equo compenso e di una Commissione nazionale espressamente demandata a definirlo, sarebbe improprio lasciare ai singoli Ordini regionali la fissazione dei parametri.

14 dicembre 2013

CARTA DI FIRENZE: RICORSO CONTRO LO SFRUTTAMENTO NEI GIORNALI

Appello al nazionale contro l'archiviazione dell'esposto di Assostampa FVG e Coordinamento precari. Il comunicato...

L'Assostampa e il Coordinamento precari del Friuli Venezia Giulia proporranno appello al Consiglio di disciplina nazionale dell'Ordine dei giornalisti contro la decisione del Consiglio di disciplina territoriale che ha archiviato - a quasi un anno dalla sua formalizzazione e senza aver sentito né i firmatari né i testimoni indicati - l'esposto ai sensi della Carta di Firenze riguardante le condizioni di lavoro dei giornalisti lavoratori autonomi della regione.
Già in una precedente nota il sindacato dei giornalisti aveva espresso sconcerto per la decisione, definita pilatesca, motivata in quanto non si ritiene "di poter identificare giornalisti responsabili di violazioni deontologiche", e che è sembrata ispirata da una logica del "così fan tutti".
Pur riconoscendo la gravità della situazione (con retribuzioni che per i ricorrenti sono ben al di sotto di livelli ragionevolmente decorosi), il Consiglio di disciplina ha sottolineato più volte che le retribuzioni generalmente riconosciute nei maggiori giornali del Friuli Venezia Giulia sono frutto di accordo fra le parti, come se i rapporti di forza fra aziende e collaboratori fossero paritari, e i termini contrattuali non venissero imposti ai collaboratori.
Il Consiglio di disciplina, per motivare l'archiviazione della pratica, si era poi avventurato in considerazioni economico amministrative interne alle testate, anziché concentrarsi sulle proprie competenze deontologiche a tutela dei colleghi. Ma soprattutto aveva negato l'applicabilità della Carta di Firenze affermando, contrariamente alla tesi consolidata nell’Ordine nazionale, che il provvedimento mancherebbe di un regolamento attuativo, collegando la Carta all'iter di definizione dell’equo compenso ai sensi dell’omonima legge, e ciò nonostante non vi sia alcuna interdipendenza legale fra i due strumenti.
Quanto alla presunta mancanza di documentazione e di casi concreti che consentano d’identificare dei responsabili della situazione, nella nota del sindacato si sottolineava ancora che, nonostante gli undici mesi necessari per prendere la decisione d'archiviazione, nessuno dei firmatari dell'esposto era mai stato convocato per richieste di chiarimenti o di documentazione aggiuntiva, che il sindacato avrebbe fornito rapidamente e con piena disponibilità.
La decisione del Consiglio di disciplina territoriale Fvg è stata nei giorni scorsi criticata anche dal presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino.


>> Qui il testo dell'esposto di Assostampa FVG e Coordinamento precari all'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, l'8 gennaio 2013

>> Qui il testo della delibera di archiviazione dell'esposto, decisa all'unanimità dal Consiglio territoriale di disciplina dell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, l'11 novembre 2013

06 dicembre 2013

SE LA SCHIAVITU' E' DIFFUSA... NON E' REATO

Iacopino sull'esposto di sindacato e precari sulla Carta di Firenze, archiviato dal Consiglio di disciplina dell'Odg Fvg



"Schiavitù: se è diffusa non è reato". Il Presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha così commentato sul suo profilo Facebook la delibera di archiviazione del Consiglio di disciplina dell'Ordine del Friuli Venezia Giulia in merito all'esposto ai sensi della Carta di Firenze che era stato presentato il gennaio scorso da Assostampa e Coordinamento precari del FVG. 

Segue il testo del commento di Iacopino.


 SCHIAVITÙ: SE È DIFFUSA NON È REATO
Le sentenze si rispettano. Suona bene. Ma ce ne sono alcune che proprio non si riesce a digerirle. In Friuli Venezia Giulia, l'assostampa e il coordinamento dei giornalisti precari aveva presentato un esposto ai sensi della Carta di Firenze contro i direttori e altri della catena di comando di Piccolo, Messaggero Veneto e Gazzettino. Il Consiglio di disciplina (organismo assolutamente autonomo per legge) lo ha archiviato. Non già perché i tre direttori sono iscritti ad altri Ordini regionali, ma per motivazioni che non mi sento di condividere. Una, tra altre. Eccola: "La situazione prospettata dai ricorrenti è ampiamente diffusa in tutte le aziende editoriali radicate sul territorio".
Sono, lo dichiaro, in aperto conflitto di interessi, essendo - come mi diceva Maurizio Bekar, uno dei firmatari dell'esposto - il "papà della carta di Firenze". Ma sento il bisogno di dire, non avendo alcun ruolo o potere in un eventuale giudizio di appello, che questa decisione mi fa star male.

(5 dicembre 2013)

Una precisazione: l'esposto presentato in gennaio in realtà non formalizzava accuse specifiche contro i direttori delle tre testate citate e la relativa catena di comando, ma si limitava ad esporre una situazione largamente diffusa e nota, chiedendo all'Ordine regionale di valutarla dal punto di vista deontologico, agendo di conseguenza.
E' stato poi l'Ordine del FVG che, per sua scelta, il 21 gennaio deliberò di aprire un'indagine disciplinare nei confronti dei tre direttori citati, piuttosto che altri. Salvo che poi di tale indagine disciplinare, pur formalmente deliberata, non si è saputo più nulla. E non vi è oggi traccia nemmeno nella delibera di archiviazione del Consiglio di disciplina regionale, al quale nel frattempo erano passate le competenze. Come se si fosse persa per strada. Il che è pure peggio di quanto stigmatizzato dal presidente dell'Ordine nazionale, Enzo Iacopino.


>> Qui il comunicato di Assostampa e Coordinamento precari

>> Qui il testo integrale della delibera di archiviazione dell'esposto, decisa all'unanimità dal Consiglio territoriale di disciplina dell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia.

>> Qui il testo integrale dell'esposto di Assostampa FVG e Coordinamento precari all'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia l'8 gennaio 2013. 

27 novembre 2013

CARTA DI FIRENZE: ARCHIVIATO L'ESPOSTO DEL SINDACATO FVG

"Decisione pilatesca": finisce in nulla l'esposto di Assostampa e Coordinamento precari Friuli Venezia Giulia a tutela dei non contrattualizzati

Il Consiglio di disciplina territoriale dell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia ha archiviato - a quasi un anno dalla sua formalizzazione e senza aver sentito né i firmatari né i testimoni indicati - l'esposto ai sensi della Carta di Firenze presentato dall’Assostampa e dal Coordinamento precari del Friuli Venezia Giulia riguardante le condizioni di lavoro dei giornalisti lavoratori autonomi della regione.
Il sindacato dei giornalisti esprime sconcerto per la pilatesca decisione, motivata in quanto non si ritiene "di poter identificare giornalisti responsabili di violazioni deontologiche", e che sembra ispirata da una logica del "così fan tutti".
Pur riconoscendo la gravità della situazione (con retribuzioni che per i ricorrenti sono ben al di sotto di livelli ragionevolmente decorosi), il Consiglio di disciplina sottolinea più volte che le retribuzioni generalmente riconosciute nei maggiori giornali del Friuli Venezia Giulia sono frutto di accordo fra le parti, come se i rapporti di forza fra aziende e collaboratori fossero paritari, e i termini contrattuali non venissero imposti ai collaboratori.
Il Consiglio di disciplina, per motivare l'archiviazione della pratica, si avventura inoltre in considerazioni economico amministrative interne alle testate, anziché concentrarsi sulle proprie competenze deontologiche a tutela dei colleghi. Ma soprattutto nega l'applicabilità della Carta di Firenze affermando, contrariamente alla tesi consolidata nell’Ordine nazionale, che il provvedimento mancherebbe di un regolamento attuativo, e collega inoltre la Carta all'iter di definizione dell’equo compenso ai sensi dell’omonima legge, e ciò nonostante non vi sia alcuna interdipendenza legale fra i due strumenti.
Quanto alla supposta mancanza di documentazione e di casi concreti che consentano d’identificare dei responsabili della situazione, si sottolinea ancora che, nonostante gli undici mesi che sono stati necessari per prendere la decisione d'archiviazione, nessuno dei firmatari dell'esposto è mai stato convocato per richieste di chiarimenti o di documentazione aggiuntiva, che il sindacato avrebbe fornito rapidamente e con piena disponibilità.
L’Assostampa e il Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia valuteranno in tempi celeri quali nuove azioni e iniziative intraprendere per veder tutelati i diritti dei tanti collaboratori che ogni giorno lavorano con retribuzioni che offendono la loro dignità personale e la stessa professione giornalistica.

Qui il testo integrale della delibera di archiviazione dell'esposto, decisa all'unanimità dal Consiglio territoriale di disciplina dell'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia.

Qui il testo integrale dell'esposto, depositato da Assostampa FVG e Coordinamento precari all'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia l'8 gennaio 2013.