08 ottobre 2021

CONTRO LA PRECARIETÀ: LETTERA APERTA CLAN-FNSI A GOVERNO E PARLAMENTO

CONTRO LA PRECARIETÀ 
E PER LA TUTELA DEL LAVORO GIORNALISTICO AUTONOMO 
LETTERA APERTA DELLA CLAN-FNSI
 A GOVERNO E PARLAMENTO

«I giornalisti non-dipendenti subiscono da anni condizioni inaccettabili, in un contesto che non è esagerato definire di 'emergenza informazione'», 
si legge, fra l'altro, nel testo approvato nella riunione del Consiglio nazionale Fnsi del 7 ottobre 2021

(Comunicato Fnsi)



Una lettera aperta "sull'emergenza informazione, contro la precarietà e per la tutela del lavoro giornalistico". La rivolgono al presidente del Consiglio, al governo e al parlamento i giornalisti della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi per «richiamare con forza l'attenzione – si legge nella missiva – sulle gravi e sempre peggiori condizioni di lavoro in cui versano in Italia i giornalisti non dipendenti, nonché sulla memoria "Emergenza informazione: contro la precarietà, per la tutela del lavoro giornalistico autonomo", approvata e divulgata il 29 luglio 2021».

La memoria, ricordano il presidente Mattia Motta e il coordinatore della Clan, Maurizio Bekar, firmatari della lettera a nome della Commissione, «rivolta al presidente del Consiglio, al governo e al parlamento, sunteggiava alcune delle principali emergenze nel comparto dell'informazione dal punto di vista dei giornalisti lavoratori autonomi. Tra queste: politiche contro la precarizzazione e per il lavoro regolare, il diritto all'equo compenso (con ben tre leggi tuttora inapplicate ai giornalisti, per mancanza di norme d'attuazione), provvedimenti contro le querele bavaglio, i ristori Covid e i sostegni al reddito anche per i giornalisti autonomi senza partita Iva, chiarezza sul futuro dell'Inpgi, una radicale riforma dell'Ordine dei giornalisti e delle norme di accesso alla professione e, più in generale, norme contro lo sfruttamento del finto lavoro autonomo e aiuti ai datori di lavoro solo se vincolati all'occupazione regolare».

Nella lettera aperta, il cui testo è stato approvato nel corso della riunione del Consiglio nazionale della Fnsi, riunito a Roma in sessione straordinaria il 7 ottobre, si ricorda anche che: «Oggi in Italia la maggioranza dei giornalisti in attività non hanno contratti da dipendenti. Ma, per loro, la definizione di "autonomi" spesso cela una sostanza di ruoli da dipendenti non riconosciuti, e coincide quasi sempre con incarichi sottopagati, senza diritti, senza certezze e senza prospettive professionali e di vita».

Una situazione denunciata innumerevoli volte negli anni dalla Commissione, dagli organismi sindacali della Fnsi e da svariati giornalisti autonomi, anche tramite prese di posizione pubbliche, documenti e memorie rivolte al presente e ai passati governi e al parlamento, «ma senza mai ottenere riscontri concreti, al di là di generiche rassicurazioni di impegno».

I giornalisti non-dipendenti, si legge infine, «subiscono oramai da troppi anni condizioni di lavoro inaccettabili, in un contesto che non è esagerato definire di "emergenza informazione". Per queste ragioni oggi ci rivolgiamo pubblicamente al presidente del Consiglio dei ministri, al governo e al parlamento, rinviando alla più recente memoria sul tema della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi e rivolgendo un appello a intervenire per attuare provvedimenti urgenti sui temi ricordati nel documento».


PER APPROFONDIRE

La memoria della Clan Fnsi su "Emergenza informazione: contro la precarietà per la tutela del lavoro giornalistico autonomo" del 29 luglio 2021 è pubblicata nella sezione "Lavoro autonomo" del sito Fnsi (qui il link diretto), o >> qui sul blog del Coordinamento precari e freelance del FVG


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12 settembre 2021

GIORNALISTI PRECARI: LETTERA APERTA ai PARLAMENTARI del FRIULI VENEZIA GIULIA

Il Coordinamento giornalisti precari e freelance
e la Commissione regionale lavoro autonomo
dell'Assostampa FVG

rivolgono una lettera aperta
ai / alle parlamentari del Friuli Venezia Giulia:


intervenire con urgenza sui problemi
dei giornalisti autonomi e precari
e sull'emergenza informazione

E rilanciano la memoria del 29 luglio
della Commissione nazionale lavoro autonomo FNSI

(Di seguito il testo della lettera aperta)

Lettera aperta ai / alle
Parlamentari del Friuli Venezia Giulia
Trieste, 12 settembre 2021

EMERGENZA INFORMAZIONE:
CONTRO LA PRECARIETÀ,
PER LA TUTELA DEL LAVORO GIORNALISTICO AUTONOMO


Spettabili,

quali giornalisti freelance, responsabili della Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG (articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani) Vi inviamo la memoria “Emergenza informazione: contro la precarietà, per la tutela del lavoro giornalistico autonomo”, approvata il 29 luglio 2021 dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi.

La memoria, rivolta al Presidente del Consiglio, al Governo e al Parlamento, sunteggia alcune delle principali emergenze dell’informazione dal punto di vista dei giornalisti lavoratori autonomi. Tra queste: politiche contro la precarizzazione e per il lavoro regolare, attuazione dell’equo compenso, querele bavaglio, ristori Covid e sostegni al reddito anche per i giornalisti autonomi senza partita Iva, chiarezza sul futuro dell'Inpgi, riforma dell'Ordine dei giornalisti... E, più in generale, norme contro il precariato e contro lo sfruttamento del finto lavoro autonomo, con aiuti ai datori di lavoro solo se vincolati all'occupazione regolare.

Va sottolineato che oggi in Italia la maggioranza dei giornalisti in attività non hanno contratti da dipendenti. Ma, per loro, la definizione di “autonomi” spesso cela una sostanza di ruoli da dipendenti non riconosciuti, e coincide quasi sempre con incarichi pesantemente sottopagati, senza diritti, senza certezze e senza prospettive professionali e di vita.

Tale situazione è stata denunciata innumerevoli volte - dagli stessi autonomi, dagli organismi sindacali e di categoria e dalla Commissione lavoro autonomo – tramite prese di posizione pubbliche, documenti e memorie rivolte al Parlamento, e al presente e ai passati Governi.

Ma i giornalisti non-dipendenti subiscono oramai da troppi anni condizioni di lavoro inaccettabili, in un contesto generale che non è esagerato definire di “emergenza informazione”.

Per queste ragioni oggi ci rivolgiamo direttamente anche a Voi, Parlamentari del Friuli Venezia Giulia, inviandoVi la più recente memoria sul tema della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi. E rivolgendoVi un appello ad intervenire, nell’ambito delle Vostre competenze istituzionali, nonchè di rappresentanti dei cittadini, per attuare o sollecitare provvedimenti urgenti di Parlamento e Governo sui temi sunteggiati nel documento allegato.

Restiamo ovviamente disponibili sia a fornire ulteriori documentazioni sul tema, sia a interlocuzioni di merito, senz’altro gradite ed auspicate.

Ringraziando per l’attenzione


Maurizio Bekar
Presidente della Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG, componente e coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi

Lorenzo Mansutti
Coordinatore della Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG, consigliere nazionale Fnsi

>> Qui il testo integrale della memoria <<
"EMERGENZA INFORMAZIONE: CONTRO LA PRECARIETA'..."


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25 agosto 2021

INPGI 2: INFO e LINK per ESONERO CONTRIBUTIVO 2021

INPGI 2: ATTIVA LA PROCEDURA ON LINE
PER LE DOMANDE DI ESONERO CONTRIBUTIVO 2021
(fino il 31 ottobre 2021)

DI SEGUITO INFORMAZIONI DETTAGLIATE E LINK !


Dal 23 agosto è attivo il servizio web per l’invio della domanda di esonero contributivo 2021 per gli iscritti all'Inpgi 2 (Gestione Separata) che possono beneficiare dell'agevolazione sulla base dei requisiti previsti dall’art. 1, comma 20, della legge n. 178 2021 (legge di Bilancio per il 2021) e dal successivo Decreto Interministeriale del 17 maggio 2021 > qui riassunti <

In sintesi: l'agevolazione è riservata ai colleghi iscritti all'Inpgi2 che nel 2019 abbiano conseguito un reddito professionale annuo non superiore a 50.000 euro e che, nel corso del 2020, abbiano subito una riduzione del fatturato e dei compensi di almeno il 33% rispetto all’importo del 2019. (Non importa se con collaborazioni in P.IVA, Cococo, collaborazioni saltuarie o in cessione diritti d'autore: basta che siano collaborazioni di lavoro autonomo).

A prescindere da tale requisito, possono beneficiare dell’esonero parziale anche i colleghi che abbiano avviato l’attività nell’anno 2020. Sono invece esclusi dall’esonero quelli che hanno iniziato l’attività nel 2021.

Sono esclusi dal beneficio tutti coloro che, nell’anno 2021, siano titolari di un trattamento di pensione o che abbiano svolto attività di lavoro dipendente.

La domanda è predisposta su un modulo on line, compilabile accedendo all’area riservata agli iscritti (https://areaiscritti.inpgi.it/Login.aspx) del sito www.inpgi.it utilizzando le proprie credenziali personali.

Le domande potranno essere inviate fino al 31 ottobre 2021 e non sono soggette ad ordine cronologico di priorità, in quanto le modalità di fruizione prevedono che qualora il totale delle richieste superi l’ammontare delle risorse stanziate dal Governo, i Ministeri procedano con una eventuale riparametrazione percentuale degli importi spettanti a titolo di esonero.

Si ricorda che per accedere al servizio è necessario utilizzare le proprie credenziali di ingresso all’area riservata agli iscritti Inpgi, eventualmente > reperibili o recuperabili qui <


[Fonti: Inpgi]

Nota di: Coordinamento giornalisti precari e freelance Commissione regionale lavoro autonomo dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia


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11 agosto 2021

CRISTINA VISINTINI, PURTROPPO, E' SCOMPARSA. RICORDIAMOLA COSÌ (10 agosto 2021)

Coordinamento giornalisti precari e freelance
e Commissione regionale lavoro autonomo
dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia

RICORDIAMOLA COSÌ...


La "nostra" Cristina - brava, generosa, determinata - è stata una valida collega, e una bella persona, solare. Anche negli ultimi mesi, fino a pochi giorni fa, si diceva determinata a tener duro e farcela. Purtroppo non è andata così.

E' stata fin dalle origini tra gli animatori del Coordinamento giornalisti precari e freelance, sempre presente e attiva. E per noi continuerà ad esserlo. Un pensiero per lei, e a chi le ha voluto bene. 

(Maurizio Bekar)


Cristina Visintini, giornalista professionista freelance di Ronchi dei Legionari, è scomparsa il pomeriggio del 9 agosto, avendo compiuto da poco 56 anni. Aveva sconfitto una prima volta la malattia. Che poi però è ricomparsa, portandosela via, malgrado la sua positiva determinazione ad uscirne nuovamente.

In molti oggi piangono Cristina, ricordandola come amica, come una bella persona, come una brava collega. Sempre solare e aperta.

Di seguito riproponiamo un estratto del suo profilo, curato da Luca Perrino, presidente di Leali delle Notizie, l'associazione culturale di cui Cristina era vicepresidente.

I funerali di Cristina si svolgeranno sabato 14 agosto, alle ore 11, nella chiesa di Maria Madre della Chiesa, in Via Redipuglia, 6, a Ronchi dei Legionari. Su sua espressa volontà - come precisa Luca Perrino - "niente fiori, e se qualcuno volesse ricordarla con una donazione che verrà messa a disposizione della famiglia mandi una mail a: lealidellenotizieronchi@gmail.com"

Di seguito il profilo di Cristina, estratto dal pezzo pubblicato il 10 agosto nell'edizione di Gorizia de "Il Piccolo":


SI È SPENTA LA GIORNALISTA CRISTINA VISINTINI

Aveva 56 anni. Ha affrontato il suo lavoro con passione e competenza
 Attiva nel mondo culturale con Leali delle Notizie

(di Luca Perrino - Ronchi)

Si è spenta, all'età di 56 anni, Cristina Visintini, giornalista professionista, instancabile animatrice di tante iniziative cittadine e da anni vicepresidente dell'associazione culturale Leali delle Notizie di Ronchi dei Legionari. Una donna coraggiosa, una collega altruista, una cronista sempre corretta. Nella forma e nella sostanza.

Per una quindicina d'anni collaboratrice del Messaggero Veneto è sempre stata in prima linea nel raccontare il suo territorio, che ha amato visceralmente. Lo ha saputo raccontare con precisione e professionalità, sia che sì trattasse di una notizia di cronaca nera o di politica. Poliedrica, aveva stile: lascia un grande vuoto nel panorama giornalistico e della comunicazione.

Cristina, persona di rara generosità, con il suo carattere forte e solare, tipico della leonessa che è sempre stata nella sua pur breve vita, ha combattuto sino alla fine, con tenacia, senza mai arrendersi, contro un male implacabile. È alla fine, purtroppo, non ce l’ha fatta.

Cristina Visintini era nata il 13 giugno del 1965, si era laureata, a Udine, in Conservazione dei Beni culturali. La sua passione per l'arte era nota a chi la conosceva, anche se l'amore della sua vita era il giornalismo. Giornalista professionista, freelance ed addetta stampa. Attualmente era corrispondente del quotidiano in lingua slovena Primorski Dnevnik.

È stata una delle fondatrici del coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia, ma anche una delle animatrici dell'esposto collettivo ai sensi della Carta di Firenze, presentato all’Ordine del giornalisti dal Coordinamento precari e dall'Assostampa. Era una delle anime dell’associazione Leali delle Notizie, della quale aveva percorso tutte le tappe dal 2015 ad oggi, instancabile protagonista del Festival del Giornalismo, che, come diceva sempre lei, era la sua creatura, e del premio dedicato a Daphne Caruana Galizia.

La panchina della libertà di stampa e di espressione, che si trova a Ronchi dei Legionari, a Torre Annunziata, a Roma e a San Daniele del Friu, era una sua idea ed era stata lei, pennello mano, a decorarla. Cristina ha sempre dato il massimo nelle attività in cui si è vista coinvolta. Anche nei momenti più difficili della malattia non ha mai fatto venire meno il suo sostegno, il suo apporto, un segno di come bisognasse andare avanti. Nonostante tutto. Aveva un carattere solare, aperto agli altri: non la si potrà dimenticare. Cristina Visintini, che lascia il padre Amerigo e il compagno Sergio, è stata anche presidente della Società filarmonica Giuseppe Verdi.

Tantissimi i messaggi di cordoglio già arrivati. Il sindaco, Livio Vecchiet, si è detto rattristato, sconcertato dalla notizia dell'improvvisa scomparsa. La redazione de Il Piccolo si unisce al dolore della famiglia di Cristina.

+ + + + +

P.S. - Vari messaggi di cordoglio sono leggibili sulla Pagina Facebook di Luca Perrino

Segnaliamo inoltre la nota di Giuseppe Giulietti (presidente della Fnsi ed esponente di Articolo 21) pubblicata sul sito web dell'associazione: 
>> http://www.articolo21.org/2021/08/donna-ironica-e-solare-animatrice-di-tante-iniziative-grazie-di-tutto-cristina/ 


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01 agosto 2021

Clan Fnsi - EMERGENZA INFORMAZIONE: contro la precarietà, per la tutela del lavoro autonomo

COMMISSIONE NAZIONALE LAVORO AUTONOMO
della FNSI - Federazione Nazionale della Stampa Italiana

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
al Governo e al Parlamento

EMERGENZA INFORMAZIONE: CONTRO LA PRECARIETÀ,
PER LA TUTELA DEL LAVORO GIORNALISTICO AUTONOMO 

(testo integrale del documento approvato)

Roma, 29 luglio 2021

La Commissione nazionale lavoro autonomo della FNSI, in coerenza con le istanze da sempre sostenute con forza, rinnova la propria preoccupazione per la deriva dei diritti e del mercato del lavoro dell’informazione. E si appella quindi al Presidente del Consiglio, al Governo e al Parlamento, affinché intervengano con urgenza sulle evidenti e protratte storture esistenti nel settore. Storture che ledono il diritto dei cittadini a un’informazione libera, garantita da giornalisti indipendenti dal ricatto della crescente precarietà e dalla spasmodica necessità di un lavoro dignitosamente retribuito.

Di seguito una sintesi delle principali emergenze e proposte:

OCCUPAZIONE REGOLARE E CONTRASTO ALLA PRECARIETÀ

Nel giornalismo l’occupazione regolare continua a diminuire, sostituita da un precariato senza diritti e tutele, e da un “finto lavoro autonomo” che troppo spesso dissimula posizioni di lavoro dipendente (come anche evidenziato dalle ispezioni dell’Inpgi). Ma un sistema basato su una crescente precarietà, senza diritti e sottopagata, non può andare lontano, né garantire un’informazione di qualità.

Occorre quindi mettere al primo posto norme che contrastino il precariato, lo sfruttamento del lavoro autonomo, dei cococo e delle false partite Iva (spesso anche in monocommittenza) che celano posizioni di lavoro dipendente non riconosciuto, tra l’altro sottraendo così milioni di euro di contributi all’Inpgi.

Chiediamo quindi che tutti gli aiuti pubblici, diretti o indiretti, a editori e datori di lavoro, siano vincolati all’occupazione regolare e al contrasto del precariato. E va favorita con opportuni provvedimenti l’emersione dal “falso lavoro autonomo”.


TUTELA DEL LAVORO AUTONOMO

Parallelamente va data attuazione ai principi di tutela del lavoro autonomo (sia quello per scelta, sia quello in attesa di stabilizzazione) previsti in due leggi, inapplicate dal 2012:

1) Compensi dignitosi e certi per le collaborazioni giornalistiche autonome, anche occasionali e fuori degli ambiti redazionali, tramite: 

- Immediata emanazione da parte del Ministero della Giustizia dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi dei giornalisti ex L. 27/2012: unica categoria professionale per la quale finora non sono stati stabiliti, e non essendo applicabili per analogia quelli di altre professioni

- Di conseguenza troverebbe così attuazione anche per i giornalisti il principio della legge sull’equità retributiva dei lavoratori autonomi, ex L. 172/2017

2) Equo compenso per i collaboratori delle redazioni (con coerenza retributiva tra subordinati e autonomi nelle singole testate) tramite:

- Corretta identificazione dei parametri dell’equo compenso per i giornalisti non dipendenti ex L. 233/2012, e conseguente sua attuazione, fino ad oggi bloccata in violazione della legge stessa e dell’art. 36 della Costituzione. In questo senso vanno riavviati concretamente e portati a compimento i lavori della Commissione per l’equo compenso, presieduta dal Sottosegretario all’Editoria


QUERELE BAVAGLIO

Vanno emanati con urgenza provvedimenti tesi a scoraggiare e a punire con severità le querele temerarie contro i giornalisti: “querele bavaglio” che mirano solo a intimorire la libertà d’informazione e il diritto d’indagine e di critica. Già gravi, queste, per le testate e i giornalisti dipendenti, ma che spesso si fanno insostenibili per i limitati mezzi, innanzitutto economici, di un giornalista lavoratore autonomo.


CONTRIBUTI COVID 19

I recenti ristori per il Covid-19 non hanno tenuto conto della specialità della professione giornalistica autonoma, che in gran parte si svolge in regime di cococo e collaborazione occasionale, restando così esclusa dai contributi del Decreto Sostegni 2021, corrisposti solo alle partite IVA. Non è stato previsto infatti per i giornalisti l’inserimento tra le altre categorie di lavoratori autonomi senza partita IVA, che possono godere di un sostegno.

Chiediamo pertanto, a parziale ristoro per l’emergenza Covid, l’erogazione di contributi a fondo perduto ai giornalisti non dipendenti, come già avvenuto nel 2020 con il “Fondo per il reddito di ultima istanza”, che non siano limitati ai soli titolari di Partita Iva.


SOSTEGNI AL REDDITO

Di fronte alle protratte sofferenze del mercato del lavoro giornalistico, sono necessarie politiche continuative di sostegno al reddito dei giornalisti non dipendenti, molto spesso segnati da discontinuità lavorativa e cali di reddito.

Si ritiene quindi necessario rivedere ed estendere anche ai lavoratori autonomi degli Ordini professionali norme come l’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), varata con la legge di bilancio 2021, ma finora prevista solo per le Partite Iva della Gestione Separata Inps. L’ISCRO è un giusto passo verso un welfare per gli autonomi, ma deve riguardare tutte le categorie, senza esclusioni, estendendone l’accessibilità e portata, anche tenendo conto delle diverse specificità lavorative e di inquadramento esistenti tra i differenti Ordini professionali.


DIRITTO D’AUTORE

Salutando con favore il processo legislativo per l’attuazione della Direttiva UE 2019/790 sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, la Clan-Fnsi, raccomanda che vi sia certezza che i proventi previsti non arrivino semplicemente agli editori, ma che l’equa remunerazione giunga effettivamente anche ai lavoratori, e più in particolare ai giornalisti non dipendenti aventi titolo. Ciò per l’integrazione reddituale che può derivarne, quando oggi invece la retribuzione degli autonomi è solitamente considerata omnicomprensiva di ogni possibile riutilizzo del loro lavoro.

Paiono quindi opportuni sia dei riferimenti in materia agli accordi contrattuali collettivi, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei giornalisti, sia il rispetto da parte degli editori della regolarità contributiva e fiscale (comprese quelle per i collaboratori) per poter percepire la remunerazione prevista dalla nuova disciplina.


INPGI

Va fatta sollecitamente chiarezza sul futuro dell’Inpgi, garantendo certezze ai servizi erogati agli iscritti, anche tenendo conto che i lavoratori autonomi – date le persistenti condizioni negative di mercato - sono la parte più debole della categoria, e in larga parte molto lontani dalle condizioni retributive e pensionistiche dei dipendenti.


PENSIONATI AL LAVORO

Troppo spesso si assiste a casi di giornalisti pensionati che, per un’integrazione del proprio assegno, mantengono un’attività lavorativa analoga a quella dei dipendenti, sottraendo così significative occasioni di lavoro e di stabilizzazioni ai collaboratori esterni, anche di lunga data. Sono quindi opportune norme che non consentano ai giornalisti pensionati di continuare a lavorare come prima nell’ordinario circuito produttivo, ponendosi in concorrenza con le legittime aspettative delle nuove leve e dei lavoratori autonomi.

In questo senso si accoglie perciò con favore il recente provvedimento dell’Inpgi per la   rimodulazione dei limiti di reddito cumulabili in franchigia con la pensione, delibera di cui pertanto si raccomanda una sollecita approvazione da parte del Ministeri vigilanti.


RIFORMA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI E DELL’ACCESSO ALLA PROFESSIONE 

È indispensabile una radicale riforma della professione, delle sue norme ed istituti, per renderli più rispondenti ai problemi attuali e futuri, anche del mercato del lavoro. Tra questi le norme dell’Ordine dei giornalisti, risalenti a un impianto di un oramai lontano 1963: occorre tener conto che nel giornalismo la maggior parte dei rapporti di lavoro e è sarà di natura autonoma, e ciò per prevalente volontà degli editori.

A nostro avviso vanno quindi riformate le norme di iscrizione e di governo all’Ordine, nella logica che “giornalista è chi esercita effettivamente la professione"

In questo senso va affrontato anche il tema dei circa 50.000 su 110.000 iscritti all’Ordine che non hanno posizione contributiva Inpgi: o sono giornalisti inquadrati con altri contratti e presso altre Casse, quindi a danno dell’Inpgi, o apparentemente non hanno mai esercitato la professione, e quindi non si capisce perché risultino ancora iscritti all’Ordine.

Ma tale riforma va elaborata in sinergia con gli organismi di categoria dei giornalisti, per quanto di rispettiva competenza, confrontandosi su problemi e proposte già disponibili, e non con provvedimenti calati dall’alto senza coinvolgimenti di merito della professione.


CONTRATTO FNSI-ANSO-FISC

In questo contesto la Clan-Fnsi saluta infine con favore il nuovo contratto collettivo Fnsi-Anso-Fisc per le testate periodiche di informazione locale e le testate on line prevalentemente locali, contratto che segna importanti passi avanti, anche concettuali, sia per i giornalisti dipendenti che per quelli autonomi. 

Tra questi: per i dipendenti il riconoscimento di nuove mansioni specializzate nelle redazioni, che andrebbero riconosciute anche legislativamente in una nuova definizione di giornalismo. E per i lavoratori autonomi sono invece stati meglio definiti ruoli, diritti e tutele, assieme a retribuzioni più dignitose e chiari iter di stabilizzazione.

Si tratta di un percorso avviato positivamente, che ora va approfondito, auspicando che ne seguano formulazioni consimili, pure per gli autonomi e per le stabilizzazioni dei collaboratori, anche nelle altre aree contrattuali di Fieg e AerAnti-Corallo.


CONCLUSIONI

Questi i temi che come Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi ci sentiamo di avanzare con forza, rendendoci disponibili, per quanto di nostra competenza, alla più ampia collaborazione.


31 luglio 2021

CLAN FNSI - CONTRO LA PRECARIETÀ: MEMORIA CON RICHIESTE A GOVERNO E PARLAMENTO




CONTRO LA PRECARIETA', 
PER LA TUTELA DEL LAVORO GIORNALISTICO AUTONOMO

Memoria della Clan-Fnsi a Governo e Parlamento

La Commissione nazionale lavoro autonomo – presieduta da Mattia Motta, segretario generale aggiunto della Fnsi, e coordinata da Maurizio Bekar (nella foto) – rivolge una memoria al presidente del Consiglio, al governo e alle forze parlamentari, evidenziando «preoccupazione per la deriva dei diritti e del mercato del lavoro dell'informazione» e richiedendo interventi urgenti.

Tra le emergenze evidenziate: politiche per il lavoro regolare e contro la precarizzazione, equo compenso, provvedimenti contro le querele bavaglio, ristori Covid e sostegni al reddito anche per gli autonomi senza partita Iva. Inoltre: attuazione della Direttiva Ue sul diritto d'autore; chiarezza sul futuro dell'Inpgi; un freno all'impiego dei pensionati nelle redazioni; riforma dell'Ordine. E una valutazione positiva sul nuovo contratto con Anso e Fisc per l'editoria locale, «che va nelle direzioni giuste». Tra le richieste contenute nel documento: norme contro il precariato e contro lo sfruttamento del finto lavoro autonomo e aiuti ai datori di lavoro solo se vincolati all'occupazione regolare.

Parallelamente l'attuazione delle leggi sull'equo compenso, inapplicate ai giornalisti dal 2012: per la legge 27/2012 serve l'emanazione da parte del ministero della Giustizia dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi. E per la 233/2012 l'individuazione dell'equo compenso per i collaboratori delle redazioni, tramite la Commissione presieduta dal sottosegretario all'Editoria.

Servono poi provvedimenti per scoraggiare le querele temerarie; ristori per il Covid-19 anche per i giornalisti non titolari di partita Iva; sostegni al reddito dei non dipendenti, spesso segnati da discontinuità lavorative.

Per la Clan Fnsi, vanno riviste ed estese anche ai lavoratori autonomi degli Ordini professionali norme come l'Iscro (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), prevista finora solo per le Partite Iva della Gestione Separata Inps. Va inoltre data attuazione alla Direttiva Ue sul diritto d'autore e nel mercato digitale, «fornendo certezze che i proventi non giungano solo agli editori ma anche ai giornalisti». E servono norme per impedire di continuare ad utilizzare i pensionati nel normale circuito produttivo delle redazioni, e ciò per favorire un ricambio generazionale e le assunzioni.

È poi «urgente una riforma dell'Ordine dei giornalisti e delle norme di accesso alla professione, riconoscendo che oramai gli autonomi sono la maggioranza e che "giornalista è chi esercita effettivamente la professione"», si legge nel documento.

Positiva infine la valutazione del nuovo contratto con Anso e Fisc per i periodici e le testate on line locali, che «segna importanti passi avanti nelle direzioni giuste, sia per i dipendenti che per i collaboratori».

(comunicato Fnsi)

PER APPROFONDIRE:

Il documento integrale della Clan è pubblicato nella sezione  >> Lavoro autonomo – Commissione e assemblee del sito web della Fnsi.

28 luglio 2021

INPGI 2: TERMINI DEL VERSAMENTO CONTRIBUTI MINIMI 2021 (aggiornamenti)


Da: Coordinamento giornalisti precari e freelance
e Commissione regionale lavoro autonomo
dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia


INPGI 2:
VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI MINIMI 2021:
QUANDO ? E POSSIBILI ESENZIONI ?

È pubblicata sul sito web dell'Inpgi la circolare con i termini e modalità di pagamento dei contributi minimi 2021 da parte dei giornalisti liberi professionisti iscritti alla Gestione separata.

Il termine per il versamento è il 31 luglio. Tuttavia, il Comitato amministratore dell’Inpgi 2 ha deliberato la possibilità di posticipare il pagamento al 31 dicembre 2021, senza oneri aggiuntivi. Questo in virtù dell'esonero dai contributi previdenziali dovuti dai liberi professionisti per l'anno in corso, previsto dalla legge di stabilità 2021.

L'esonero vale anche per i giornalisti, ma al momento manca ancora il decreto ministeriale attuativo della misura. In attesa del provvedimento, gli iscritti che ritengano di essere in possesso dei requisiti previsti per godere dell'esonero possono posticipare il versamento dei contributi minimi.

[A titolo indicativo, e non definitivo, si ricorda che - sinteticamente - i termini fissati per l'esonero erano  i seguenti:

L'esonero riguarderà i contributi previdenziali di competenza dell'anno 2021 e in scadenza entro il 31 dicembre 2021, esclusi i contributi integrativi. Per l’accesso al beneficio, i giornalisti iscritti all'INPGI 2 dovranno dimostrare:

- un calo del fatturato nell'anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell'anno 2019;

- un reddito complessivo di lavoro o derivante dall'attività che comporta l'iscrizione alla gestione non superiore a 50.000 euro nel periodo d'imposta 2019;

- mentre per coloro che hanno avviato l'attività nel 2020 tali requisiti non trovano applicazione. 

ALTRE INFO QUI: https://freelancefvg.blogspot.com/2021/07/inpgi-2-quando-si-paga-il-contributo.html]

Come precisa la circolare INPGI: «In caso di mancata pubblicazione del decreto, ovvero nel caso in cui l'iscritto non sia in possesso dei requisiti definitivi per l'accesso al beneficio, la quota di esonero contributivo attribuitasi dall'iscritto non sarà soggetta a maggiorazioni per il ritardato pagamento, sempreché la stessa risulti versata entro il 31 dicembre 2021».

La quota ordinaria da versare è pari a 370,89 euro, ridotta a 199,39 euro per chi è iscritto all'Ordine da meno di 5 anni (iscrizione successiva al 31 luglio 2016), e a 242,27 euro per i titolari di trattamento pensionistico diretto.

Sono tenuti al versamento del contributo minimo annuale tutti i giornalisti iscritti alla Gestione separata che nel corso dell'anno 2021 abbiano svolto o abbiano in corso lo svolgimento di attività giornalistica in forma autonoma.

Non sono tenuti al versamento gli iscritti che nel 2021 svolgono l'attività esclusivamente nell'ambito di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa: per questi ultimi gli adempimenti contributivi sono interamente a carico del committente.

Infine, sono esentati dal versamento del contributo minimo (previa comunicazione scritta di cessata attività da presentare su apposito modulo) gli iscritti alla Gestione separata che – alla data del 31 luglio 2021 – non abbiano svolto alcuna forma di attività giornalistica autonoma e che entro la fine del 2021 presumono di non svolgerne.

PER APPROFONDIRE

La circolare con tutte le indicazioni per il pagamento, il dettaglio degli importi, i requisiti per l'esonero, i rimandi ai moduli utili è disponibile al link: http://www.inpgi.it/?q=node/1706


(Fonti: Inpgi, Fnsi)

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04 luglio 2021

INPGI 2: QUANDO SI PAGA IL CONTRIBUTO MINIMO 2021


Da: Coordinamento giornalisti precari e freelance
e Commissione regionale lavoro autonomo
dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia

La legge di stabilità ha previsto un Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali 2021 dovuti dai liberi professionisti, che vale anche per i giornalisti (pubblicisti e professionisti) con attività libero professionale.

Il decreto ministeriale – che conterrà le condizioni per usufruire dell’esonero – è ancora in corso di emanazione.

Nelle more della pubblicazione del decreto, considerando l’avvicinarsi della scadenza di pagamento del contributo minimo 2021 – fissata al 31 luglio – il Comitato amministratore della Gestione separata Inpgi ha deciso di non modificare il termine di scadenza, ma di consentire ai colleghi che potrebbero avvalersi dell’esonero di posticipare il pagamento del contributo minimo in attesa della pubblicazione del provvedimento ministeriale.

L’iscritto potrà quindi versare entro il 31 dicembre 2021 senza alcuna maggiorazione la quota di contribuzione dovuta a titolo di acconto ed eventualmente oggetto di esonero.

In alternativa, è comunque possibile effettuare il pagamento entro il 31 luglio e successivamente ottenere il rimborso nell’ipotesi in cui si rientrasse nella agevolazione.

Non appena il decreto ministeriale sarà pubblicato, l’Inpgi fornirà le indicazioni operative per chi potrà accedere al beneficio e come presentare la domanda.

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ALTRE INFORMAZIONI:

Si ricorda che nei mesi scorsi il Decreto Interministeriale lavoro e finanze ha fissato i criteri per l'esonero, che però necessitavano di autorizzazioni successivo. A titolo indicativo, e non definitivo, si ricorda che sinteticamente i termini fissati erano  i seguenti:

L'esonero riguarderà i contributi previdenziali di competenza dell'anno 2021 e in scadenza entro il 31 dicembre 2021, esclusi i contributi integrativi.

Le domande andranno presentate entro il 31 ottobre 2021 all’INPGI, e i giornalisti (oltre al possesso dei requisiti di legge e all'assenza delle situazioni di incompatibilità) in sede di richiesta dovranno dichiarare di essere in regola con il versamento della contribuzione previdenziale obbligatoria.

Per l’accesso al beneficio, i giornalisti iscritti alla Gestione separata INPGI dovranno dimostrare:
- un calo del fatturato nell'anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell'anno 2019;
- un reddito complessivo di lavoro o derivante dall'attività che comporta l'iscrizione alla gestione non superiore a 50.000 euro nel periodo d'imposta 2019;
- mentre per coloro che hanno avviato l'attività nel 2020 tali requisiti non trovano applicazione.

Inoltre, i giornalisti, per tutto il periodo oggetto di esonero:
- non devono essere titolari di contratto di lavoro subordinato;
- non devono essere titolari di pensione diretta, diversa dall'assegno ordinario di invalidità ex art. 1 della legge n. 222/1984 o da qualsiasi altro emolumento degli enti di previdenza obbligatoria ad integrazione del reddito a titolo di invalidità, avente natura previdenziale, che risponda alle medesime finalità di cui al citato assegno comunque esso sia denominato.

Per i lavoratori autonomi e collaboratori in quiescenza l'esonero è riconosciuto limitatamente ai periodi in cui siano stati titolari di incarichi di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa, conferiti nel 2020.

Non appena il decreto ministeriale sarà pubblicato, l’Inpgi fornirà le indicazioni operative per chi potrà accedere al beneficio e come presentare la domanda.

(Fonti: Inpgi)

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