22 marzo 2021

ESSERE PRECARI STANCA: "DE PROFUNDIS" (testimonianza di una giornalista precaria)

Pubblichiamo, in forma anonima, una testimonianza raccolta grazie al “Questionario sui giornalisti non dipendenti nel Friuli Venezia Giulia", lanciato dal Coordinamento precari e freelance e dalla Commissione lavoro autonomo dell'Assostampa FVG. Il tema è, nuovamente, la condizione di crescente (ed eterna) precarietà. Il titolo è stato suggerito dalla collega. 

(Inviate le vostre testimonianze a: precari.freelance@assostampafvg.it)


"DE PROFUNDIS"


Essere precari stanca.

Diciamolo. Uno, superati abbondantemente i cinquanta, vorrebbe raccogliere quello che ha seminato. Nel nostro Paese, purtroppo, non solo non c’è la possibilità di migliorare la propria situazione, il che sarebbe auspicabile, ma non riesce neanche a mantenere quel poco che ha ottenuto in tanti anni di lavoro e inizia a scivolare trattenendo tra le unghie ben poco. 

Precaria dai tempi dell’università, prima perché non hai esperienza, poi perché ne hai troppa. Da grande volevo fare la giornalista. Così non è stato. Dopo aver iniziato a lavorare in una redazione, terminato quel periodo, sono iniziate le collaborazioni esterne. Alcune gratis. Alcune pagate, ma dove eri pagata, eri anche l’ultima ruota del carro per cui, che fatica, far passare qualche proposta! Ho comunque affiancato alla scrittura anche altri lavori, privilegiando il cosiddetto campo culturale, già sfregiato di suo, figuriamoci oggi in tempi di pandemia,

Ci sono stati anni in cui coesistevano più collaborazioni e non era male. Ma è durato poco. Oggi ne ho una sola e risicata. Le scelte che allora ho fatto mi sembravano però piene di potenzialità. Mi devo ricredere. Posso dire di essere finita in un cul-de-sac. 

Scrivere? Non so quanto ancora potrò permettermelo, perché si è arrivati al paradosso di pagare per scrivere. Il punto è che ormai scrivo poco o niente, nonostante le proposte che vengono per la maggior parte respinte al mittente. Il mio entusiasmo si sta spegnendo. Mi sembra di rimbalzare su un muro di gomma.

Certo! Non è stato il medico a ordinarmi di scrivere, ma è anche vero che gettare via trent’anni di collaborazioni, come niente fosse, non è così facile con la consapevolezza amara di aver sbagliato tutto.


[Puoi mandarci la tua testimonianza a: precari.freelance@assostampafvg.it I testi saranno pubblicati in forma anonima]

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