03 febbraio 2011

LETTERA APERTA ALLA FNSI SULLA COMMISSIONE NAZIONALE LAVORO AUTONOMO

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta, rivolta da alcuni membri della Commissione nazionale Lavoro Autonomo al gruppo dirigente della FNSI.

I firmatari illustrano il lavoro svolto dalla Commissione nei primi 7 mesi di attività, e chiedono che alla Commissione siano garantiti supporto e strumenti per un'efficace operatività, nonché spazio e peso adeguati al momento di decidere le nuove cariche.

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LETTERA APERTA

Al Segretario della FNSI, Franco Siddi

Al Presidente della FNSI, Roberto Natale

Ai membri della Segreteria e della Giunta uscenti

Al membri del Consiglio Nazionale eletto dal 26° Congresso della FNSI



Al centro del XXVI Congresso della FNSI si è posto in modo inequivocabile il tema del lavoro autonomo e della precarietà, diffusa ormai nella parte maggioritaria della categoria. A nostro avviso sia nella relazione e nelle conclusioni del Segretario Franco Siddi, sia negli interventi del Presidente Roberto Natale e di tanti Delegati provenienti da ogni regione (freelance e no) è stata sottolineata chiaramente la gravità della situazione e, quindi, l’emergenza di risposte immediate su questo fronte. Il dibattito su questo tema ha segnato senz’altro uno dei punti più alti dell’assise.

Tra gli elementi che hanno portato a questo importantissimo risultato sul piano sindacale, va considerato il lavoro della Commissione Nazionale Lavoro Autonomo FNSI, che ha preparato il terreno con un documento di analisi e proposte articolato e complesso, presentato al Congresso, dal quale è stato estrapolato l’ordine del giorno poi votato per acclamazione dall’assemblea.

Altra fondamentale e visibilissima novità di questo Congresso è che per la prima volta i freelance si sono presentati, convinti, a sostegno della maggioranza che regge la FNSI, scommettendo sull’impegno preso ufficialmente dalla stessa con la costituzione della Commissione e dell’Assemblea nazionali e delle Commissioni regionali del Lavoro Autonomo. Una svolta, questa, fondamentale per la salute e il futuro della FNSI; e per nulla scontata, dati i gravi ritardi registrati nel passato dal Sindacato sul fronte del lavoro autonomo e precario.

A questa svolta si è giunti grazie all’impegno, in questi primi mesi di attività, della Commissione Nazionale Lavoro Autonomo, che ha saputo raccogliere le istanze provenienti dai colleghi freelance e precari delle diverse regioni e dai movimenti di base (parte dei quali costituitisi e purtroppo ancora operanti fuori dal Sindacato), facendole confluire in un’azione compatibile con le strategie della FNSI, arricchendo così il Congresso e il Sindacato tutto.

Con ciò riteniamo che la Commissione, forte al suo interno di una varietà di esperienze, e animata da uno spirito autenticamente unitario e trasversale alle appartenenze, ha dimostrato di saper svolgere egregiamente il ruolo assegnatole dalla Federazione.

Tuttavia la rappresentanza negli organismi sindacali dei giornalisti precari, autonomi e freelance resta ancora lontana dal rispecchiare l'effettiva composizione del mondo del lavoro dell'informazione, che a fronte di 20mila contrattualizzati impiega ben 24mila colleghi non contrattualizzati.

Crediamo sia fondamentale che la FNSI scelga oggi, e con convinzione, di far tesoro della ricchezza di contributi provenienti dal mondo dei freelance e della precarietà, garantendo il necessario sostegno politico e operativo a quanti fra loro si sono maggiormente impegnati in questo nuovo processo d’impegno sindacale.

Auspichiamo pertanto che sia assicurato ai membri della Commissione Lavoro Autonomo un adeguato sbocco – sia in termini qualitativi che numerici – fra i membri della Giunta Esecutiva. E ciò nell’ottica di un investimento politico sul futuro, ma ormai anche sul presente del Sindacato tutto.

Ci associamo a chi ha manifestato stupore per la “sottorappresentazione della Lombardia” scaturita delle urne per le elezioni del Consiglio Nazionale. Ma analogamente facciamo presente che un errore almeno altrettanto grave sarebbe una “sottorappresentazione” dei freelance già eletti in Commissione Nazionale Lavoro Autonomo, che non sfruttasse appieno le risorse che la stessa Commissione ha fatto emergere in questi mesi, a cominciare dal suo Coordinatore, Maurizio Bekar, che si è speso con riconosciuta efficacia nel processo di innovazione sindacale.

Riguardo infine il futuro operativo della Commissione, tenuto conto dello spirito costruttivo e lealmente unitario che l’ha costantemente animata, confidiamo che le scelte fondamentali che la riguardano vengano assunte serenamente, in un contesto di consultazione e concertazione trasparenti. Auspichiamo infatti che si rifuggano scorciatoie “decisioniste”, che difficilmente verrebbero comprese nel clima positivo e collaborativo che si è andato fin qui sviluppando nella Commissione; confidiamo pertanto che non sia questa la strada che verrà intrapresa.

Con l’occasione porgiamo i migliori auguri di buon lavoro a tutti, consci del fatto che ci attende un futuro di crescenti potenzialità e impegni, a fronte delle difficoltà ed emergenze che toccano il mondo dell’editoria e della necessità di difendere la qualità dell’informazione e tutelare i diritti del lavoro, ormai sempre più drammaticamente incerto e precario.


FIRMATARI: 

NOME COGNOME         INCARICO           REGIONE

Saverio Paffumi - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Lombardia)

Leyla Manunza - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Sardegna)

Anna Bruno - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Basilicata)

Antonella Cardone - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Emilia Romagna)

Agnese Carnevali - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Marche)

Claudio Chiarani - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Trentino Alto Adige)

Maria Giovanna Faiella - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Lazio)

Michele Formichella - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Molise)

Antonio Fragassi - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Abruzzo)

Elisabetta Giudrinetti - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Toscana)

Giovanni Ruotolo - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Piemonte)

Concetta Schiariti - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Calabria)

Maurizio Troccoli - Comm. Naz. Lav. Autonomo FNSI (Umbria)


>> Download: TESTO DELLA LETTERA APERTA <<

21 gennaio 2011

CONTRO AL CHIUSURA EDIZIONE GORIZIA MESSAGGERO VENETO, TUTELA DEI COLLABORATORI

Inoltriamo per conoscenza a tutti i colleghi precari e freelance il comunicato stampa diramato stamattina dall'Assostampa Friuli Venezia Giulia contro la chiusura dell'edizione goriziana del Messaggero Veneto, e a tutela dei suoi collaboratori precari.

Raccomandiamo vivamente quanti intendessero tutelarsi per via legale di farlo in raccordo con l'Assostampa. Ricordiamo anche la scadenza del 23 gennaio p.v. per l'invio delle raccomandate di contestazione per i contratti a termine o da precari, come dalla recente legge sul c.d. "collegato lavoro" (v. info su http://www.fnsi.it/ e sulle nostre precedenti circolari)

L'Assostampa, i suoi fiduciari provinciali e il Coordinamento precari e freelance sono a disposizione per eventuali chiarimenti o necessità

Maurizio Bekar
vicesegretario Assostampa FVG

(segue testo del comunicato odierno dell'Assostampa FVG)

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Federazione Nazionale della Stampa Italia
Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia

L'Assostampa Fvg, articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, ribadisce la propria ferma contrarietà alla chiusura dell'edizione goriziana del Messaggero Veneto e si unisce all'appello (vedi agenzie allegate) rivolto dalla politica isontina e regionale all'Editoriale Fvg, Gruppo Espresso Repubblica, perchè tale decisione venga rivista.

Il piano di risparmi avviato dall'azienda in concomitanza con l'imminente passaggio al tabloid del Messaggero Veneto di Udine e del Piccolo di Trieste, e dell'unificazione della fase di stampa nel nuovo stabilimento di Gorizia, non può finire per penalizzare proprio la comunità isontina.

Inoltre, il prospettato taglio di sei redattori per ognuno dei due quotidiani non sembra al sindacato il modo migliore per un rilancio delle due testate, entrambe leader nelle rispettive aree di diffusione. Ancora una volta si investe solo sulle macchine, si indeboliscono le redazioni, pensando forse che il cambio di formato, grafica e sistema editoriale sia da solo sufficiente a rafforzare i due giornali.

L’edizione di Gorizia è per il Messaggero Veneto presenza qualificante, una voce importante che da oltre cinquant’anni contribuisce al pluralismo dell'informazione in un'area particolare della regione.

L'appello del sindacato è volto anche a tutelare i tanti collaboratori goriziani e isontini della testata, vero anello debole della catena, che dopo anni di sacrifici rimarrebbero senza lavoro.

Segnaliamo fra l'altro all'editore che, se anche solo una parte dei collaboratori storici del giornale (persone che arrivavano a scrivere anche 1500/2000 articoli all'anno...) fosse costretta a tutelarsi in altra sede, e in quella sede vedesse riconosciute le proprie ragioni, il piano di risparmi fin qui architettato verrebbe di fatto annullato. Il buon senso dovrebbe dunque portare tutti a valutare meglio la complessa questione.

EDITORIA: SERRACCHIANI, RESTI MESSAGGERO VENETO A GORIZIA LETTERA EUROPARLAMENTARE A DE BENEDETTI
(ANSA) - TRIESTE, 19 GEN

Per l'europarlamentare del Pd Debora Serracchiani la soppressione dell'edizione di Gorizia del Messaggero Veneto «significherebbe la scomparsa di un'altra voce dall'offerta giornalistica nel Friuli Venezia Giulia, che non può permettersi di vedere ristretto il pluralismo dell'informazione».
Lo scrive in una lettera inviata al presidente del Gruppo editoriale L'Espresso SpA, Carlo De Benedetti, «raccogliendo e interpretando - sottolinea - le pressanti istanze che giungono dal territorio della regione, e particolarmente dalla provincia di Gorizia». Dopo aver ricordato che «le istituzioni locali si sono mobilitate con ordini del giorno approvati all'unanimità dal Consiglio provinciale e comunale, e attraverso una lettera all'a.d. e alla direzione, sottoscritta dal presidente della Provincia e da tutti i sindaci dell'Isontino», Serracchiani sottolinea che «l'edizione di Gorizia del Messaggero Veneto rappresenta una preziosa e storica risorsa per la comunità isontina, distinguendosi da sempre per attendibilità, autorevolezza e completezza dell'informazione». L'ipotesi di mantenere un 'presidio’ a Gorizia con tre giornalisti, secondo Serracchiani «rappresenterebbe solo l'anticamera della chiusura definitiva e completa del giornale a Gorizia nel momento in cui l'inevitabile crollo delle vendite non ne giustificherebbe più l'esistenza».

GIORNALI: PICCOLO E MESSAGGERO VENETO, PDL FVG CONVOCA TAVOLO = (AGI) - Trieste, 17 gen.

«La possibilità che vengano chiuse e ridimensionate le redazioni a Gorizia de Il Piccolo di Trieste e del Messaggero Veneto di Udine rappresenta un grave impoverimento dell'informazione ai cittadini di tutta l'area isontina, e non soltanto del capoluogo. Per scongiurare questo scenario serve l'impegno effettivo e concreto di tutti e non roboanti interrogazioni alla Giunta». Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Gaetano Valenti, che ha invitato colleghi e soggetti interessati a un apposito incontro. «Alla luce dell'allarme lanciato dalla Federazione nazionale della stampa, dal presidente della Provincia di Gorizia e dai sindaci del territorio - annota Valenti - ho ritenuto opportuno individuare dei percorsi condivisi per trovare una soluzione alla questione. Oltre a un impoverimento inopportuno, questi tagli si rifletteranno anche sui livelli occupazionali delle testate, che rischiano di subire riduzioni di giornalisti. Per questo ho proposto una riunione giovedì prossimo (20 gennaio) nella sede della Regione a Gorizia, che sta ottenendo un'ottima adesione». «Credo sia importante fare fronte comune per evitare che vengano meno queste voci storiche dell'Isontino. Meno informazione, infatti - conclude il consigliere - significa meno democrazia».

04 gennaio 2011

MESSAGGERO VENETO e IL PICCOLO: crisi per i collaboratori ? - Brindisi 'precario'

Si ridurranno le possibilità di lavoro e le retribuzioni dei collaboratori dei quotidiani Messaggero Veneto e Il Piccolo?

E' il timore che circola fra i freelance, davanti al piano di risparmi che l'Editoriale Fvg (Gruppo Espresso Repubblica) ha previsto con il passaggio dei due quotidiani al formato tabloid, e con l'unificazione della stampa in un nuovo stabilimento a Gorizia.

Un timore rafforzato dalla volontà di chiusura dell'edizione di Gorizia del Messaggero Veneto, che si accompagnerebbe ad una sostanziosa riduzione delle pagine informative sull'Isontino, inglobate nell'edizione friulana.

Ma quanti di questi timori corrispondono a realtà?

Va chiarito che per ora (oltre alla gravissima e già manifestata volontà di chiusura dell'edizione goriziana del Messaggero) non c'è ancora nulla di certo o di confermato. E che l'Assostampa FVG e i CdR stanno seguendo l'evolvere della situazione.

Ma fra i timori che circolano in ambito sindacale è che, per i collaboratori esterni, si ripeta quanto già avvenuto un anno fa a Il Gazzettino: con il passaggio al tabloid articoli più brevi (e quindi meno retribuiti), ma anche meno spazio per gli articoli dei collaboratori, uniti alla volontà dell'editore di ridurre ulteriormente i costi. Risultato: minori possibilità di lavoro e minori guadagni per i freelance.

Peraltro, almeno per quanto riguarda Il Piccolo, da fonti interne arrivano altri segnali più rassicuranti, che prospettano un sostanzioso aumento della foliazione, che porterebbe (anche se con un'ipotesi "a fisarmonica", cioè con il giornale con un numero variabile da X ad Y pagine) ad uno spazio complessivo per gli articoli uguale a prima.

Restano comunque molte incognite ed interrogativi, che come Coordinamento precari e freelance ci preoccupano: i collaboratori hanno bisogno di rassicurazioni sulle loro prospettive, e la certezza di non vedere ulteriormente ridotti i già limitati guadagni (anche, per esempio, passando da contratti pagati "a pezzo" ad altri a "forfait" fisso mensile o annuale, come sta proponendo il Cdr de "Il Piccolo")

Gravissima è invece la situazione del collaboratori isontini del Messaggero Veneto che, se passasse il progetto di chiusura dell'edizione di Gorizia, realisticamente si troveranno senza lavoro. Se va difesa la storica presenza dell'edizione goriziana del Messaggero, con la stessa priorità ed importanza vanno difesi il lavoro, la professionalità e i diritti acquisiti in anni di precariato dai collaboratori esterni del giornale, veri "anelli deboli" della catena, in quanto non coperti delle tutele contrattuali garantite ai dipendenti.

Per queste ragioni crediamo vada attuata una mobilitazione pubblica, che difenda sia l'edizione goriziana del giornale sia i diritti e il lavoro dei suoi collaboratori esterni.

Nel direttivo dell'Assostampa del Friuli Venezia Giulia si è sviluppato un approfondito dibattito su queste problematiche, al quale abbiamo preso parte attiva come Coordinamento precari, trovando piena disponibilità e sintonia con il sindacato.

Vi rimandiamo quindi di seguito il comunicato che l'Assostampa ha diramato nei giorni scorsi, a conferma della vigilanza e dell'impegno che ha assunto su questo fronte.

Vi preannunciamo quindi che per discutere di questi temi ed organizzare delle iniziative, in collaborazione con l'Assostampa organizzeremo in gennaio un incontro a Gorizia, mentre entrambi invitano fin d'ora tutti i collaboratori, freelance, contrattualizzati ed interessati ad un incontro informale, con un "brindisi precario" per gli auguri d'inizio anno, lunedì 3 gennaio alle ore 11.30 al Circolo della Stampa di Trieste (in Corso Italia, 13).

Durante l'incontro, oltre al brindisi e agli auguri, avremo occasione di approfondire queste ed altre problematiche d'interesse dei freelance e del mondo dell'informazione, regionale e non.

Con i migliori auguri a tutti

Maurizio Bekar
p. il Coordinamento precari e freelance del FVG

(segue testo del comunicato dell'Assostampa FVG sulla vertenza Messagero Veneto - Il Piccolo)

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Federazione Nazionale della Stampa Italia
Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia


COMUNICATO STAMPA
a tutti i colleghi / con preghiera di diffusione

L'Assostampa Fvg segue con preoccupata attenzione le trattative in corso fra l'Editoriale Fvg (Gruppo Espresso Repubblica) e i Comitati di Redazione del Piccolo di Trieste e del Messaggero Veneto di Udine sul piano di risparmi che l'azienda ha previsto in concomitanza con l'imminente passaggio dei due quotidiani al tabloid e con l'unificazione della fase di stampa in un nuovo stabilimento di Gorizia.

Il prospettato taglio di sei redattori per ognuno dei due quotidiani non sembra al sindacato il modo migliore per un rilancio delle due testate, entrambe leader nelle rispettive aree di diffusione. Ancora una volta si investe solo sulle macchine, si indeboliscono le redazioni, pensando forse che il cambio di formato, grafica e sistema editoriale sia da solo sufficiente a rafforzare i due giornali.

In particolare, il sindacato dei giornalisti giudica in maniera estremamente negativa la ventilata decisione di chiudere l'edizione goriziana del Messaggero Veneto. Secondo quanto si apprende, nel capoluogo isontino verrebbe per ora mantenuto solo un presidio di tre redattori, che dovrebbero realizzare 4 pagine giornaliere, al posto delle attuali 8-10, da inserire nel fascicolo friulano e nazionale. Insomma, l'anticamera della chiusura anche della redazione, dopo quella dell'edizione goriziana.

E invece l’edizione di Gorizia è per il Messaggero Veneto presenza qualificante, una voce importante da oltre cinquant’anni. La sua soppressione è dettata da un mero calcolo economico, che non considera la gravità di una tale perdita per la comunità di riferimento e che ragiona esclusivamente in termini di tagli e non di investimenti sulle redazioni, a cominciare dalle professionalità che si sono formate. Togliere ogni spazio ai tanti collaboratori - per confezionare le 4 pagine basterà il lavoro dei redattori - ne è la prova più evidente.

Il sindacato dei giornalisti invita l’Editore a ripensare lo scenario fin qui delineato e ad aprire un tavolo di trattativa che abbia come punti fondamentali la difesa degli organici, il mantenimento del fascicolo di Gorizia e l’impegno a regolarizzare i collaboratori, vero anello debole della catena, la cui opera quotidiana è qualificante per il giornale e il cui lavoro andrà comunque garantito, al Messaggero Veneto o al Piccolo.

L'Assostampa Fvg - che sosterrà in ogni sede i propri iscritti - valuterà, in assenza di riscontri positivi da parte dell'azienda, iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni per contrastare tale scelta dell'Editore.

PARTE LA CAMPAGNA DI ISCRIZIONI 2011 ALL'ASSOSTAMPA FVG, ARTICOLAZIONE TERRITORIALE DELLA FNSI, SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI ITALIANI

SE CONDIVIDI LA BATTAGLIA CHE IL SINDACATO DEI GIORNALISTI PORTA AVANTI  PER LA LIBERTA' D'INFORMAZIONE E CONTRO TUTTE LE LEGGI BAVAGLIO; SE VUOI DARE FORZA ALL'AZIONE DEL SINDACATO A FAVORE DELLE FASCE PIU' DEBOLI DELLA CATEGORIA, DENTRO E FUORI DALLE REDAZIONI; SE VUOI CONTRIBUIRE ALLA DIFESA E AL RINNOVAMENTO DELLA PROFESSIONE; SE CREDI CHE AVERE UN SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI SIA UNA RISORSA ISCRIVITI E FAI ISCRIVERE I TUOI COLLEGHI ALL'ASSOSTAMPA FVG (e se eri già iscritto lo scorso anno, non dimenticare di rinnovare la quota 2011...) le quote per i giornalisti collaboratori sono di 45 euro, quelle per i professionali non contrattualizzati di 55 euro
Invariata la quota dello 0.30 per i giornalisti professionali contrattualizzati e pensionati

Il pagamento della quota (per chi non versa già lo 0.30 in busta paga) può venir effettuato:
- nei nostri uffici di Trieste (Corso Italia 13), di Udine (Filologica Friulana, via Manin 18) e di Pordenone (ProPordenone, viale Cossetti 20)
- sul c/c postale num. 69116978 intestato all’Associazione Stampa del Friuli Venezia Giulia (causale: quota 2011)
- con bonifico bancario Banca Antonveneta, piazza della Borsa, Trieste, IBAN IT 14 k 05040 02230 000002958530 (causale: quota 2011)

Informazioni, convenzioni e servizi sui siti www.fnsi.it e www.assostampafvg.it ; allo 040-370371 o allo 040-370571, oppure nei nostri uffici di Trieste (Corso Italia 13, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 15), di Udine (via Manin 18, lunedì, mercoledì, venerdì dalle 10 alle 12) e di Pordenone (viale Cossetti 20, da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13)

Coordinamento giornalisti Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia

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19 dicembre 2010

INPGI 2: I MINISTERI BOCCIANO ESENZIONE PER I REDDITI FINO A 3.000 EURO E RESTITUZIONE CONTRIBUTI A 65 ANNI

Inpgi 2: I Ministeri vigilanti "bocciano" 
due delibere approvate dal Comitato amministratore
(esenzione per i redditi fino a 3.000 euro e restituzione dei contributi a 65 anni)



Respinti dai Ministeri del Lavoro e dell'Economia, con un "parere sfavorevole all'approvazione", due provvedimenti approvati dal Comitato amministratore della Gestione separata il 18 marzo scorso.
Le due delibere sottoposte al vaglio riguardavano l'esenzione dall'obbligo di versare i contributi all'Inpgi 2 per i giornalisti liberi professionisti con o senza partita Iva che, nell'esercizio di attività giornalistica autonoma, percepissero  un reddito annuo  inferiore a  3.000 euro e l'ampliamento dei casi in cui attualmente è possibile la restituzione dei contributi una volta compiuti i 65 anni di età.

Nel primo caso i Ministeri hanno ritenuto di non poter dar corso all'approvazione in quanto la Gestione separata costituita  presso l'Inpgi non è assimilabile alla Gestione separata dell'Inps. Mentre per quest'ultima, infatti, è la legge a prevedere l'esonero per i redditi inferiori a 5.000 euro annui, per le Gestioni istituite con il Decreto 103/96 (come quella dell'Inpgi) non è possibile introdurre attraverso una previsione regolamentare fasce di reddito esenti.

Anche circa la possibilità di ampliamento delle ipotesi di restituzione dei contributi al raggiungimento del 65° anno di età i Ministeri vigilanti hanno dato risposta negativa, ribadendo all'Inpgi  quanto già espresso in occasione di analoghe iniziative da parte di altri enti previdenziali privatizzati. La restituzione dei contributi con le modalità proposte nella delibera introdurrebbe, nel regime previdenziale della Gestione separata Inpgi, una prestazione in capitale che non è prevista nell'ambito del sistema di calcolo delle pensioni delineato nella legge 335/95, la quale obbliga invece l'Istituto a corrispondere ai propri iscritti la pensione  maturata, anche se di importo esiguo.

"Le due delibere proposte ai Ministeri dal Comitato amministratore - afferma il Presidente dell'Inpgi Andrea Camporese - intendevano essere un segnale di attenzione alla fascia più debole e meno tutelata della categoria, tenendo conto anche della necessità di coordinare la Gestione separata dell'Inpgi con quella dell'Inps. Non erano state certamente sottovalutate  alcune difficoltà legate all'impianto generale delle norme sul sistema pensionistico  del lavoro non dipendente. Purtroppo  i Ministeri hanno ritenuto che le previsioni di legge vigenti, in base alle quali sono state espresse le motivazioni tecnico-giuridiche negative, non fossero in alcun modo superabili da valutazioni di altro tipo. Il tema resta comunque aperto e, alla luce delle motivazioni addotte, potrà essere affrontato proponendo una riforma di tipo legislativo. L'attenzione nei confronti dell'adeguatezza delle prestazioni e delle coperture di welfare verso gli iscritti alla Gestione separata deve rimanere alta".
(comunicato INPGI, 14 dicembre 2010)




documento allegato:
INPGI esenzione e restituzioni bocciate dicembre2010.pdf



ALTRE INFORMAZIONI: 
uffici INPGI del Friuli Venezia Giulia:
- inpgi@assostampafvg.it
- c/o Assostampa di Trieste
  (Corso Italia 13, tel. 040/370371-370571)


13 dicembre 2010

DIFENDERE LE FASCE DEBOLI: FREELANCE E PRECARI AL CENTRO DELL'AZIONE SINDACALE

Per l'Assostampa del Friuli Venezia Giulia i temi del precariato giornalistico, del lavoro dei freelance e della difesa delle fasce più deboli della professione dovranno divenire una priorità nell'azione del sindacato e del congresso della Fnsi.

Lo ha stabilito il Consiglio direttivo dell'Assostampa, approvando un documento proposto dal Coordinamento regionale giornalisti precari e freelance, che verrà proposto alle altre delegazioni regionali come documento d'impegno operativo e congressuale comune.

Tra gli obiettivi indicati, la contrattualizzazione da dipendenti del maggior numero possibile di precari, il miglioramento in generale delle condizioni lavorative dei freelance, a cominciare dalle loro retribuzioni, e che la Commissione e l'Assemblea per il lavoro autonomo della Fnsi costituite nei mesi scorsi vengano riempite di contenuti, e sostenute con decisioni e mezzi adeguati per ottenere, in tempi più rapidi possibile, dei risultati.

(segue il testo del documento approvato dal Direttivo dell'Assostampa del Friuli Venezia Giulia)

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La delegazione del Friuli Venezia Giulia ritiene che la questione  del precariato e del lavoro dei freelance debba essere una priorità nell'azione del sindacato e debba esser posta in cima nell'agenda del Congresso.
Ormai la maggioranza di coloro che lavorano nell'informazione sono precari: giornalisti  sfruttati e sottopagati, ma anche elementi essenziali per la cronaca su quotidiani, televisioni e radio, che garantiscono il fondamentale diritto all'informazione.

La situazione dei precari del mondo dell'informazione, già molto difficile negli anni passati, sembra essersi improvvisamente aggravata negli ultimi mesi: la volontà degli editori di ridurre i costi e aumentare i profitti, ha portato la situazione del lavoro precario a un livello ormai insostenibile.

Dopo anni di lavoro senza alcuna tutela, né certezza per il futuro, spesso nell'illusione di un posto fisso in una redazione (che, di questo siamo perfettamente consapevoli, per il 90 per cento dei precari non arriverà mai), i freelance stanno assistendo a una progressiva e rapida riduzione delle collaborazioni e dei compensi, già al di sotto dei limiti minimi del decoro.

È una condizione che non consente di essere autonomi, di costituirsi una famiglia, di essere padroni della propria vita, e che purtroppo porta spesso i giornalisti a svolgere altre attività, a ridurre in tutti i modi le spese, anche a discapito della qualità dei servizi, e a non scrivere di cose "scomode" per non rischiare una querela per i pochi euro con cui verranno retribuiti.

La riduzione delle collaborazioni, e il contemporaneo taglio degli organici delle redazioni, porta di fatto alla riduzione degli spazi per l'informazione giornalistica, e spinge alla pubblicazione senza mediazione dei comunicati stampa che giungono ogni giorno nelle redazioni da istituzioni, politici e privati.
La stessa professionalità della categoria è a rischio: non sono insoliti i casi di collaboratori che, per mettere insieme uno stipendio, lavorano come addetti stampa, e contemporaneamente scrivono articoli sulle attività degli stessi soggetti per cui lavorano.

C'è poi un problema che riguarda direttamente il futuro dell'intera categoria: la crescente precarizzazione del lavoro giornalistico, e il calo sensibile del numero di colleghi regolarmente assunti nelle redazioni, sta già portando ad un calo dei contributi versarti all'Inpgi e degli iscritti alla Casagit, strutture che in in un futuro, nemmeno troppo lontano, non potranno più garantire i servizi attuali agli iscritti.
Per queste ragioni il tema del precariato non riguarda solo i precari, ma tutta la categoria, il mondo dell'informazione, la società tutta.

Siamo consapevoli che si tratta di un problema molto complesso, in cui entrano in gioco interessi, diritti e opinioni contrapposte, resistenze, opportunismi e rendite di posizione, e che la strada per migliorare la situazione non sarà né agevole né breve, ma siamo altrettanto convinti che l'impegno del sindacato per i prossimi anni dovrà essere rivolto soprattutto al precariato.

I primi passi sono già stati fatti: per la prima volta la Federazione Nazionale della Stampa ha dato vita a organismi riconosciuti composti da freelance e precari che si occupano della questione, la Commissione per i lavoro autonomo e l'Assemblea per il lavoro autonomo, e in alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, sono sorti, con l'appoggio del sindacato, coordinamenti che si occupano di "fare rete" fra i precari e di sottolineare le esigenze e i problemi.

Si tratta però di strumenti che ora vanno riempiti di contenuti, e sostenuti con decisioni e mezzi adeguati, per ottenere, in tempi più rapidi possibile, dei risultati.

L'azione del sindacato va sviluppata su due direttrici: la prima dovrà tendere a garantire l'assorbimento con contratti a tempo indeterminato, o perlomeno con rapporto di dipendente e relative tutele, per il maggior numero possibile di colleghi precari.

Si tratta però di un'eventualità che riguarderà una minoranza dei precari del Paese, ed è quindi necessaria un'azione forte per fissare una serie di regole che garantiscano condizioni i di lavoro minime per coloro che, più o meno spontaneamente, hanno scelto di lavorare come freelance.

Riteniamo fondamentale giungere, (anche con un intervento legislativo?), alla definizione di retribuzioni minime decorose, con criteri coerenti, chiari e uniformi, e di garanzie per il lavoro svolto, ma anche a un maggior rigore nel rispetto dei principi base della deontologia professionale.

E' poi fondamentale poi ribadire il concetto, ormai ignorato dagli editori e più in generale da tutti i datori di lavoro in Italia, ma assolutamente condiviso in altri paesi europei, che il lavoro precario, proprio perché privo di garanzie, deve costare di più rispetto a quello dipendente.

Attualmente invece questo concetto è stato ribaltato: i precari, sia se si guarda al tempo impiegato, sia al lavoro svolto, sono pagati molto meno rispetto ai colleghi assunti.

Una situazione che favorisce il ricorso al lavoro precario da parte degli editori che, oltre ad avere lavoratori a basso costo, sono anche liberi di utilizzare questi colleghi come meglio credono.

È necessaria poi un'azione per favorire un cambiamento culturale da parte di tutti i giornalisti, a cominciare da quelli dipendenti e tutelati da un contratto di lavoro (che spesso sono anche direttori e caporedattori di giornali): tutti i colleghi devono rendersi conto che il mondo è cambiato, che il precariato e l'abusivismo non sono più una più o meno breve esperienza in attesa di un'assunzione, una sorta periodo di prova in attesa di un lavoro stabile, ma un'inaccettabile ed insostenibile condizione lavorativa permanente.

Il Sindacato deve dimostrare di avere consapevolezza della situazione, essere vicino a questi colleghi: solo in questo modo potrà essere percepito anche dai freelance come "il sindacato dei giornalisti", e non come il sindacato dei giornalisti assunti e garantiti, superando la convinzione, purtroppo ancora diffusa fra molti colleghi, che esistano due categorie: gli assunti, e … …gli altri



documento allegato:
com_precari_congresso_FNSI_10dicembre2010.pdf



Coordinamento giornalisti Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia

Informazioni e contatti:
- precari.freelance@assostampafvg.it - www.assostampafvg.it
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26 novembre 2010

4 - 5 DICEMBRE 2010: ELEZIONE DELEGATI AL CONGRESSO FNSI: i candidati del Coordinamento Precari e Freelance

INVITO AL VOTO

4 – 5  DICEMBRE 2010:
ELEZIONE DELEGATI AL CONGRESSO FNSI


I CANDIDATI DEL COORDINAMENTO PRECARI E FREELANCE DEL FVG: 

MAURIZIO BEKAR, POLJANKA DOLHAR, 

ALESSANDRO MARTEGANI

Non dare nulla per scontato: partecipa anche tu alle elezioni dei delegati !

Cari colleghi,

il 4 e 5 dicembre 2010 si svolgeranno in tutta la regione le elezioni per designare gli 11 delegati (8 professionali e 3 pubblicisti) al XXVI Congresso della Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi), in programma a Bergamo dall’11 al 14 gennaio 2011.

Si tratta di un congresso che per molti colleghi, noi compresi, potrebbe essere decisivo per il futuro del sindacato, e in particolare per la direzione che la Fnsi assumerà nei confronti del lavoro precario e dei lavoratori precari e freelance.

Non è questa la sede per ricordare nuovamente le condizioni inaccettabili in cui sono costretti a lavorare migliaia di colleghi, l’atteggiamento di assoluta chiusura da parte degli editori, e la difficoltà di dialogo che purtroppo si registrano anche fra freelance e colleghi inquadrati nelle redazioni; ma di certo il congresso di Bergamo potrebbe essere (o peggio, non essere) un punto di svolta su quello che ormai è diventato “il" problema della categoria, un problema che non può più essere né ignorato né rimandato.

Proprio per questa ragione nel Consiglio direttivo dell’Assostampa del FVG è stata approvata la proposta che la delegazione del FVG al congresso nazionale abbia come primo e principale punto della propria proposta il lavoro precario e il miglioramento delle condizioni dei freelance.

Riteniamo quindi fondamentale per il futuro della categoria una Vostra partecipazione all’elezione dei delegati al congresso.

L'Assostampa del Friuli Venezia Giulia ha presentato per il congresso una lista unitaria di candidati, che rappresentano varie realtà giornalistiche e territoriali.

Nella lista dei candidati professionali, accanto ad altri colleghi espressione delle principali testate della regione, sono presenti i tre membri da più tempo attivi nel Coordinamento precari e freelance, che in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento per i precari e i freelance della regione, ma anche per altre associazioni regionali e per la stessa FNSI, sul problema dei giornalisti “non garantiti”: i candidati sono Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar (che è stata anche indicata dal Direttivo dell’Assostampa come capo delegazione) e Alessandro Martegani.

Ed anche nella lista dei collaboratori sono stati candidati dei colleghi che lavorano nelle condizioni che come Coordinamento precari e freelance da tempo andiamo denunciando.

Si tratta di una presenza che testimonia l'impegno dell'Assostampa del FVG sul tema del precariato giornalistico e dei freelance, dando rilievo anche in termini di candidature di freelance e precari al congresso nazionale (cosa che sta avvenendo anche in alcune altre realtà, come il vicino Veneto; ma va anche detto con franchezza che tale tendenza non si registra automaticamente in tutte le altre regioni e liste di candidati).
Pertanto vi chiediamo di sostenere questa scelta dell’Assostampa del FVG, partecipando al voto del 4 e 5 dicembre, votando la lista unitaria ed esprimendo anche una preferenza per i 3 candidati professionali espressione del nostro Coordinamento precari e freelance (Maurizio Bekar, Poljanka Dolhar, Alessandro Martegani), dando così un’indicazione chiara, e più forte possibile, al mandato che la delegazione dovrà svolgere nel corso dei lavori congressuali, a tutela del lavoro e dei diritti troppo spesso dimenticati di freelance e precari.

Per votare bisogna naturalmente essere iscritti al Sindacato, e da almeno 181 giorni (quindi almeno dal 6 giugno 2010); e se eravate già iscritti ma non avete ancora rinnovato la quota del 2010, potrebbe essere una buona occasione per decidere di rinnovare l’iscrizione e votare…

Non date nulla per scontato, e non pensate che “tanto è tutto è già deciso”: è importante invece andare a votare, per esprimere col voto e con le preferenze la propria voce e le proprie volontà.

Il congresso nazionale è un’opportunità per cercare di cambiare le cose per noi freelance e precari: cerchiamo di non sprecarla !

Un abbraccio


Maurizio Bekar
Poljanka Dolhar
Alessandro Martegani
(del Coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia)


documento allegato:
candidati_congresso_FNSI_dicembre2010.pdf



Qualche informazione:

Le operazioni di voto si svolgano sabato 4 dicembre: dalle 11 alle 17 a Trieste, nella sede dell'Assostampa in Corso Italia 13; a Gorizia negli uffici Urp Multiutente di via Garibaldi 7; a Pordenone nella sede della ProPordenone in viale Cossetti 20/a; a Udine nella sede dell'Assostampa (presso Società Filologica Friulana) in via Manin 18.

Si vota anche domenica 5 dicembre, sempre dalle 11 alle 17, solo nel seggio centrale di Trieste
Coordinamento giornalisti Precari e Freelance del Friuli Venezia Giulia

16 novembre 2010

SCIOPERO DELLA FAME CONTRO IL PRECARIATO: SOLIDARIETA' A PAOLA CARUSO


Paola CarusoPaola Caruso, giornalista professionista precaria quarantenne, da sette anni collaboratrice milanese del Corriere della Sera, è da sabato 13 novembre in sciopero della fame per protestare contro la condizione di “precaria a vita” (come lei stessa si definisce) presso il suo giornale.

I Coordinamenti dei giornalisti precari e freelance di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,  Veneto e Campania esprimono la loro solidarietà umana e professionale alla collega Paola Caruso, che ha adottato una forma estrema e drammatica di protesta per denunciare l’insostenibilità di un precariato protratto, che pesa non solo sulla sua vita, ma anche su quella di moltissimi altri colleghi in tutta Italia. Va infatti sottolineato che, secondo i dati ufficiali dell’INPGI, la metà dei giornalisti freelance italiani, quasi tutti pesantemente sottopagati, guadagna in media solo 7 mila euro l'anno.

I fatti: dopo 7 anni di collaborazioni, e dal 2007 in co.co.co. annuale con il Corsera, Paola Caruso, dopo le molte lodi ricevute, si aspettava da tempo un contratto migliore: se non un assunzione, almeno un art. 2, cioè una collaborazione fissa. Ma quando si è liberato un posto in redazione è stato stipulato un contratto con un nuovo collaboratore, appena uscito da una scuola di giornalismo, senza proporre alcun avanzamento professionale ai precari già da tempo attivi con la redazione.

Vedendo in questo modo sfumare tutte le aspettative e speranze di una qualche stabilizzazione, scavalcata da un collega ad inizio carriera (e con l’ulteriore smacco che questi svolgerebbe lavoro di desk in redazione, “passando” le notizie ed articoli scritti da lei stessa e da altri precari di lunga data), Paola Caruso ha avviato sabato 13 novembre uno sciopero della fame (ed inizialmente anche della sete, fortunatamente sospeso dopo due giorni), per denunciare uno stato di cose professionalmente pesante, umanamente avvilente, ed apparentemente senza prospettive.  

Senza entrare ulteriormente negli aspetti tecnici della vicenda (sui quali il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, offre un’interpretazione parzialmente diversa, sostenendo che «la sua protesta non ha alcun fondamento», pregando altresì «la collega Caruso di smettere lo sciopero della fame e di ritrovare serenità e misura»), come Coordinamenti dei giornalisti precari di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,  Veneto e Campania chiediamo che la vicenda di Paola Caruso, come peraltro lei stessa auspica, diventi una battaglia nazionale, simbolo delle gravi condizioni di lavoro e di vita in cui versano moltissimi giornalisti precari e freelance di tutta Italia.

Infatti, malgrado gli importanti e spesso determinanti contributi che i freelance e precari portano al circuito dell’informazione italiana, questi sono costretti a vivere nella costante incertezza lavorativa, quasi sempre vergognosamente sottopagati, e con il timore di protestare e di far valere anche i propri diritti, per il rischio di perdere le proprie collaborazioni, e di non avere più di che campare.

E’ questa una condizione umanamente e professionalmente inaccettabile, sulla quale chiediamo nette prese di posizione ed iniziative coerenti da parte di tutta la categoria, vedendo uniti con convinzione in questa battaglia di civiltà e rispetto dei diritti tutti i giornalisti, contrattualizzati e non.

In queste ore della vicenda della collega si sta interessando sia il Comitato di redazione del Corriere, che l’Associazione Stampa Lombarda che la stessa FNSI, anche tramite la Commissione nazionale per il lavoro autonomo, e non abbiamo motivi di dubitare che tutto ciò dovrà portare a una verifica e a un chiarimento di questa drammatica vicenda, alla quale dovrà però fare seguito una decisa battaglia di tutti sul fronte del precariato giornalistico e del lavoro autonomo.

Alla collega Paola Caruso, di cui comprendiamo appieno lo stato di avvilimento ed esasperazione, esprimiamo tutta la nostra convinta solidarietà ed impegno alla mobilitazione sulla sua battaglia, che è anche la nostra. E la preghiamo di non procedere ulteriormente in una forma di protesta, che corre il rischio di portarle gravi conseguenze sul piano fisico e personale.

La collega Caruso sta intanto documentando ora dopo ora l’evoluzione della sua situazione e del suo stato di salute sul suo blog http://paolacars.tumblr.com

F.to
Coordinamento Giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia
Free Ccp  - Coordinamento giornalisti precari e freelance dell'Emilia-Romagna
Re:fusi – Coordinamento giornalisti freelance del Veneto
Coordinamento giornalisti precari Campania

PAGAMENTI RATEIZZABILI PER I DEBITI CON L'INPGI 2


Di seguito e in allegato il comunicato dell'INPGI del 9 novembre, che ha approvato la novità del pagamento rateale dei debiti nei confronti della Gestione separata (INPGI2) per contributi pregressi non versati.

Per ulteriori informazioni, rivolgetevi agli uffici INPGI del Friuli Venezia Giulia:
 
- via mail, all'indirizzo: inpgi@assostampafvg.it
- o presso l'Assostampa di Trieste (Corso Italia 13, tel. 040/370371-370571)
- o al fiduciario regionale INPGI, Roberto Carella

Documento scaricabile:
 com_rateazioni_debiti_INPGI2_novembre2010.pdf

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(Roma, 9 novembre 2010)

Riordinata la disciplina delle rateazioni dei debiti pregressi
Rimborsabili in 60 rate i debiti con la Gestione Separata


Approvata oggi dal Comitato amministratore della Gestione separata una delibera che disciplina il pagamento rateale dei debiti maturati nei confronti della Gestione separata per contributi pregressi non versati. A domanda dell'interessato il debito potrà essere  dilazionato fino ad un massimo di 60 rate mensili (5 anni) al tasso del 4,5% su base annua. L'importo minimo della rata mensile non potrà essere inferiore a 100 euro e la domanda dell'interessato dovrà essere presentata prima dell'inizio della procedura esecutiva, ossia prima dell'emissione della cartella esattoriale.

In caso di mancato pagamento della prima rata o, successivamente, di due rate anche non consecutive, l'iscritto decade automaticamente dal beneficio della rateazione e l'intero importo ancora dovuto - previa rideterminazione delle somme aggiuntive - è immediatamente ed automaticamente riscuotibile in unica soluzione, mediante iscrizione a ruolo.

La possibilità di pagamento rateale in 60 rate riguarda soltanto i debiti relativi a contribuzioni non versate degli anni precedenti, mentre rimangono ferme le scadenze previste dal Regolamento per il versamento dei contributi correnti: i contributi minimi in acconto entro il 30 settembre e il saldo entro il 30 ottobre, se versato in una unica soluzione, oppure in tre rate con scadenza rispettivamente a fine ottobre, fine novembre e fine dicembre.

"La disciplina delle rateazioni in vigore finora - afferma il Presidente Andrea Camporese - era frutto di una serie di delibere approvate nel tempo che nell'applicazione pratica davano luogo a incongruenze e difficoltà, non solo per gli Uffici, ma anche per i colleghi che erano costretti a restituire debiti anche consistenti in un numero molto basso di rate e a un tasso più alto di quello approvato oggi. Alla base della decisione quindi c'è il duplice intento di garantire una maggiore funzionalità degli Uffici e di favorire i colleghi che vogliono mettersi in regola con il loro Istituto di Previdenza".