09 marzo 2021

ESSERE PRECARI STANCA: SOTTOPAGATI NON SI CAMPA (o si fa volontariato...)

Pubblichiamo di seguito, in forma anonima, alcune altre testimonianze raccolte attraverso il “Questionario sui giornalisti non dipendenti nel Friuli Venezia Giulia", lanciato dal Coordinamento precari e freelance e dalla Commissione lavoro autonomo dell'Assostampa FVG.

Ne seguiranno altre (inviatele a: precari.freelance@assostampafvg.it)




"Ho 47 anni, e sono iscritta all'albo professionale da più di 10 anni con la qualifica di pubblicista. Dopo i primi articoli, lo stage in un'emittente televisiva e qualche esperienza radiofonica appena ventenne, ho iniziato a fare sul serio dopo i trenta: settimanali, ancora radio e qualche quotidiano sia cartaceo che sul web. Purtroppo però il mestiere di giornalista non è mai diventato un 'lavoro vero' con cui pagare bollette ed affitti. Un conto è parlare dell'impegno e della passione, un altro conto, invece, del riconoscimento economico. Resto una collaboratrice e la certezza di una paga fissa non c'è. E' brutto vedere un mestiere importante ridotto così; questo lo affermo anche guardandolo dal di fuori".


“Per ora il mio “lavoro” di giornalista si limita a un’attività di volontariato che svolgo volentieri senza retribuzione. Mi piacerebbe però che ci fossero maggiori possibilità di lavoro retribuito in questo campo, soprattutto per i freelance, in quanto, nonostante la mia esperienza non sia molto estesa, purtroppo non ho avuto modo di vedere molte occasioni lavorative serie”.


“Sono un pubblicista che, dopo aver ottenuto l'iscrizione, ha trovato altra occupazione ma mantiene l'iscrizione all'ordine.
Tuttavia, trattandosi ormai di un hobby, credo che la quota annuale d'iscrizione all'ordine e la formazione continua siano impegni di denaro e tempo davvero troppo esosi per chi, come me, mantiene la tessera nell'eventualità di (dover) trovare un'altra occupazione in futuro, diversa dall'attuale, magari nel campo giornalistico.
Dovrebbe esistere una forma di mantenimento dell'iscrizione "non attiva", almeno per i pubblicisti, che non comporti una dose di impegno economico e formativo così pressante.”


“Ormai esiste solo la rassegnazione. E l’indifferenza altrui (compresa la categoria, tra i colleghi più fortunati (assunti, pensionati, molti dei quali lavorano ancora nonostante la lauta pensione e non certo pagati al pezzo…)”



IL QUESTIONARIO SUI GIORNALISTI AUTONOMI
NEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(anonimo, scadenza: 14 marzo 2021)

E' ancora possibile rispondere al questionario anonimo sui giornalistici autonomi (o precari, sottoccupati, disoccupati) nel Friuli Venezia Giulia.

>> QUI LA PRESENTAZIONE E IL QUESTIONARIO <<

(anche scaricabile qui in Word o in Pdf)

E' da spedire entro il 14 marzo a precari.freelance@assostampafvg.it o, in forma totalmente anonima, per posta o tramite il servizio di anonymizer on line www.filemail.com Mandaci il tuo contributo, grazie!



08 marzo 2021

"QUESTIONARIO PRECARIO" FINO AL 14 MARZO. E ALCUNI CHIARIMENTI...

"QUESTIONARIO PRECARIO"
FINO AL 14 MARZO !

Aperto anche ai non iscritti al sindacato
ORA ANCHE CON INVIO ANONIMO !

In allegato il questionario
Compilalo e spediscilo a:
(anche tramite l'anonymizer www.filemail.com)


Siamo agli ultimi giorni per rispondere al “questionario precario”, i cui termini scadono il 14 marzo. E, oltre a sollecitare le ultime risposte, ci paiono opportuni alcuni chiarimenti, anche per fugare dubbi ed equivoci.

Innanzitutto il questionario, promosso dal Coordinamento giornalisti precari e freelance e dalla Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG, punta a ricavare uno spaccato aggiornato della condizione del lavoro giornalistico non dipendente nel Friuli Venezia Giulia, nelle sue più svariate declinazioni.

Pertanto è rivolto a tutte le colleghe e colleghi non dipendenti (anche non iscritt* al sindacato), di tutti i settori d’attività (carta stampata, radio-tv, web, fotografi, cineoperatori, uffici stampa, social…), a prescindere dal loro reddito e inquadramento contrattuale (se esistente).

Si rivolge quindi sia alle P.IVA, ai co.co.co, ai collaboratori saltuari o in cessione diritto d’autore, sia a chi svolge lavoro giornalistico non inquadrato come tale (impiegato, collaboratore organizzativo, addetto al web...).

Si rivolge anche a chi è collaboratore saltuario, sottoccupato o disoccupato, o impiegato in altra attività. Sono quindi importanti anche le posizioni di chi non trova più collaborazioni giornalistiche, o solo per redditi marginali, o a titolo volontario o semi-gratuito (per scelta o per costrizione).

Per tutelare la privacy il questionario è anonimo. I dati serviranno solo per indagine statistica, e per meglio elaborare proposte ed iniziative di tutela dei non dipendenti (a iniziare dall’attuazione dell’equo compenso).

Per la consegna dei questionari abbiamo proposto l’invio alla nostra mail precari.freelance@assostampafvg.it, con garanzia di riservatezza. In alternativa abbiamo proposto l’invio del questionario su carta, in busta anonima, presso gli uffici Assostampa di Trieste.

Avendo però riscontrato delle riserve all’invio del questionario per mail (anche se è sempre possibile usare una mail non identificabile), per garantire l'assoluto anonimato di chi risponde ora è anche disponibile il servizio di anonymizer on line www.filemail.com, che permette di inviarlo da un indirizzo non riconoscibile.

Sottolineiamo comunque che l’invio per mail ci ha permesso un minimo di contatto diretto con i colleghi, sia per eventuali chiarimenti che per delle proposte. Ad esempio in più casi abbiamo ricevuto delle note o testimonianze interessanti. E l’indirizzo mail ci ha permesso un contatto diretto, anche con la proposta di sviluppare dei contributi più ampi, che ora in parte stiamo pubblicando, sempre in forma rigorosamente anonima. Valutate quindi anche questa possibilità !

Questo è tutto.

Per tutte queste ragioni ti preghiamo di rispondere in forma anonima al questionario (scaricabile qui in Word o in Pdf),  e di rispedircelo entro il 14 marzo a: precari.freelance@assostampafvg.it o in busta chiusa a: Commissione regionale lavoro autonomo, c/o Assostampa FVG, Corso Italia 13, 34122 Trieste.

O, per garantire l'assoluto anonimato di chi lo invia, si può usare anche il servizio di anonymizer on line www.filemail.com Basta scrivere come destinatario precari.freelance@assostampafvg.it, allegare il file con il questionario, e come mittente scrivere un indirizzo di fantasia, ma con la sintassi di un indirizzo email (p.es. pippo@aliasmail.net o alias@fantomas.net) e inviarci il tutto !

Contiamo sulla tua collaborazione (entro il 14 marzo). Grazie !


>> Qui il questionario
 in Word e in Pdf <<


Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia

Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG

05 marzo 2021

ESSERE PRECARI STANCA: PENSIONATI IN REDAZIONE (riflessione)

Testimonianze e riflessioni
sulla precarietà nel giornalismo

Proseguiamo nella pubblicazione di testimonianze e riflessioni sulle condizioni dei giornalisti lavoratori autonomi, lanciata col titolo "Essere precari stanca".

L'iniziativa ha preso spunto dal questionario sul "giornalismo precario", lanciato dal Coordinamento precari e freelance e dalla Commissione lavoro autonomo dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia, in seguito al quale abbiamo ricevuto dei commenti, riflessioni e proposte, che ci è parso utile riprendere e divulgare.

I contributi vengono qui pubblicati in forma anonima per tutelare la privacy, con l'auspicio di stimolare una riflessione collettiva e delle iniziative comuni.

Ci potete inviare i vostri contributi a: precari.freelance@assostampafvg.it 

La riflessione di oggi è dedicata al problema dei giornalisti pensionati in redazione. O comunque a quei colleghi che, anche dopo il pensionamento, continuano a lavorare nel consueto circuito produttivo redazionale, sottraendo così occasioni e posti di lavoro a colleghi più giovani. Quasi sempre collaboratori esterni, precari e sottopagati...


PENSIONATI IN REDAZIONE

La pensione, in media, è il momento più atteso della vita di ogni lavoratore. Dopo anni di onorato servizio finalmente ci si può dedicare alle passioni sopite, quelle che negli anni sono rimaste nel cassetto a causa dei troppi impegni di lavoro, o alla famiglia o ai viaggi o al volontariato o, ancora, per i più fortunati, all’accudimento dei nipoti: niente di più bello e naturale. Ma per una buona parte di giornalisti sembra non funzionare così. Dopo lunghi anni di redazione - con un contratto giornalistico a tempo indeterminato, uno stipendio niente male, con la prospettiva di una vita da pensionato tutt’altro che economicamente limitata e con soddisfazioni professionali ampiamente vissute - l’ultimo giorno di lavoro, in cui tradizionalmente si festeggia il traguardo raggiunto brindando con i colleghi, diventa il giorno dell’uscita dalle porte dorate della redazione… utile a sancire il rientro nella medesima redazione, giusto il giorno dopo, da una finestra (mica tanto secondaria), altrettanto dorata (se non economicamente, senz’altro in termini di “posizione”) per continuare a fare ciò che si faceva prima.

Intanto, fuori da quelle porte e da quelle finestre dorate c’è una generazione intera - anzi, forse due o tre – di giornalisti giovani o non più giovanissimi che, per poter accedere alla professione o poter continuare a restare nella professione mantenendo un livello di vita almeno dignitoso, si arrabattano con piccole collaborazioni, quasi mai contrattualizzate (o comunque con contratti “atipici”), con compensi da fame e assolutamente non adeguati al lavoro svolto, con compensi che pagano solo le battute del risultato finale e non tengono conto delle ore di lavoro (perché, le ore di lavoro di un redattore contano forse più di quelle di un collaboratore?), con contribuzioni da versare che non garantiranno mai una pensione e con un essere “freelance” che fa più rima con “precario e sfruttato” che con “che figo”.

Eppure la rete, sì, Internet, quella che a tutti piace frequentare, offre spazi sconfinati per aprire blog personali, per creare canali YouTube, per aprire profili social e poter sfogare liberamente il proprio desiderio di continuare a scrivere, ad intervistare, a comunicare, ad argomentare. Tutte cose possibili, accessibili, fruibili da tutti e, oltretutto, gratuite. Ma una certa parte dei giornalisti pensionati preferisce continuare ad occupare quei posti che, si spera vivamente su retribuzione adeguata, potrebbero invece essere lasciati ai più giovani, a coloro che hanno bisogno di farsi le ossa e di crescere professionalmente. E che non hanno uno stipendio sicuro sul quale poter contare per sé e per la propria famiglia. 

Non si può dimenticare, d’altra parte, il grande valore, in termini di patrimonio di esperienza e professionalità, di cui tanti (non tutti) giornalisti della “vecchia scuola” sono custodi e portatori. Un patrimonio che i più giovani non possono nemmeno immaginare, frutto di anni di gavetta, di “scarpe consumate”, di “giri di nera” e di inchieste fatte sul campo. Un patrimonio che i giovani farebbero bene a riconoscere e a rispettare: un pizzico di umiltà all’inizio del cammino nella professione non guasterebbe a nessuno (in realtà, nemmeno a professione inoltrata). Un patrimonio che non va assolutamente cestinato, ma forse andrebbe gestito in modalità diverse, ancora tutte da inventare. 

Sorgono, quindi, delle domande. Ci si chiede il perché dell’incapacità di alcuni colleghi senior a riconoscere che si è dato e si è ricevuto a sufficienza e che si può cedere il posto ad altri. Ci si chiede perché, di fronte alle richieste degli editori, non si è capaci di dire: “No, grazie. Io mi faccio da parte. Sarebbe più opportuno dare spazio ai colleghi più giovani”. Ma ci si chiede anche il perché – e la cosa, se possibile, risulta ancora più grave – i giornali, gli editori, si ostinano a chiedere ai giornalisti pensionati di continuare a seguire rubriche o servizi, sia cartacei sia online, nell’ordinario ciclo produttivo del giornale occupando spazi che potrebbero essere affidati ad altri colleghi, altrettanto bravi e capaci. Si potrebbe pensare, per esempio, ad interventi una tantum quando la stretta attualità necessita di voci autorevoli e di penne “navigate”. Ma, appunto, una tantum.

A volte viene da pensare che nel nostro Paese sia cresciuta una generazione di giornalisti contrattualizzati, ora pensionati, un po’ “ingordi” e, forse, “mai sazi”. Viene da dire che sarebbe ora di vedere come questo meccanismo – sommato alla crisi profondissima dell’editoria in generale – si stia trasformando, neanche troppo lentamente, in una vera e propria piaga sociale. Perché non valorizzare altrimenti i colleghi più anziani e trovare formule per affiancarli ai giovani più promettenti in modo da favorire un “passaggio di consegne” generazionale? Perché non pensare a delle forme di volontariato, per chi già gode di una pensione, prevedendo di offrire la propria competenza alle realtà del Terzo Settore, per esempio, che tanto hanno bisogno di raccontarsi adeguatamente per farsi conoscere ed rendersi visibili ai cittadini? 

Il lavoro deve essere di tutti e per tutti, non solo per alcuni. E la pensione, che per tantissimi non arriverà mai, potrebbe anche essere tempo di riposo, di gratitudine per quanto fatto, di generosa e gratuita trasmissione del patrimonio culturale e di urgente coltivazione del dialogo intergenerazionale che tanto può offrire a tutti. C’è bisogno di prendere consapevolezza di tutto questo e capire che le scelte di ciascun collega hanno conseguenze su tutti gli altri. E soprattutto sui colleghi più deboli e meno tutelati. Riusciremo mai a venirne a capo? La speranza è sempre l’ultima a morire. Ma a volte, certi meccanismi, la costringono, per lo meno, in terapia intensiva.

(Testo della riflessione ricevuta, pubblicata in forma anonima)


IL QUESTIONARIO SUI GIORNALISTI AUTONOMI
NEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(anonimo, scadenza: 14 marzo 2021)

E' ancora possibile rispondere al questionario anonimo sui giornalistici autonomi (o precari, sottoccupati, disoccupati) nel Friuli Venezia Giulia.

>> QUI LA PRESENTAZIONE E IL QUESTIONARIO <<

E' da spedire entro il 14 marzo a precari.freelance@assostampafvg.it o, in forma totalmente anonima, per posta o tramite il servizio di anonymizer on line www.filemail.com Mandaci il tuo contributo, grazie!


01 marzo 2021

ESSERE PRECARI STANCA: UNA PRECARIETA' ETERNA (testimonianza)

Testimonianze e riflessioni
sulla precarietà nel giornalismo


Avevamo qui pubblicizzato un documento della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi e un nostro questionario sulle condizioni di lavoro dei giornalisti autonomi. E, per immagine, avevamo scelto questa iconica "Essere precari stanca"; è di una decina di anni fa ma - non a caso - sempre attuale.

Sul tema abbiamo poi ricevuto una mail da una collega che, un po' come sfogo e un po' come testimonianza, ci ha voluto raccontare la sua condizione di giornalista 56enne, eternamente precaria.

Ci è sembrato un testo utile da rilanciare, per testimoniare le condizioni di lavoro precario nel giornalismo. E per smentire la favola che spesso sentiamo ripetere, secondo cui "il precariato è un problema che affligge i giovani"; quando invece può protrarsi, anche drammaticamente, per tutta la vita.

Perciò, con il consenso della collega, lo pubblichiamo di seguito in forma anonima. Con l'intenzione di pubblicare altre testimonianze e riflessioni sul lavoro autonomo e la precarietà nel giornalismo.

Ci potete inviare i vostri contributi (da pubblicare sempre in forma anonima, per tutelare la privacy) a: precari.freelance@assostampafvg.it Grazie


UNA PRECARIETA' ETERNA

Ciao, 

ho trovato questo slogan in rete, lo slogan "essere precari stanca", e mi ci sono rivista. 

Sono precaria da una vita. Ho 56 anni e faccio questo mestiere da sempre. Ho cominciato nel giornale della mia città, quando ancora studiavo all'Università per costruirmi un futuro. Il giornalismo mi sembrava un fantastico hobby, ma non un lavoro. E non avevo sbagliato.

In oltre 30 anni, infatti, ho avuto diversi contratti a termine, ma non sono riuscita a costruirmi un avvenire, non sono mai stata assunta a tempo indeterminato. Eppure in passato ho guadagnato uno stipendio che mi ha permesso di vivere e di mantenermi e così non ho mai avuto la possibilità per cercarmi altro da fare. Anzi, in realtà molto tempo fa ci avevo anche provato, ma non sono stata assunta perché non avevo esperienza come segretaria. 

Così oggi sono una collaboratrice che guadagna meno di 1000 euro al mese. Ufficialmente sono una free lance, ma ho una sola collaborazione. Peccato che siano stati tagliati i compensi e sia molto difficile barcamenarsi. 

"Lavori, che cosa pretendi più?" mi dirà qualcuno. E' vero, ma siamo sicuri che questo sia un lavoro e non un passatempo costoso? Con quello che guadagno non riesco a mantenermi oggi e domani, quando non sarò più in grado di scrivere, sarà anche peggio. 

A questo punto della mia vita ho perso l'entusiasmo e davanti agli occhi ho un enorme punto interrogativo. Tra l'altro, se a 25 anni non sono stata assunta come segretaria perché non avevo esperienza, come posso sperare che qualcuno decida ora di darmi un'opportunità? 

Dovendo vivere da sola non so se riuscirò a pagare i contributi, oltre all'affitto, alle utenze e all'assicurazione per la mia auto. 

Perché è vero, non sono stata oculata e non mi sono fatta un'assicurazione privata, quindi sono destinata a soccombere.


QUESTIONARIO SUI GIORNALISTI AUTONOMI
NEL FRIULI VENEZIA GIULIA
(anonimo, scadenza: 14 marzo 2021)

Ricordiamo che è possibile rispondere al questionario anonimo sui giornalistici autonomi (o precari, sottoccupati o disoccupati) nel Friuli Venezia Giulia.

>> QUI LA PRESENTAZIONE E IL QUESTIONARIO <<

E' da spedire entro il 14 marzo a precari.freelance@assostampafvg.it o, in forma totalmente anonima, per posta o tramite il servizio di anonymizer on line www.filemail.com Mandaci il tuo contributo, grazie!


25 febbraio 2021

ODG, DA PUBBLICISTI A PROFESSIONISTI: "RICONGIUNGIMENTO" FINO AL 30/6/2021

ORDINE DEI GIORNALISTI:
DA PUBBLICISTI A PROFESSIONISTI

Prorogato al 30 giugno 2021 il "Ricongiungimento"
per accedere al praticantato e all'esame professionale


L'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia ricorda che il Consiglio Nazionale dell'Odg ha prorogato fino al prossimo 30 giugno il cosiddetto “Ricongiungimento”, che consente l’accesso al professionismo a quei pubblicisti che esercitano l’attività giornalistica in maniera prevalente e sono titolari di rapporti di sistematica collaborazione retribuita.

Il Consiglio nazionale dell’Ordine, fin dal suo primo provvedimento in materia del dicembre 2016, ha inteso garantire l’accesso al professionismo di quei pubblicisti che esercitano l’attività giornalistica in maniera prevalente e sono titolari di rapporti di sistematica collaborazione retribuita con periodici e quotidiani stampati, audiovisivi, telematici e uffici stampa.


A questi, vista la difficoltà a ottenere il praticantato aziendale, viene garantito l’accesso all’esame di idoneità professionale attraverso un iter di "ricongiungimento", che costituisce un percorso transitorio di accesso all’esame.

Non si tratta di una sanatoria, né sostituisce i canali di accesso tradizionali (praticantato aziendale, riconoscimento d’ufficio, scuole di giornalismo, tutoraggio per i free-lance), né interferisce con le norme che regolano il riconoscimento dei pubblicisti nei singoli Ordini regionali.


Dal punto di vista giuridico, il "ricongiungimento" si inserisce nel solco dei criteri interpretativi dell’art. 34 della legge 69/1963 sull’iscrizione al registro dei praticanti.

La proroga è stata limitata a sei mesi, per lasciare al prossimo Consiglio nazionale una più approfondita valutazione in merito.

Sul sito web nazionale dell'Ordine dei giornalisti tutte le informazioni >> a questo link

Inoltre qui copia della delibera n. 26/2021 del Consiglio nazionale dell'Ordine


(Fonti: www.odg.it e www.odg.fvg.it)

09 febbraio 2021

CLAN FNSI: URGENZE E IMPEGNI PER GLI AUTONOMI (26/01/2021)

“... a prescindere da ogni crisi politica
e formula di governo presente o futura
è necessario e urgente...”

SINTESI E DECISIONI
DELLA RIUNIONE CLAN – FNSI
DEL 26 GENNAIO 2021


La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi s’impegnerà in una campagna per l’equo compenso, il welfare, la tutela dei non dipendenti e l’assunzione delle posizioni di “finto lavoro autonomo”. Inoltre lancerà un censimento sulle condizioni attuali del lavoro autonomo, e un appello per una riforma dell’iscrizione all’Ordine dei giornalisti.
Così ha deciso la Clan, presieduta dal Segretario generale aggiunto della Fnsi Mattia Motta e coordinata da Maurizio Bekar, in una riunione in teleconferenza. 

L’incontro si è aperto con un’audizione della Presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni, che ha illustrato la situazione dell’ente. Che vive una crisi, ha sottolineato Macelloni “dovuta non a una cattiva gestione, ma a un crollo dei contributi Inpgi 1 per la diminuzione dei dipendenti, a fronte di un aumento esponenziale delle uscite per pensioni e prestazioni. Bisogna” ha detto Macelloni “incrementare il lavoro regolare e la platea dei contribuenti”. Positiva invece la situazione per l’Inpgi2, per la quale è però necessario avere migliori retribuzioni, con conseguenti maggiori afflussi contributivi e migliori prestazioni. E’ stata infine esclusa, allo stato attuale, l’unificazione tra Inpgi 1 e 2.

Più in dettaglio, sulle decisioni assunte nella riunione, la Clan “a prescindere da ogni crisi politica e formula di governo presente o futura, ritiene necessario e urgente”:

- Attuare le leggi sull’equo compenso per i giornalisti non dipendenti, rimaste lettera morta. Tra queste la 233/2012, per la quale a oggi mancano persino la quantizzazione dell’equo compenso e le procedure di verifica della sua attuazione, compito della commissione plurilaterale formata da Governo, giornalisti ed editori, ma che da anni registra una sostanziale indisponibilità degli editori.
A riguardo, per rendere evidente la gravità della situazione, la Clan-Fnsi lancerà a breve una campagna pubblica, assieme a un censimento delle reali condizioni di lavoro e retributive dei non contrattualizzati, che in troppi fingono di ignorare.

- Davanti alle ripetute richieste degli editori di sostegni economici, va posta come condizione che non si possano più ricevere contributi o agevolazioni pubbliche di alcun tipo, se non ponendo soluzione ai gravi problemi di precarietà lavorativa, contrattuale e sottoretribuzione dei giornalisti non dipendenti, molti dei quali avrebbero invece titolo per una regolare assunzione da dipendenti. 

- Vanno riformate le norme di iscrizione all’Ordine, nella logica che “giornalista è chi esercita effettivamente la professione", adeguando una legge istitutiva di quasi 60 anni fa, oramai inadeguata alla realtà attuale dei circuiti dell’informazione e del mercato del lavoro.
In questo senso va anche affrontato il tema dei circa 50.000 su 110.000 iscritti all’Ordine che non hanno alcuna posizione contributiva Inpgi: dei “fantasmi”, che o sono giornalisti inquadrati con altri contratti e presso altre Casse, a danno dell’Inpgi, o che apparentemente non hanno mai esercitato la professione, e quindi non si capisce a quale titolo risultino ancora iscritti all’Ordine.

- È necessario potenziare le strutture ispettive dell’Inpgi, che da anni fanno emergere numerose posizioni di falso lavoro autonomo e di sfruttamento dei cococo al posto di contratti da dipendente. Senza lavoro regolare ed equamente retribuito non c’è alcuna possibilità di previdenza, di un futuro professionale, né di buona e libera informazione.

- Di fronte alle protratte sofferenze del mercato del lavoro, ora inasprite anche dal Covid, sono necessari sostegni al reddito dei giornalisti non dipendenti, spesso con discontinuità lavorativa e sensibili cali di reddito.
Si ritiene quindi necessario rivedere ed estendere anche ai lavoratori autonomi degli Ordini professionali norme come la recente legge sull’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), varata con la legge di bilancio 2021, ma ora prevista solo per le Partite Iva della Gestione Separata Inps. L’ISCRO è un giusto passo verso un welfare per gli autonomi, ma deve riguardare tutte le categorie, senza esclusioni, estendendone l’accessibilità e portata, anche tenendo conto delle diverse specificità lavorative esistenti tra i differenti Ordini professionali.

- Va infine dato uno stop all’inaccettabile impiego di giornalisti pensionati in redazione, o in ruoli equipollenti ai dipendenti, che – per una parziale integrazione di reddito – sottraggono occasioni e posti di lavoro a migliaia di giornalisti autonomi e sottoretribuiti, che sono oggi la maggioranza della categoria.

(Sintesi della riunione Clan-Fnsi del 26 gennaio 2021. Fonte: Clan-Fnsi)

>> QUI IL QUESTIONARIO SUI GIORNALISTI AUTONOMI NEL FVG (scadenza: 14 marzo 2021)



03 febbraio 2021

QUESTIONARIO SUI GIORNALISTI AUTONOMI NEL FVG: ORA CON INVIO ANONIMO (scad. 14/3/2021)

Coordinamento giornalisti precari e freelance del FVG

e Commissione regionale lavoro autonomo

c/o Assostampa Friuli Venezia Giulia


IL "QUESTIONARIO PRECARIO"
SUI GIORNALISTI AUTONOMI NEL FVG 
DIVENTA NAZIONALE

Scadenza prorogata al 14 marzo !

Il questionario è ora totalmente anonimo
e aperto anche ai non iscritti al sindacato


In allegato il questionario
Compilalo e spediscilo a:
(anche tramite l'anonymizer www.filemail.com)

Il Coordinamento giornalisti precari e freelance e la Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG in dicembre hanno lanciato un questionario, per ricavarne uno spaccato dell’attuale condizione del lavoro giornalistico non dipendente nel Friuli Venezia Giulia. 

Il questionario, anonimo e rivolto anche ai non iscritti al sindacato, punta a raccogliere dati e informazioni utili per sviluppare azioni a tutela del lavoro autonomo, e per l’applicazione dell’equo compenso (stabilito per legge, ma quasi sempre ignorato da editori e datori di lavoro).

Più in particolare Coordinamento e Commissione regionale chiedono di sapere da colleghe e colleghi quali sono le loro posizioni in merito alla professione giornalistica (attività unica, primaria, secondaria, occasionale, “hobby”, disoccupati, ecc.). E se svolgono attività di cronista, critico, ufficio stampa, fotografo, radio, tv, web, social... E la loro posizione contrattuale (se c’è, o se l’avevano in passato, se ora sono disoccupati).

Le risposte finora pervenute stanno facendo emergere condizioni di drammatica sottoretribuzione, ben peggiori degli anni scorsi, e spesso anche di disoccupazione; e solo poche posizioni meglio retribuite, ma solitamente incerte, o gravose, o insufficienti per garantire una prospettiva di vita stabile e indipendente.

Il sondaggio del Friuli Venezia Giulia, poi ripreso anche in Sicilia e Lombardia, ha spinto la Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) della Fnsi a farne uno in tutta Italia. E ora se ne sta predisponendo il testo, in cui confluiranno anche l’esperienza e i risultati del Friuli Venezia Giulia.

Perciò, anche per raccogliere una maggior quantità e tipi di dati da far confluire del sondaggio nazionale, è stato deciso di prorogare la scadenza delle risposte del Friuli Venezia Giulia fino al 14 marzo.

Inoltre, per garantire l'assoluto anonimato di chi risponde al questionario, ora è anche possibile utilizzare il servizio on line www.filemail.com, che permette di inviare il questionario da un indirizzo fittizio per non rendersi identificabili !

Invitiamo quindi tutte le colleghe e colleghi che svolgono un lavoro giornalistico autonomo, di qualunque tipo (carta stampata, radio, tv,  fotografi, uffici stampa, web…), sia continuativo che saltuario, od ora disoccupati, di rispondere al questionario: ci servirà per avviare una campagna, anche nazionale, e varie azioni, sui diritti del lavoro autonomo e per l’equo compenso dei giornalisti autonomi !

I dati raccolti saranno trattati nel rispetto delle norme sulla privacy, saranno usati solo per indagine statistica, e non verranno mai divulgati a terzi.

Per queste ragioni ti preghiamo di rispondere al questionario in forma anonima (scaricabile qui in Word o in Pdf), e di rispedircelo entro il 14 marzo 2021 a: precari.freelance@assostampafvg.it o in busta chiusa a: Commissione regionale lavoro autonomo, Assostampa FVG, Corso Italia 13, 34122 Trieste.

O, per garantire l'assoluto anonimato di chi invia il questionario, ora è possibile usare il servizio di anonymizer on line www.filemail.com Basta scrivere come destinatario precari.freelance@assostampafvg.it, allegare il file con il questionario compilato, e come mittente scrivere un indirizzo di fantasia, ma con la sintassi corretta di un indirizzo email (p.es. pippo@aliasmail.net o alias@fantomas.net) e inviarci tutto !

Contiamo sulla tua collaborazione (e aiutaci a divulgare questa comunicazione tra i tuoi colleghi e colleghe). Grazie !


Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia

Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG


17 gennaio 2021

TELE-RIUNIONE VENERDI’ 22 GENNAIO (h 18-20) e QUESTIONARIO FREELANCE


TELE-RIUNIONE VENERDI’ 22 GENNAIO (ore 18-20) 

E QUESTIONARIO FREELANCE FVG (entro il 31 gennaio)


Il Coordinamento giornalisti precari e freelance e la Commissione regionale lavoro autonomo del Friuli Venezia Giulia indicono una teleconferenza venerdì 22 gennaio, dalle ore 18 alle 20. 


Tema dell’incontro i problemi più attuali del lavoro giornalistico non dipendente, le iniziative promosse dal Coordinamento e dalla Commissione regionale del FVG, e quelle in cantiere a livello nazionale della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi. 

Tra i temi che verranno affrontati: l’attuazione dell’equo compenso, iniziative per il welfare degli autonomi, vertenze, e l’indagine-questionario sul lavoro autonomo nel FVG (che verrà prossimamente ripresa anche in altre regioni).

La riunione è aperta a tutti i giornalisti lavoratori autonomi, sottoccupati e disoccupati del Friuli Venezia Giulia, anche non iscritti al sindacato, interessati a livello informativo o anche a un coinvolgimento nelle attività del Coordinamento e della Commissione. 

Per partecipare all’incontro (che, per tutelare la privacy, non si svolge in forma pubblica) gli interessati devono inviare una richiesta a: precari.freelance@assostampafvg.it e riceveranno un invito con le istruzioni via Google Calendar, e un link per partecipare alla teleconferenza. Per intervenire non sono necessarie app o programmi da scaricare: si usa solo il browser, anche da tablet o smartphone. 

Data l’importanza dell’incontro, tutti sono invitati a sensibilizzare i colleghi/e ritrenuti interessati/e, sollecitandoli ad inviare una richiesta di partecipazione. 

Per ogni ogni eventuale necessità, contattaci: precari.freelance@assostampafvg.it

QUESTIONARIO SUL LAVORO AUTONOMO NEL FVG:
C’E’ TEMPO FINO AL 31 GENNAIO ! 


C’è tempo fino al 31 gennaio per rispondere all’indagine-questionario sul lavoro giornalistico autonomo, promossa dal Coordinamento precari e freelance e dalla Commissione regionale lavoro autonomo dell’Assostampa FVG.

Il sondaggio (rivolto ad autonomi, precari, sottoccupati e disoccupati, anche non iscritti al sindacato) punta a ricavare un’immagine affidabile della situazione attuale del lavoro giornalistico non dipendente in regione, tramite cui poter costruire proposte ed azioni mirate.

La presentazione completa del sondaggio è disponibile on line al link:
>> https://freelancefvg.blogspot.com/2020/12/questionario-sui-giornalisti-autonomi.html

Il questionario richiede pochi minuti, si compila in forma anonima, e va inviato entro il 31 gennaio a precari.freelance@assostampafvg.it o in busta chiusa a: Commissione regionale lavoro autonomo, Assostampa FVG, Corso Italia 13, 34122 Trieste.

I dati raccolti vengono trattati nel rispetto del Regolamento UE 2016/679 sul trattamento dei dati personali, del più rigoroso anonimato, e non verranno mai divulgati a terzi.

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