08 giugno 2016

PREMIO CIGANA, ULTIMI GIORNI PER PARTECIPARE


CIRCOLO DELLA STAMPA DI PORDENONE: 
INCHIESTA, SPORT, ECONOMIA/ARTIGIANATO
I TEMI DA AFFRONTARE ENTRO IL 30 GIUGNO

Simona Cigana

Ultimi giorni per la chiusura della settima edizione del “Premio Simona Cigana”. Gli interessati devono presentare entro il 10 luglio i servizi giornalistici pubblicati tra il 1° luglio 2015 e il 30 giugno 2016.

Il concorso, indetto dal Circolo della Stampa di Pordenone, è nazionale, annuale, multimediale, multilingue e ha come punto di riferimento (diretto o indiretto) il Friuli Venezia Giulia in tutti i suoi aspetti locali, regionali, nazionali e internazionali. Possono parteciparvi giornalisti dipendenti o freelance delle testate italiane e straniere. I testi possono essere scritti anche nelle tre lingue minoritarie tutelate dalla nostra Regione: il friulano, lo sloveno, il tedesco.

Le categorie di appartenenza dei servizi per il concorso sono: Inchiesta, Sport, Economia/Artigianato. I premi in palio sono i seguenti. Per l’inchiesta: 2400 euro al vincitore e 1100 euro al secondo. Per lo sport: 1200 euro al primo, 800 al secondo. Per l’economia/artigianato: 1000 euro al primo e 500 al secondo.

Gli sponsor ufficiali sono la Bcc Pordenonese, la Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia, la Confartigianato Pordenone e Bruno e Luisa Cigana genitori di Simona. Molti i patrocinatori, a partire dall’Ordine dei giornalisti e dall’Assostampa del Friuli Venezia Giulia, dalla Regione a statuto speciale, da amministrazioni provinciali e comunali e dalla Domovip.

In prossimità della cerimonia finale di proclamazione dei vincitori, prevista per fine ottobre-inizio di novembre, si terrà come corollario la serie di incontri intitolata “Inviato Speciale”, con i big dell’informazione italiana.

Info su www.stampa-pordenone.it e Facebook. 
Indirizzo del concorso: circolostampa.pordenone@gmail.com

25 aprile 2016

I SERVIZI PER GLI ISCRITTI DI ASSOSTAMPA FVG



COMMERCIALISTA, 
CONSULENZE FISCALI E LEGALI



 
Ricordiamo che il Coordinamento giornalisti precari e freelance Fvg e l'Assostampa Fvg hanno una convenzione regionale con due studi professionali per consulenze fiscali e servizi di commercialista, tenuta contabilità e dichiarazioni dei redditi. 

La convenzione copre tutte le tipologie ed esigenze del lavoro giornalistico (dipendente, autonomo, cococo, p. Iva, etc.) e prevede una consulenza iniziale gratuita e quindi la fornitura del servizio a condizioni agevolate, di particolare interesse per freelance, collaboratori e lavoratori autonomi.


Gli studi convenzionati sono:

-   a Trieste la Servizi Ti.po. (rag. Rodolfo Pobega), Via Fabio Severo 36, tel. 040.568559
-   a Udine lo Studio Angeli - 
S.A.Fi
 (dott. Stefano Angeli e dott.ssa Nadia Venchiarutti), Viale XXIII Marzo 1848, tel. 0432.511724
Entrambi gli studi operano anche via internet, e sono quindi in grado di erogare i propri servizi in tutta la regione. 

La convenzione è riservata ai soli iscritti Assostampa Fvg in regola con le quote. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici Assostampa.

Si ricorda inoltre che per gli iscritti Assostampa Fvg è anche disponibile un servizio di consulenza e assistenza legale con degli avvocati di fiducia (a Trieste e a Udine) specializzati in diritto del lavoro nel campo giornalistico. L'accordo prevede un colloquio d'orientamento e per il parere legale a titolo gratuito, e quindi l'eventuale azione legale a condizioni agevolate. Per ulteriori informazioni, e per fissare un appuntamento con i legali, contattare gli uffici Assostampa Fvg.

09 aprile 2016

PER UN NUOVO CONTRATTO DEI GIORNALISTI



IL DIBATTITO E LE PROPOSTE 


dall’incontro nazionale sul Contratto
promosso da Stampa Romana



Riceviamo e pubblichiamo il documento elaborato dal tavolo di discussione su “Innovazione contrattuale, allargamento dell’occupazione, retribuzioni, diritti sindacali”, realizzato nell’ambito dell’incontro nazionale sul rinnovo del Contratto collettivo di lavoro, promosso dall’Associazione Stampa Romana.


L’incontro si è svolto mercoledì 9 marzo 2016, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. Alla parte plenaria dei lavori sono intervenuti il Segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, il Presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, e colleghi di varie regioni. Coordinatori del tavolo erano Paolo Barbieri (Vicesegretario dell’Associazione Stampa Romana), con Claudio Silvestri (Segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania).


DOCUMENTO DEL TAVOLO:

INNOVAZIONE CONTRATTUALE, ALLARGAMENTO DELL´OCCUPAZIONE,
RETRIBUZIONI, DIRITTI SINDACALI



Il dibattito si è svolto su due direttrici principali di ragionamento. Da un lato la diffusa consapevolezza che il contratto nazionale Fieg-Fnsi è obsoleto e tiene fuori sempre più colleghi, che siano impiegati nelle testate tradizionali, in quelle digitali, nelle redazioni, negli uffici stampa pubblici e privati o nella comunicazione via social network. Dall’altro la preoccupazione che nella lunga crisi che stiamo vivendo in tutti i settori dell’informazione professionale - e di fronte alle grandi trasformazioni dell’era digitale - una spinta all’innovazione contrattuale venga colta dalla controparte solo come occasione per travolgere definitivamente il salario e i diritti contrattuali dei giornalisti: non si può allargare la base occupazionale tagliando diritti e retribuzioni in cambio di vaghe promesse.

Questo significa che qualunque trattativa non può cominciare da zero ma deve partire dalla necessità di difendere il contratto e i suoi istituti e verificare le strade per una sua applicazione effettiva: alle migliaia di parasubordinati, buona parte dei quali sono redattori effettivi non regolarmente contrattualizzati; ai precari del semisommerso mondo del web; alle nuove figure professionali che già sono a libro paga degli editori ma troppo spesso vengono sottratte dalle aziende alla catena di comando redazionale (e alle garanzie deontologiche e contrattuali dei giornalisti) e confinate nel limbo del marketing o della “comunicazione”. Non ipotetici nuovi posti di lavoro, non illusorie scorciatoie con sconti contributivi che, come dimostra la storia recente, producono effetti sempre marginali rispetto alla vastità e alla profondità della crisi: ma più regole per il lavoro che c’è. Nel corso della discussione c’è chi ha ipotizzato dei contratti di comparto, per rendere lo strumento più aderente alla realtà frammentata della professione. Ma per andare verso un allargamento della base occupazionale e contributiva regolare è emersa la necessità di una definizione contrattuale più chiara del lavoro dei giornalisti che ricomprenda anche le mansioni “nuove” emerse negli ultimi anni: un vero e proprio progetto del nuovo lavoro redazionale adeguato ai cambiamenti dell’era digitale, non per assumere la filosofia degli editori fondata sulla cancellazione dei diritti e della professionalità ma per sfidarli sul terreno della capacità di leggere la realtà e immaginare un futuro dell’informazione che sia capace di sviluppare un mercato.

Largamente condiviso è stato l’allarme per la insufficiente attività dei controlli ispettivi dell’Inpgi, nei service, nelle redazioni, negli uffici stampa: le ispezioni possono rappresentare un rischio per alcune situazioni fragili ma un mercato senza controlli favorisce l’evasione contrattuale e contributiva e in generale una concorrenza sleale nei confronti delle aziende in regola, che indebolisce quindi la contrattazione collettiva. E alimenta una corsa al ribasso anche nella qualità e nella credibilità dell’informazione che si produce. Quanto ai controlli, una delle riflessioni fatte dai colleghi che hanno preso parte al gruppo di lavoro è che servirebbero norme per attribuire al sindacato (dai cdr alle organizzazioni territoriali) poteri di controllo più efficaci sul rispetto delle regole e delle leggi.

Ugualmente corale è stata la preoccupazione per l’eccessivo utilizzo del lavoro straordinario e festivo, che, in una fase di contrazione come quella che viviamo, da un lato danneggia l’occupazione, dall’altro in alcuni casi rappresenta l’occasione per ulteriori abusi: è stato fatto l’esempio di importanti testate on line che arrivano a forfettizzare il lavoro domenicale – di tutte le domeniche – con la semplice erogazione di 300 euro l’anno.

Sono state avanzate – come ipotesi di lavoro – diverse proposte come la rimodulazione degli scatti (non per fare un nuovo sconto agli editori, ma per renderli più frequenti o costosi nella parte iniziale e centrale dell’anzianità di servizio, meno frequenti e onerosi verso la fine, in modo da ridurre la tendenza all’espulsione/rottamazione dei colleghi più esperti o anziani) o la definizione di nuove mansioni, come il redattore web, che potrebbero andare nella direzione di un aggiornamento del contratto adeguato ai tempi. Ma anche l´inserimento di nuovi diritti, legati all´era digitale, come quello ad “essere disconnessi”: il rischio per la salute e il rendimento dei lavoratori è quello di non riuscire a staccare mai, ed è necessario un elemento di salvaguardia. Tra i pochi elementi positivi della riforma del lavoro, c´è quello delle ferie solidali (articolo 24 decreto 151/2015) che possono essere inserite nell’articolato con una spinta migliorativa e più ampia.


Infine, nel quadro dell’esigenza di una trattativa “triangolare”, è fondamentale spingere sulla proposta di prevedere una tassazione (anche una tassa di scopo) per piattaforme come Facebook e Google, che possa contribuire al finanziamento dei fondi per l’editoria. In conclusione, per un reale allargamento del popolo del contratto si deve cercare con maggiore convinzione una sponda politica, e costruire una vera e propria vertenza a difesa dell’informazione. Se non si costruisce una battaglia politica credibile, gli editori torneranno ad aggredire il contratto, una volta ottenuto ciò che cercano dalla riforma dell’editoria e dal rifinanziamento del sistema dell’editoria e del welfare dei giornalisti.

Per quanto riguarda lo scenario del confronto contrattuale, andrebbe meglio compreso a cosa realmente puntano gli editori, se vogliono o non vogliono rinnovare il contratto. Il gruppo di lavoro ha preso atto dell’annuncio fatto dal segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, sul rinvio degli effetti della disdetta e sul rallentamento della trattativa contrattuale in attesa dell’esito della riforma dell’editoria. Ma resta l’interrogativo sulla reale volontà politica della Fieg.




VISUALIZZA ON LINE E SCARICA IL DOCUMENTO: 
https://drive.google.com/file/d/0Bxht6pf8Og0eTVJHcmJZdnhrZVE/view?usp=sharing


Dall’incontro sono scaturiti anche due altri documenti, dai tavoli tematici su:
“Lavoro autonomo” (coordinato da Maurizio Bekar, coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo FNSI, con Alessandro Mantovani, consigliere nazionale Fnsi): 
https://www.facebook.com/notes/giornalisti-freelance-httpfreelance20ningcom/proposte-per-il-lavoro-autonomo-dallincontro-nazionale-sul-contratto-promosso-da/10154038013934904

e su:

“Sistema dell’informazione, legge sull’editoria, condizioni di lavoro giornalistico” (coordinato da Stefano Tallia, Segretario dell’Associazione Stampa subalpina, con Giovanna Gueci di Stampa Romana): 
https://www.facebook.com/notes/giornalisti-freelance-httpfreelance20ningcom/proposte-per-il-sistema-dellinformazione-dallincontro-nazionale-sul-contratto-pr/10154079434994904

07 aprile 2016

LA PERDITA DEL COLLEGA FABIO AMODEO



FABIO AMODEO CI HA LASCIATI




Un ricordo da parte 
del Coordinamento precari e freelance



Il collega Fabio Amodeo è scomparso mercoledì mattina, dopo una lunga malattia. Nato a Trieste nel 1945, è stato giornalista fin dal 1968, e professionista dal 1973.

Tra i suoi molteplici incarichi è stato caporedattore dei quotidiani il Piccolo e Alto Adige, responsabile tecnico del mensile Photo Italia,condirettore del quotidiano TriesteOggi (1993-94); direttore del quotidiano La Cronaca del Nord Est (1995), responsabile della redazione della casa editrice Lint, direttore del mensile View on Photography, e docente all'Università IULM di Milano e all'Università di Trieste. Ha avuto la responsabilità della sezione fotografia del mensile Arte e curato diverse pubblicazioni con Mondadori, Feltrinelli, Lint, MGS Press, Motta Editore, Alinari, Editoriale Friuli Venezia Giulia, Libreria Editrice Goriziana.

Grande esperto di fotografia, ci piace ricordarlo in una cordiale collaborazione che ha avuto con il Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia: nel dicembre del 2014 fu attento e sensibile relatore alla conferenza: "Il fotogiornalismo: dal reportage ai selfie - Il passato e il futuro di narrazioni costruite per immagini”, da noi promossa assieme al Circolo della Stampa di Udine.

L'incontro risultò di tale interesse (ci mancò addirittura il tempo per concludere la scaletta) che lo riproponemmo per i corsi di aggiornamento professionale dell'Ordine dei giornalisti. La conferenza fu infine riorganizzata il febbraio scorso all'Aula Magna dell'Università di Udine. Avremmo voluto riproporla anche a Trieste, ma Fabio (che da tempo abitava in Friuli) rispose che si sentiva troppo affaticato per potersi assumere l'impegno anche a Trieste. 

Poco tempo dopo se n'è andato.

Lo ricordiamo con un abbraccio. E con molta stima e affetto.

02 aprile 2016

VERSO UNA RIFORMA DELL'EDITORIA




ANALISI E PROPOSTE
PER IL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE




dall’incontro nazionale sul Contratto
promosso da Stampa Romana


Riceviamo e pubblichiamo il documento elaborato dal tavolo di discussione su “Sistema dell’informazione, legge sull’editoria, condizioni di lavoro giornalistico”, realizzato nell’ambito dell’incontro nazionale sul rinnovo del Contratto collettivo, promosso dall’Associazione Stampa Romana.
L’incontro si è svolto mercoledì 9 marzo 2016, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. Alla parte plenaria dei lavori sono intervenuti il Segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, il Presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, e colleghi di varie regioni. Coordinatori del tavolo erano Stefano Tallia (Segretario dell’Associazione Stampa subalpina), con Giovanna Gueci (Stampa Romana).





DOCUMENTO TAVOLO 
SISTEMA INFORMAZIONE, LEGGE SULL’EDITORIA, CONDIZIONI DI LAVORO GIORNALISTICO


La legge sull’editoria in discussione – giunta il 9 marzo 2016, in Senato – rappresenta un sicuro passo avanti rispetto alla situazione attuale, ma – anche per la scelta di affidare buona parte della materia alla delega governativa – lascia aperti molti interrogativi.

1) Non viene trattato – come invece dovrebbe – il tema delle concentrazioni editoriali. La legge pone infatti limiti troppo vaghi rispetto al rischio che la crisi possa ridurre il pluralismo e la ricchezza informativa del Paese, penalizzando proprio i principi ispiratori della legge stessa.

2) Riguardo al Fondo Unico per l’Editoria, non viene definito l’ammontare, né sono precisati i criteri di erogazione dei fondi, sia per quanto riguarda i destinatari, che i requisiti di accesso. In particolare, è quanto mai opportuno evitare le storture del meccanismo dei finanziamenti caratterizzanti la normativa precedente. E’ inoltre necessario che i beneficiari dei contributi pubblici applichino i contratti di riferimento di ciascuna categoria, nel rispetto degli obblighi di natura retributiva, previdenziale e fiscale.

3) Riguardo alla questione degli ammortizzatori sociali (l. 416/81) è necessario che l’utilizzo degli stessi sia vincolato ad una verifica dei bilanci – che certifichino lo stato di reale difficoltà. Allo stesso modo, è necessario che l’utilizzo degli ammortizzatori stessi sia legato a piani di rilancio, verificati periodicamente. In assenza, le risorse dovranno essere riservate esclusivamente alla protezione sociale dei lavoratori, evitando di trasformare questi strumenti in un canale di sostegno occulto alle imprese.

4) Deve essere rivista la norma che fissa il tetto massimo del rimborso al 50% e che, con la nuova legge in discussione al Senato, non fa più riferimento ai costi, ma a ricavi e proventi. Tale meccanismo rischia di essere premiante per i gruppi più forti favorendo le concentrazioni.

5) Per quel che riguarda l’Ordine dei Giornalisti, la riduzione del numero dei componenti del Consiglio Nazionale e il ritorno della proporzione di uno a due nella rappresentanza tra professionisti e pubblicisti, rappresentano punti irrinunciabili. Tuttavia è necessario che l’Ordine rappresenti una fotografia fedele della professione e da questo punto di vista la presenza di una posizione Inpgi per tutti i suoi iscritti è un passaggio inevitabile. La riforma del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti non può comunque prescindere da un aggiornamento organico della legge professionale n. 69/1963, nel rispetto dell’autonomia dell’Ordine in quanto organo di tutela, autogoverno ed autodisciplina dei giornalisti italiani.

6) E’ quanto mai opportuno che la legge dedichi attenzione alle novità introdotte nel mondo del lavoro dalla transizione del mondo dell’informazione al digitale.


VISUALIZZA ON LINE E SCARICA IL DOCUMENTO: 
https://drive.google.com/file/d/0Bxht6pf8Og0eeFJRbHhNTnBlQ2M/view?usp=sharing


Dall’incontro sono scaturiti anche due altri documenti, dai tavoli tematici su:

“Lavoro autonomo”
 (coordinato da Maurizio Bekar, coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo FNSI, con Alessandro Mantovani, consigliere nazionale Fnsi): 
https://www.facebook.com/notes/giornalisti-freelance-httpfreelance20ningcom/proposte-per-il-lavoro-autonomo-dallincontro-nazionale-sul-contratto-promosso-da/10154038013934904 

e su: 

“Innovazione contrattuale, allargamento dell'occupazione, retribuzioni, diritti sindacali” (coordinato da Paolo Barbieri, Vicesegretario di Stampa Romana, con Claudio Silvestri, Segretario del Sindacato unitario giornalisti campani).

26 marzo 2016

DA ROMA PROPOSTE PER IL LAVORO AUTONOMO





Riceviamo e pubblichiamo il documento elaborato dal tavolo sul lavoro autonomo, realizzato nell’ambito dell’incontro nazionale sul rinnovo del Contratto di lavoro giornalistico promosso dall’Associazione Stampa Romana. L’incontro si è svolto il 9 marzo nella Sala della Protomoteca del Campidoglio.

Alla parte plenaria dei lavori sono intervenuti il Segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, il Presidente Giuseppe Giulietti, membri di Giunta e colleghi di varie regioni.

Il tavolo sul lavoro autonomo è stato coordinato da Maurizio Bekar, Coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo FNSI, e Alessandro Mantovani, Consigliere nazionale Fnsi.


  

INCONTRO SUL CCNLG
DOCUMENTO TAVOLO LAVORO AUTONOMO


Coordinato da Maurizio Bekar e Alessandro Mantovani



Il lavoro giornalistico autonomo, privo di adeguate tutele, supera oramai il 64% degli attivi, e necessita di interventi urgenti su più piani: contrattuale, normativo e d'interlocuzione con istituzioni e altri soggetti impegnati sul tema.

Il gruppo di lavoro costituito nell'ambito dell'incontro del 9 marzo 2016 sul rinnovo del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, organizzato dall'Associazione Stampa Romana con la partecipazione di Associazioni di Stampa e colleghi di numerose regioni, si richiama alla mozione sul lavoro autonomo approvata dal 27° Congresso Fnsi di Chianciano, che indica linee guida e obiettivi ai quali va data piena attuazione. Senza un avanzamento in termini di garanzie normative ed equo compenso per il lavoro autonomo è a rischio l'informazione

Più in specifico:

- Larga parte dell'attuale lavoro autonomo e parasubordinato corrisponde in realtà a profili da dipendente. Bisogna quindi puntare a contrattualizzare da dipendenti quanti ne hanno titolo, sulla base delle loro posizioni di fatto e dei diritti maturati, affermando il principio che nessuno può lavorare stabilmente per il medesimo committente figurando come autonomo.

- È necessario allargare l'area - anche contributiva - della professione, includendo nel contratto, o comunque entro tutele collettive, anche profili di rado riconosciuti come giornalistici (p.es. videomaker, social media editor, data journalist, fact checker, etc). E gli addetti stampa pubblici e privati vanno sempre ricondotti entro norme e contribuzioni giornalistiche.

- È perciò necessario potenziare i servizi ispettivi Inpgi (e non solo mandando ispettori in redazione, dato che la maggioranza dei finti autonomi, anche grazie alle nuove tecnologie, lavora all'esterno anche se con modalità da dipendente), e garantire ai colleghi il supporto legale ed economico delle Assostampa e della Fnsi.

- Vanno inoltre respinti i tentativi di smantellare quelle parti del Ccnlg (art. 1, 2, 12) che permettono oggi il riconoscimento di posizioni di lavoro dipendente, ove inquadrate fintamente come autonome

- Vanno garantite tutele collettive, in pari dignità con i subordinati, ai non titolari di contratti di lavoro dipendente. Tra queste:

A) Va applicata la legge sull'equo compenso, a tutti i non dipendenti, in coerenza con l'art. 36

B) Le tabelle economiche dell'Accordo sul lavoro autonomo del 2014 non rispondono ai principi di equità retributiva approvati dal Congresso Fnsi del 2015, e vanno quindi abrogate o adeguate agli stessi, in ogni caso escludendo la definizione di un numero minimo di articoli corrispondente a un reddito annuale.

C) Come proposto dalla Clan-Fnsi, è necessario agire sul Cnog e il Ministero della Giustizia per l'emanazione dei tariffari per la liquidazione giudiziale dei compensi giornalistici (in riferimento alla Legge n. 27/2012 e al Decreto ministeriale n. 140/2012), che diverrebbero così anche paramenti di riferimento retributivo per i non dipendenti.

D) Va adottato uno Statuto dei diritti del lavoro autonomo giornalistico, come punto di riferimento vincolante del settore. Sul punto si registra una proposta di testo elaborata da Stampa Romana. Sul tema è auspicabile che si estenda il dibattito in tutte le sedi.

- Come deliberato al 26° Congresso Fnsi, bisogna “favorire un confronto e un coordinamento con istituzioni, associazioni e forze sociali che, in Italia e in Europa, si adoperano per il miglioramento delle condizioni contrattuali, legislative e di welfare a tutela di precari e lavoratori autonomi, anche di altre categorie professionali intellettuali”, anche approfondendo ed estendendo rapporti già esistenti, come con la Coalizione 27 febbraio e organismi consimili.

- Il prossimo rinnovo contrattuale deve puntare a inserire norme di trasparenza che consentano le pari opportunità tra lavoratori, anche attraverso procedure di selezione dei giornalisti da assumere aperte ai collaboratori.

- Il Sindacato deve puntare anche a nuove forme di occupazione per tutti i colleghi, sollecitando finanziamenti per start up, nuove iniziative editoriali, cooperativistiche, associative, e che spingano all'aggregazione del mondo - ora disperso - dei giornalisti non dipendenti.

Infine, data la complessità dei temi e la pluralità di esperienze nel settore, è necessario istituire un tavolo di confronto permanente su tali problematiche, aperto a tutte le realtà interessate.

11 marzo 2016

IL 14 MARZO RIUNIONE DEI COLLABORATORI DI TRIESTE E GORIZIA




LUNEDI' 14 INCONTRO CON I COLLABORATORI
DELLE DUE PROVINCE
presso il Circolo della Stampa di Trieste

  
L'Assostampa Fvg, in collaborazione con il Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia, convoca una riunione dei collaboratori delle testate delle province di Trieste e Gorizia per lunedì 14 marzo alle ore 14.00, al Circolo della Stampa di Trieste, in Corso Italia 13.

L'incontro, al quale sono invitati i rappresentanti dei Cdr, intende fare il punto dei rapporti tra i collaboratori e le testate, sulla loro rappresentanza sindacale e sulla stipula dei contratti di collaborazione.

La riunione è aperta a tutti i collaboratori, anche non iscritti al sindacato, e punta a costruire un tavolo di consultazione e coordinamento permanente sulle problematiche dei colleghi esterni alle redazioni.

La riunione terminerà orientativamente alle ore 15.30

08 febbraio 2016

ELEZIONI INPGI 2: TUTTI I CANDIDATI - Si vota dal 22 febbraio


Si vota on line dal 22 al 24 febbraio
ed il 27 e 28 al seggio di Trieste


   
Dal 22 al 28 febbraio si terranno le elezioni per il rinnovo degli organi di amministrazione dell’Inpgi, sia della Gestione principale (Inpgi 1) che della Gestione separata (Inpgi 2).

Potranno votare rispettivamente gli iscritti all'Inpgi 1 e 2, tramite voto elettronico (sul sito www.inpgi.it, dal 22 al 24 febbraio, dalle ore 8.00 alle ore 22.00), o ai seggi allestiti in ogni Circoscrizione regionale (solo il 27 e 28 febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 20.00). 

L’Inpgi ha inviato a tutti gli elettori istruzioni dettagliate sui meccanismi di voto, e sono comunque consultabili al link:http://www.inpgi.it/?q=node/1391 

Di seguito riportiamo tutti candidati agli organismi della Gestione separata (Inpgi 2), di competenza diretta dei giornalisti lavoratori autonomi. L'elenco dei candidati all'Inpgi 1 e altre informazioni sul sito web dell'Istituto: www.inpgi.it


INPGI 2 – GESTIONE SEPARATA
COMITATO AMMINISTRATORE: sono da eleggere 5 rappresentanti dei giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti che svolgono la libera professione, eletti sulla base di una lista unica nazionale. Possono essere espresse massimo 3 preferenze, pena la nullità del voto. 
I candidati:ALBORETTI CARMINE
ANTONINI LAURA
APICELLA GIOVANNI
ARDUINI CLELIA
ARMILLOTTA GIOVANNI
ASTRELLA ANNA
BINELLO DANIELA
BOLOGNA LUCA
CHIARINI NICOLA
DIGIUGNO NICOLA
DI MITRIO STEFANIA
DUGULIN LORENZO
ERCOLE EZIO
FAIELLA MARIA GIOVANNA
FALCO VITTORIO
FONTANELLI GABRIELE
FOSSATI SIMONA
FRIZZERA MATTIA
LAVACCA NICOLA
MARCHESE RAGONA FABIO LUCA
MARCIANO MASSIMO
OGNIBENE SILVIA
PIZZUTO MAURIZIO
RAFFA ORAZIO
STRATTI INGRID
TERPOLILLI MARINA
TRIPALDI PAOLO
VANNUCCI CLAUDIO
VENDITTI GIOVANNI

COLLEGIO SINDACALE: sono da eleggere 1 Sindaco effettivo e 1 sindaco supplente eletti, sulla base di una lista unica nazionale, fra i giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti che svolgono attività di libera professione. Il Sindaco supplente assume la carica solo in caso di cessazione dalla carica di un Sindaco effettivo. Possono essere espresse al massimo 2 preferenze, pena la nullità del voto.
I candidati:
ARDUINI CLELIA
ARMANO ANTONIO
ARMILLOTTA GIOVANNI
DUGULIN LORENZO
FONTANELLI GABRIELE
GALLIZZI STEFANO MARIA D
GUARASCI ALESSANDRO
LAVACCA NICOLA
PASTERIS VITTORIO
PIZZUTO MAURIZIO
FRANZ PIERLUIGI
STRATTI INGRID
VANNUCCI CLAUDIO

Per votare via internet, dal 22 al 24 febbraio, sono necessari:

- il proprio codice iscritto (indicato nelle comunicazioni Inpgi, o recuperabile on line)

- la password personale (quella usata per l’accesso ai propri dati personali sul sito web dell’Istituto).

Per votare al seggio, il 27 e 28 febbraio (c/o Assostampa FVG, Corso Italia 13, Trieste) servono:

- un documento d'identità valido
- I certificati elettorali ricevuti per posta dall'Inpgi.

Altre informazioni: www.inpgi.it
 (nella sezione dedicata alla elezioni)