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19 maggio 2025

Contratto, autonomi: la segretaria Fnsi Costante a Trieste. Commento di Maurizio Bekar

FNSI, contratto, autonomi: la segretaria Costante a Trieste
«Al tavolo finché la trattativa regge, ma pronti alla mobilitazione»
Commento di Maurizio Bekar sul lavoro autonomo

La segretaria generale Fnsi all'assemblea dell'Assostampa FVG, venerdì 16 maggio 2025. Fra i temi del suo intervento: la tutela dei lavoratori autonomi, le norme bavaglio, il rinnovo contrattuale.

(comunicato Fnsi)

Con il commento di Maurizio Bekar, del Coordinamento precari e freelance, delegato Inpgi per il Friuli Venezia Giulia e membro della CLAN-FNSI Commissione nazionale lavoro autonomo

Dall'intervento all'Assemblea di Maurizio Bekar, del Coordinamento giornalisti precari e freelance, delegato Inpgi per il Friluli Venezia Giulia e membro della CLAN-FNSI, (Commissione nazionale lavoro autonomo)

Bekar, quale delegato regionale e membro del Consiglio di Indirizzo Generale dell'Inpgi, ha espresso valutazioni positive sull'operato degli organi del "nuovo" Inpgi dei lavoratori autonomi: "Esistono posizioni differenziate, ma in un clima generalmente collaborativo, che sta portando buoni frutti: attenzione e iniziative a beneficio delle fasce economicamente più deboli, contenimento delle spese, e coscienza della necessità di equi compensi per i non dipendenti. Il biancio è solido. Vi sono, certo, varie cose da verificare ed aggiustare man mano, ma nel complesso - se si continua così - sono ottimista"

Valuazioni negative, invece, sul ruolo della Clan - Commissione nazionale lavoro autonomo, di cui Bekar è membro, e giudicata sostanzialmente assente. "Benchè da anni i congressi e vari documenti della Fnsi abbiano ribadito la centralità del lavoro autonomo, e che va rilanciato il ruolo delle sue Commissioni regionali, nazionale e dell’Assemblea nazionale degli autonomi, in questo mandato la Clan è invece stata mantenuta immobile, da mesi senza neppure convocarla. Pur davanti a un documento-programma di lavoro approvato dopo il suo insediamento, e malgrado le proposte e richieste poi avanzate. Esistono invece delle iniziative a nome della Clan, che però non ne è stata minimamente informata e coinvolta. In questo contesto è quindi difficile immaginare che le strutture di rappresentanza del lavoro autonomo possano risultare minimamente attrattive nei confronti dei colleghi, e ciò specialmente nelle regioni medio piccole, con minori risorse e possibilità operative".

Positive invece la valutazioni di Bekar sulle iniziative e prese di posizioni di questi mesi della Fnsi sul lavoro autonomo e sui richiami per l'attuazione delle leggi sull'equo compenso, compresa la relazione a Trieste della segretaria Costante. "Ma" ha sottolineato Bekar "editori e governi di diverso segno politico per anni non hanno mai dato seguito a queste giuste richieste, mostrando la volontà di non fare nulla. E' perciò necessaria una forte pressione, e una mobilitazione diffusa, che veda coinvolto con forza anche il mondo e le rappresentanze del lavoro autonomo, per contribuire a rendere ineludibile il tema a politici ed istituzioni. Ma se la Clan viene tenuta totalmente ferma e inattiva, tutta la politica si riduce solo a dei - pur giusti, ma insufficienti - comunicati stampa".


(Di seguito il comunicato integrale della Fnsi sull'intervento della Segretaria generale Costante, all'Assemblea Assostampa FVG a Trieste)

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Si è svolta a Trieste l'assemblea annuale dell'Assostampa Fvg, che ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2024 e preventivo 2025, entrambi in positivo. Ha partecipato la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante.

Dopo i saluti di Furio Baldassi, nuovo presidente regionale dell'Ordine, della sua vice Paola Dalle Molle, del consigliere nazionale dell'Ordine Cristiano Degano e di Ingrid Stratti (Casagit), Maurizio Bekar (Inpgi), Patrizia Disnan (Unione pensionati), Pierluigi Sabatti (Circolo stampa Trieste), Nicole Corritore (Articolo 21), sono intervenuti il segretario di Assostampa Alessandro Martegani e il presidente Carlo Muscatello. Il tesoriere Nicola Filipovic ha illustrato i bilanci, di nuovo positivi grazie al contributo straordinario Fnsi e agli interessi bancari.

La segretaria generale Costante, sottolineato come ogni associazione abbia dinamiche proprie, si è quindi soffermata sui temi del lavoro autonomo, dell'intelligenza artificiale, del nodo irrisolto del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa, delle norme che limitano il diritto-dovere dei giornalisti di informare, fino alle trattative per il rinnovo contrattuale.

«Non userò mai il temine freelance, che non rende l'idea della situazione di precarietà di questa condizione: io non riesco a rassegnarmi all'idea di colleghi che invecchiano precarizzati e non avranno pensioni superiori ai 350 euro», ha osservato, aggiungendo che «l'inflazione ha eroso lo stipendio dei giornalisti dipendenti del 20 per cento e i non dipendenti hanno retribuzioni ridicole, che non tengono conto dell'equo compenso, e spesso vengono usati dagli editori per una forma di dumping sociale».

Costante ha ricordato che «abbiamo provato nel 2023 a forzare la mano agganciandoci alla legge Meloni sull'equo compenso che prevede delle tabelle per tutti i lavoratori autonomi, abbiamo fatto una proposta unitaria all'Ordine che l'ha fatta sua, ma si è fermata al ministero della Giustizia. Per questo ho scritto al ministro Nordio: i giornalisti non sono lavoratori con diritti minori. La tutela dei giornalisti prevista della Costituzione è uguale a quella degli altri lavoratori e prevede una retribuzione dignitosa. Ma la professione giornalistica è legata direttamente alla libertà d'informazione e alla tutela della democrazia: non ci può essere professionalità senza un'equa retribuzione».

Nell'era dell'IA, «che è in grado di fare molto del lavoro dei giornalisti, a partire dal desk, è antistorico - ha anche detto la segretaria Fnsi - parlare ancora di professionisti e pubblicisti: dobbiamo cambiare radicalmente paradigma nella struttura della professione, ma per fare questo ci deve essere una gran collaborazione tra sindacato e Ordine».

Costante ha poi evidenziato come in Italia si continui a «considerare la diffamazione sempre dolosa, a produrre norme che di fatto limitano il lavoro dei colleghi e la democrazia, a tollerare le querele temerarie, una situazione che è responsabilità di governi di tutti i colori politici».

E «in questa situazione - ha argomentato - stiamo affrontando le trattative sul contratto, fermo a 10 anni, un tavolo a cui è presente tutta la Fnsi, senza distinzioni fra maggioranza e minoranza perché, se si farà, sarà il contratto di tutti. È nostro dovere stare al tavolo, ma nessuno firmerà mai un contratto peggiorativo o che danneggi i giovani colleghi: una posizione forte che però richiede unità da parte nostra. Finché la trattativa reggerà staremo al tavolo, ma siamo pronti a dare seguito al pacchetto di giorni di sciopero che ci ha affidato la Conferenza nazionale dei Cdr».


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Coordinamento giornalisti precari e freelance
 dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia


Vedi anche il nostro blog:

02 maggio 2021

EQUO COMPENSO, CONTRATTI e DIGNITA’ PER I FREELANCE (basta attuare le leggi) !


VOGLIAMO L'EQUO COMPENSO
(e il rispetto delle leggi)
PER I GIORNALISTI FREELANCE

Roma, Piazza Montecitorio, 22 novembre 2017
MANIFESTAZIONE SUL GIORNALISMO PRECARIZZATO

Sono cose che chiediamo da anni: alcune precisazioni...

Dal 2012 i giornalisti attendono l'attuazione della legge 233/2012 sull'equo compenso, varata per i collaboratori non dipendenti delle testate giornalistiche. Ma è un diritto da allora sempre ignorato, osteggiato in vari modi, e fino ad oggi inattuato...
E la Commissione plurilaterale per l'attuazione dell'equo compenso (formata da rappresentanti del Governo, dei giornalisti e degli editori) continua a non venir convocata, malgrado le ripetute rassicurazioni (a vuoto) del Sottosegretario all'Editoria che la presiede...

Dal 2012 i freelance attendono anche un decreto del Ministro della Giustizia, che stabilisca i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi dei giornalisti non dipendenti. Parametri emanati (ai sensi della legge 27/2012) per tutti gli altri Ordini professionali. Ma non per i giornalisti, e non essendo a noi applicabili per analogia quelli di altre professioni. Così, a oggi, un giudice non dispone di parametri certi per individuare i compensi dovuti in una causa a un giornalista non dipendente.

E infine c'è la legge 172 del 2017, che stabilisce il diritto all'equo compenso per tutti i professionisti lavoratori autonomi nei rapporti di lavoro con banche, assicurazioni, grandi imprese e Pubblica Amministrazione. E, per quantificare quell’equo compenso, la legge rimanda ai decreti del Ministro della Giustizia, previsti dalla citata legge 27 del 2012.
Ma la mancata emanazione di quei parametri per i giornalisti impedisce solo a noi giornalisti l'applicazione certa dell’equo compenso, che invece ora è un diritto (ai sensi della legge 172/2012) per tutti gli altri professionisti lavoratori autonomi.

A oggi i giornalisti lavoratori autonomi sono l’unica categoria professionale ingiustamente penalizzata tre volte, per i diritti loro negati, anche se previsti da ben tre leggi sull'equo compenso!

Rivendichiamo quindi sempre, in ogni occasione e con forza:

- DIRITTO ALL'EQUO COMPENSO
- DIRITTO ad EQUI CONTRATTI
- RISPETTO della DIGNITA' DEI NON-DIPENDENTI

DI PRECARIETA' (e di non-rispetto delle leggi) NON SI CAMPA !


[Puoi mandarci le tue testimonianze o riflessioni a: precari.freelance@assostampafvg.it 
I testi selezionati verranno pubblicati in forma anonima]

23 febbraio 2019

28° CONGRESSO FNSI: GLI IMPEGNI DELLA MOZIONE SUL LAVORO AUTONOMO





Pubblichiamo di seguito la mozione sul lavoro autonomo approvata a larghissima maggioranza al 28° Congresso Fnsi, che rappresenta il documento-guida per l'impegno del sindacato nei prossimi 4 anni. 
Figlia delle elaborazioni e proposte sviluppate nel tempo dalla Clan (Commissione nazionale lavoro autonomo), vede come primi firmatari alcuni esponenti della Clan, assieme al Segretario Fnsi Lorusso, al Presidente Giulietti, vari freelance, contrattualizzati, membri uscenti della Giunta Fnsi e segretari-presidenti regionali di Assostampa. Tra di essi il sostegno e voto dell'intera delegazione del Friuli Venezia Giulia.
E ora, a tutti, buon lavoro...


MOZIONE SUL LAVORO AUTONOMO APPROVATA AL 28° CONGRESSO FNSI 

Il XXVIII Congresso della Fnsi, riunito a Levico Terme dal 12 al 14 febbraio 2019 

AFFERMA 
la centralità delle problematiche del lavoro autonomo, atipico e non dipendente (quasi sempre sottopagato, senza diritti, né forza di contrattazione individuale), perché rappresenta oramai la maggioranza assoluta della categoria in attività. Questione ben evidenziata nella relazione del Segretario Generale.
IN QUESTO SENSO SI RICHIAMANO 
le mozioni sul lavoro autonomo, approvate a sostanziale unanimità al XXVI e XXVII Congresso della Fnsi, alle cui analisi e contenuti, approfonditi nel tempo anche nella Commissione Nazionale Lavoro Autonomo, va data piena attuazione.
EVIDENZIA INOLTRE CHE
la professione e il mercato del lavoro giornalistico sono radicalmente mutati negli ultimi decenni, tanto da risultare necessaria una radicale riforma della professione, delle sue norme e istituti, per renderli più rispondenti alle esigenze della realtà attuale.
Evidenzia la necessità di una radicale riforma delle leggi sull’Ordine del giornalisti, risalenti a un impianto di un oramai lontano 1963, e la necessità che l’accesso alla professione e la sua rappresentanza,a parte la realtà dei giornalisti pensionati, siano basate su chi la esercita effettivamente, anche se in forma non continuativa.

IL XXVIII CONGRESSO 
INDICA INOLTRE COME PROBLEMATICHE URGENTI E PRIORITARIE
DA AFFRONTARE PER IL LAVORO AUTONOMO E NON DIPENDENTE


- Contratti e retribuzioni: emersione dal “falso lavoro autonomo” per portare a compimento il percorso d’inclusione nel Ccnlg; emanazione da parte del Ministero della Giustizia dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi (ex L. 27/2012) e conseguente attuazione del principio e delle leggi sull’equo compenso (L. 172/2017 e 233/2012) e dell’art. 36 della Costituzione, per un’equa retribuzione e la pari dignità fra tutti i giornalisti

- Nuove politiche di welfare, assistenza, consulenza (legale, fiscale, imprenditoriale, formazione, aggiornamento) “a misura di autonomi”, da garantire a tutti i livelli

- Favorire e sostenere la vertenzialità di autonomi e freelance
, mirando anche a una loro maggior aggregazione e coordinamento sindacale

- Riforma e potenziamento del ruolo e delle rappresentanze del lavoro autonomo nella Fnsi(Commissione e Assemblea nazionale e Commissioni regionali), al fine di favorirne un ruolo sindacale più attivo ed incisivo. Ciò anche tenendo conto delle proposte di riforma del Regolamento Fnsi già formulate dalla Clan

- Impegno alla formazione di nuovi quadri rivolta ai lavoratori autonomi, a partire dalle loro rappresentanze sindacali, anche territoriali

(Approvata con 262 voti favorevoli, 19 contrari, 0 astenuti)

Firmatari: Mattia Motta, Maurizio Bekar, Nicola Chiarini, Raffaele Lorusso, Giuseppe Giulietti, Alessandra Costante, Daniela Scano, Monica Soldano, Rocco Cerone, Ezio Cerasi, Monica Andolfatto, Claudio Silvestri, Valentina Carosini, Massimiliano Salvo, Lorenzo Basso, Peter Malfertheiner, Lazzaro Pappagallo, Erica Culiat, Antonio Fiasconaro, Lorenzo Mansutti, Alessandro Laureti, Mauro Nucci, Giuglia Lavagnoli, Cinzia Isola, Paola Cireddu, Sandro Bennucci, Saimon Piroddi, Daniele Mammoliti, Luca Gentile, Roberto Ginex, Gian Mario Sias, Leonardo Testai, Michela Canova, Alessandro Martegani, Bruno Vecchi, Floriana Bulfon, Roberto Rinaldi, Elisa Malacalza, Giuseppe Ceccato, Massimiliano Saggese, Marco Bobbio, Cristina Insalaco, Marco Baruffi, Daniele Urso, Stefano Tallia, Fabrizio Piccinini, Fabiana Martini, Dora Carapellese, Matteo Naccari, Celestino Tabasso, Carlo Muscatello, Benoit Girod, Marina Amaduzzi e altre firme non decifrabili [salvo errori od omissioni]

(N.d.r: 
freelance, contrattualizzati, membri uscenti della Giunta esecutiva Fnsi e segretari-presidenti regionali di Assostampa)

Al link il video (6') dell'intervento congressuale sulla Clan e sulla mozione sul lavoro autonomo, a cura del Coordinatore della Clan e delegato del Friuli Venezia Giulia, Maurizio Bekar: https://youtu.be/zn0lobfo5wA

19 febbraio 2019

28° CONGRESSO FNSI, LA MOZIONE GENERALE APPROVATA




SONO INCLUSI RIFERIMENTI
AL LAVORO AUTONOMO E PRECARIO
ALL'EQUO COMPENSO
E ALLA CLAN - FNSI 



Democrazia, libertà, autonomia e lavoro
Con Raffaele Lorusso e Beppe Giulietti,
candidati alla segreteria generale e alla presidenza della Fnsi

Noi, delegate e delegati al XXVIII Congresso della Stampa Italiana, ci riconosciamo nei principi della Carta Costituzionale e nei contenuti del Testo Unico dei doveri del Giornalista; impegniamo il futuro gruppo dirigente della FNSI a riaffermare, dentro e fuori le redazioni, quei principi e valori da tutti noi liberamente sottoscritti.

Il sindacato dei giornalisti si riconosce nei valori essenziali dell’articolo 21 della Costituzione: la libertà di informare di ogni cronista e il diritto di essere informata che appartiene ad ogni persona.

Per noi è inscindibile il nesso tra la difesa delle libertà e la tutela dell’autonomia e delle garanzie della professione, e del diritto di cronaca anche contro le ingerenze della magistratura. Di qui il nostro impegno affinché la Federazione sia sempre comunque dalla parte dei cronisti minacciati da mafia, malaffare e corruzione e contrasti, nel mondo e in Italia, i bavagli di qualsiasi natura e colore, compresi quelli derivanti dagli interessi politici e economici. Vogliamo valorizzare il lavoro delle giornaliste, in particolare contro le discriminazioni professionali. Vogliamo il riconoscimento di diritti e di un reddito adeguato, ai sensi dell’art. 36 della Costituzione, per i lavoratori autonomi.

È necessario che si pretenda e si ottenga il rispetto dei principi fondamentali, anche a cominciare dal contrasto del linguaggio dell’odio, della discriminazione e della violenza. Per questo riteniamo che si debba garantire la scorta mediatica a tutti i colleghi minacciati e alle comunità oscurate.

Riteniamo che il XXVIII Congresso, per difendere il futuro di una professione sotto attacco, debba porre al centro dell'azione politica della FNSI alcuni elementi per i quali la categoria è pronta a qualsiasi forma di mobilitazione:

1) Riaprire il confronto con il legislatore per una nuova normativa sulle risorse del sistema informativo nel suo insieme, non per settori (editoria, emittenza locale, emittenza nazionale, web e telecomunicazioni), ponendo il discrimine dell'informazione professionale quale distinzione dal settore delle comunicazioni in senso lato e dedicando più risorse allo sviluppo, all’inclusione dei lavoratori precari, all’occupazione e alla tutela dei diritti e del reddito dei lavoratori autonomi.

2) 
Chiedere che il legislatore stabilisca tetti alle concentrazioni proprietarie e di fatturato, anche qui superando le vecchie categorie mediatiche, e ridefinisca l'intervento pubblico di sostegno al pluralismo, in nome dell'articolo 21, risolvendo anche una volta per tutte il problema delle false cooperative editoriali. Non si può più pensare di stanziare milioni per i prepensionamenti e gli ammortizzatori sociali, facendo conto sulla solidarietà economica di categoria attraverso l’Inpgi, e di ignorare la distruzione del lavoro subordinato sostituito da lavoro atipico, parasubordinato e irregolare e la destrutturazione del Cnlg.

3) Ottenere provvedimenti non più dilazionabili, a partire dalla definizione della governance del servizio pubblico. Urgente e non più rinviabile è liberare la Rai Servizio Pubblico dal controllo dei partiti e dei governi, riformando i criteri di nomina e assicurando fonti certe e di lunga durata adeguate ad attuare il Contratto di Servizio.
E’ necessario inoltre ottenere la cancellazione delle infinite tipologie contrattuali che dal pacchetto Treu al Jobs Act hanno reso il mondo del lavoro sempre più precario, anche per i giornalisti.

4) Arrivare attraverso l'azione coordinata degli Enti di categoria, a una nuova definizione di Giornalismo e di giornalista, che abbia valore di legge e che contempli la via universitaria quale canale prioritario di accesso alla professione.

5) Riprendere il confronto con la Fieg per un rinnovo contrattuale davvero al passo coi tempi e non più ostaggio di una crisi ancora molto lontana dall’essere superata. Un contratto che ponga al centro la lotta alle diseguaglianze e l'inclusione sociale: temi che la Fnsi ha sempre portato al tavolo e sui quali la FIEG si è sottratta e non ha mai voluto aprire una seria trattativa. Le trasformazioni del panorama editoriale devono essere comprese nelle politiche contrattuali e ampliate. Spetta a noi definire una proposta capace di includere le nuove figure professionali all’interno delle garanzie contrattuali e della difesa del reddito.
Dopo il contratto con Aeranti Corallo e quello con Uspi, il percorso va approfondito a partire da tutte le declinazioni del digitale in tutti i settori, per le quali vanno pensate apposite figure e regole contrattuali. Va anche definito un nuovo contratto tipo che sia alla base del vero lavoro autonomo.

6) Superare lo stallo sull'equo compenso, riunificando il percorso della legge di settore con quella generale per le professioni e la norma sui compensi delle pubbliche amministrazioni. I pronunciamenti del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato vanno a sostegno della proposta originaria della Commissione Nazionale Lavoro Autonomo della FNSI sul compenso a giornata.

7) Negli ultimi anni la legge 150 ha dimostrato tutti i suoi limiti, in un’applicazione ragionieristica da parte dello Stato e a danno dei giornalisti. La norma non è più adatta a rappresentare il mondo del giornalismo nella Pa. Dobbiamo pensare ad una nuova normativa che riconosca le particolarità del lavoro giornalistico nella Pubblica amministrazione e che, contemporaneamente, costituisca una solida base economica e giuridica per i colleghi tenendo fermo il valore del CNLG FNSI FIEG come approdo di trattative che non potranno essere smontate unilateralmente dalle amministrazioni firmatarie. Ma nel frattempo, per assicurare dignità ed equità del lavoro giornalistico ai colleghi già assunti, è necessario dare corso alle attuali previsioni della 150 e proseguire il confronto con Aran per la costruzione di un profilo professionale che risponda davvero alle esigenze del giornalismo della Pa.

8) Promuovere un ampio progetto di formazione sindacale per tutta la categoria, ribadendo con forza il ruolo di un sindacato di servizio, che torni a valorizzare i diritti e la condivisione di strumenti e competenze per fare fronte ad Aziende miopi.

9) Avviare una profonda riflessione politica sui valori costituzionali che ispirano l'attività dei giornalisti e dei loro Enti sul terreno ideale e valoriale del nuovo secolo. Un grande momento di confronto pubblico sul futuro rapporto tra democrazia e informazione. Il governo e il mondo politico devono essere chiamati ad esprimere una responsabilità precisa sulla deriva in atto, la categoria a riaffermare il suo ruolo.

10) Difendere l’autonomia, la governance e il livello dei servizi del nostro welfare di categoria (Inpgi, Casagit e Fondo Complementare).

Con questi principi e con questi obiettivi noi proponiamo al Congresso di rieleggere Raffaele Lorusso alla Segreteria Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, e proponiamo al Consiglio Nazionale che verrà eletto da questo Congresso di rieleggere Giuseppe Giulietti alla Presidenza.

(Mozione approvata con 230 sì, 45 no, 10 astenuti)


Raffaele Lorusso è poi stato rieletto Segretario generale Fnsi con 243 preferenze su 308 votanti
Giuseppe Giulietti è stato poi rieletto Presidente della Fnsi con 91 preferenze su 110 votanti

17 novembre 2018

FVG: DOCUMENTO SUL LAVORO AUTONOMO


DAL FVG ALLA FNSI:
APPROVATO DOCUMENTO SUL LAVORO AUTONOMO
per la “Conferenza d’organizzazione sul lavoro autonomo e la precarietà”


Il 26 ottobre 2018 si è tenuta a Trieste l’Assemblea regionale dei giornalisti lavoratori autonomi, aperta a tutti i colleghi (autonomi, dipendenti e pensionati) e ai rappresentanti di categoria, convocata dall’Assostampa in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia.

Lo scopo era sviluppare un confronto aperto sui temi del lavoro autonomo, e contribuire ad elaborare una piattaforma nazionale aggiornata sul tema, come previsto dalla “Conferenza d’organizzazione sul lavoro autonomo e la precarietà”, voluta dal Congresso Fnsi di Chianciano e coordinata dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi.

Come relatori sono intervenuti: Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Fvg; Carlo Muscatello, della Giunta esecutiva Fnsi e presidente dell’Assostampa Fvg; Alessandro Martegani, segretario dell’Assostampa e fiduciario Inpgi Fvg. 

Le attività e proposte della Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) della Fnsi sono state illustrate da Mattia Motta, vicesegretario Fnsi e presidente della Clan e da Maurizio Bekar, coordinatore della Clan e vicesegretario dell’Assostampa FVG.

Al termine è stato approvato un documento sulle priorità da affrontare, che è stato nei giorni successivi ratificato all’unanimità dal Direttivo dell’Assostampa FVG, e inoltrato alla Clan-Fnsi.

Di seguito il testo approvato:

DOCUMENTO SUL LAVORO AUTONOMO
APPROVATO DALL’ASSEMBLEA REGIONALE DEL FVG (26 ottobre 2018)
E RATIFICATO DAL DIRETTIVO DELL’ASSOSTAMPA FVG

L’Assemblea regionale del lavoro autonomo del Friuli Venezia Giulia, tenutasi a  Trieste il 26 ottobre 2018,

EVIDENZIA CHE

- La professione e il mercato del lavoro giornalistico sono radicalmente mutati negli ultimi decenni, tanto da risultare oggi del tutto inadeguati molti dei loro odierni strumenti concettuali e normativi. È quindi necessaria una radicale riforma della professione, delle sue norme e istituti, per renderli più rispondenti alle esigenze della realtà attuale.

- Evidenzia quindi la necessità di una radicale riforma delle leggi sull’Ordine del giornalisti, risalenti a un impianto di un oramai lontano 1963, per allinearle alla molto più variegata realtà del mondo del lavoro attuale. E la necessità che l’accesso alla professione e la sua rappresentanza, a parte la realtà dei giornalisti pensionati, siano basate su chi la esercita effettivamente, anche se in forma non continuativa.

- Sul fronte sindacale si richiama la mozione sul lavoro autonomo, approvata a sostanziale unanimità al Congresso Fnsi del 2015, ai cui contenuti va data piena attuazione. Si richiamano inoltre i documenti elaborati nel tempo dalla CLAN-Fnsi, come proposte e riferimenti per una nuova politica attiva sul giornalismo non dipendente

Ciò premesso
SI INDICANO COME PROBLEMATICHE URGENTI E PRIORITARIE

- Riforma e potenziamento del ruolo e delle rappresentanze del lavoro autonomo, al fine di favorirne un ruolo sindacale più attivo ed incisivo,di quella che rappresenta la larga, e sempre crescente, maggioranza dei giornalisti attivi.

- Contratti e retribuzioni: emersione dal “falso lavoro autonomo” e inclusione nel Ccnlg dei collaboratori strategici; emanazione da parte del Ministero della Giustizia dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi (L. 27/2012) e conseguente attuazione del principio e delle leggi sull’equo compenso (L. 172/2017 e 233/2012) e dell’art. 36 della Costituzione, per un’equa retribuzione e una pari dignità fra tutti i giornalisti

- Favorire e sostenere la vertenzialità di autonomi e freelance, puntando anche a una loro maggior aggregazione e coordinamento

- Impegno alla formazione di nuovi quadri rivolta ai lavoratori autonomi, a partire dalle loro rappresentanze sindacali, anche territoriali

- Nuove politiche di welfare, assistenza, consulenza (legale, fiscale, imprenditoriale, formazione, aggiornamento...) “a misura di autonomi”, e da garantire loro a tutti i livelli

- Attivazione da parte della Fnsi di uno spazio web e uno sui social network, dedicati al lavoro autonomo

Dato infine il sempre crescente ruolo del lavoro autonomo, precarizzato e non dipendente, si auspica che questo sia uno dei temi centrali di dibattito e proposte al prossimo Congresso FNSI, convocato a Levico Terme nel febbraio 2019.


25 ottobre 2018

DOCUMENTI PER VENERDI' 26/10, TRIESTE: ASSEMBLEA LAVORO AUTONOMO DEL FVG


Venerdì 26 ottobre, dalle ore 16 alle 19, al Circolo della Stampa di Trieste (Corso Italia 13) si terrà un'Assemblea regionale aperta sui temi del lavoro autonomo. Dando seguito a una proposta della Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) della Fnsi, l'assemblea viene convocata dall'Assostampa FVG, in collaborazione con l'Ordine regionale dei giornalisti, per favorire un confronto a più voci nella categoria sulle problematiche e le prospettive del lavoro giornalistico non dipendente.

L'invito a partecipare è rivolto quindi a tutti i colleghi (autonomi, dipendenti e pensionati), con o senza incarichi di categoria, iscritti o meno al sindacato.

Gli esiti dell'incontro contribuiranno alla stesura delle proposte di sintesi finale della Clan per il Congresso della Fnsi, e per gli impegni futuri sul fronte del lavoro giornalistico non dipendente. Dando così seguito all'iter della “Conferenza d’organizzazione della Fnsi sulle problematiche del lavoro autonomo e della precarietà”, voluta dal XXVII Congresso Fnsi di Chianciano Terme.

Durante l'incontro verranno dunque presentate, assieme agli interventi di dirigenti di categoria, anche le proposte elaborate fin qui dalla Clan-Fnsi. 

Di seguito i link per scaricare i principali documenti di riferimento della Clan-Fnsi, che si suggerisce di consultare prima dell'incontro:

- Mozione sul lavoro autonomo approvata al Congresso Fnsi di Chianciano (2015)

- Documento d'indirizzo della Conferenza d'organizzazione Fnsi (approvato all'unanimità dalla Clan e dall'Assemblea nazionale dei lavoratori autonomi, a Roma il 16 maggio 2018)

Ulteriore documentazione sui lavori e le proposte della Clan sono scaricabili dal sito web della Fnsi, in chiusura della sezione "Lavoro autonomo/Commissioni e assemblee", al link: http://www.fnsi.it/commissioni-e-assemblee

Di seguito i link ad alcuni dei documenti tematici più recenti:

- ClanFnsi sulla Riforma della professione (gennaio 2017)

- ClanFnsi su Contratto ed equo compenso (gennaio 2017)

- ClanFnsi su Welfare servizi (12 maggio 2016)

- ClanFnsi su Formazione e rappresentanza (12 maggio 2016)

Si tratta di documenti di lavoro e indirizzo elaborati per la Conferenza d'organizzazione. In parte risultano oggi datati, o superati da alcuni provvedimenti approvati nel frattempo, ma restano attuali come riflessioni di fondo e proposte di carattere generale sul tema del lavoro non dipendente.

L'invito a tutti è di partecipare e contribuire all'incontro di venerdì 26 ottobre. Per il quale sono anche riconosciuti 5 crediti formativi deontologici, validi per i corsi di aggiornamento Odg (Iscrizioni: https://sigef-odg.lansystems.it)

Interventi annunciati all'incontro di venerdì 26:

- Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg ("L’Ordine e la riforma della professione")

- Carlo Muscatello, della Giunta esecutiva Fnsi e presidente dell’Assostampa Fvg ("Il rapporto fra redattori contrattualizzati e non, nelle redazioni")

- Alessandro Martegani, segretario dell’Assostampa e fiduciario Inpgi Fvg ("Il futuro della professione da freelance, e le pensioni degli autonomi")

Sulle attività e proposte della Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) Fnsi relazioneranno:

- Mattia Motta, vicesegretario Fnsi e presidente della Clan

- Maurizio Bekar, coordinatore della Clan e vicesegretario Assostampa FVG


A questo link la convocazione ufficiale, con il programma completo. A presto

Maurizio Bekar
Coordinatore Clan - Fnsi
Vicesegretario Assostampa FVG,
con delega al lavoro autonomo

19 ottobre 2018

ASSEMBLEA LAVORO AUTONOMO FVG: VENERDÌ 26 OTTOBRE A TRIESTE

LAVORO AUTONOMO:
GESTIRE LA PROFESSIONE
PUNTANDO AL RINNOVAMENTO


Venerdì 26 ottobre, ore 16-19,
al Circolo della stampa di Trieste

Assemblea regionale
sul lavoro giornalistico autonomo
aperta a tutta la categoria

Intervengono tra gli altri 
i responsabili della Clan Fnsi
Mattia Motta e Maurizio Bekar

Riconosciuti 5 crediti deontologici Odg


Venerdì 26 ottobre, dalle ore 16 alle 19 al Circolo della Stampa di Trieste, in Corso Italia 13, l’Assostampa FVG convoca l’Assemblea regionale del lavoro autonomo. L’incontro, realizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del FVG, è aperto anche ai non iscritti al sindacato, ai giornalisti dipendenti e pensionati, e agli organismi di categoria.

Lo scopo è sviluppare un confronto a più voci sulle problematiche più attuali del lavoro autonomo: lavorare nella precarietà; il diritto a un’equa retribuzione; l’emersione dal “falso lavoro autonomo” e inclusione nei contratti collettivi; un ruolo attivo e la riforma della rappresentanza degli autonomi; un nuovo welfare; la riforma della professione giornalistica.

Sul tema verranno illustrate le proposte elaborate dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi. Le valutazioni e proposte che emergeranno dal dibattito, oltre a contribuire a una crescita di consapevolezza sul tema, contribuiranno alla stesura della piattaforma finale della Conferenza d’organizzazione sul lavoro autonomo e la precarietà, indetta dalla Fnsi.

Interventi:

 
- Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg ("L’Ordine e la riforma della professione")


- Carlo Muscatello, della Giunta esecutiva Fnsi e presidente dell’Assostampa Fvg ("Il rapporto fra redattori contrattualizzati e non, nelle redazioni")


- Alessandro Martegani, segretario dell’Assostampa e fiduciario Inpgi Fvg ("Il futuro della professione da freelance, e le pensioni degli autonomi")


Sulle attività e proposte della Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) della Fnsi relazioneranno:

- Mattia Motta, vicesegretario Fnsi e presidente della Clan


- Maurizio Bekar, coordinatore della Clan e vicesegretario Assostampa FVG


 

Incontro riconosciuto come Corso di formazione continua dell’Ordine dei giornalisti, per 5 crediti deontologici. Iscrizioni: https://sigef-odg.lansystems.it

26 marzo 2017

RIFORMA EDITORIA OK, ORA LOTTA AL PRECARIATO SENZA DIRITTI


I DECRETI ATTUATIVI DELLA RIFORMA DELL’EDITORIA
 RIPORTANO IL LAVORO AL CENTRO DEL DIBATTITO 

Da sinistra Raffaele Lorusso e Beppe Giulietti

“I decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria relativi ai contributi alle testate edite da cooperative giornalistiche e alle emittenti radiotelevisive locali rappresentano un altro passo verso la regolamentazione generale del settore”. Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.

Secondo i vertici della Fnsi, “appare rilevante la centralità riconosciuta al lavoro giornalistico e l’obbligo per tutte le imprese editoriali che aspirano al riconoscimento di contributi pubblici di rispettare gli obblighi derivanti dai contratti collettivi nazionali di settore, a cominciare da quello di pagare regolarmente le retribuzioni, così come auspicato dal sindacato dei giornalisti”.

”La messa a punto di norme certe e rigorose per definire l’accesso ai contributi e la relativa liquidazione va nella direzione del rafforzamento del pluralismo dell’informazione, soprattutto in ambito locale. Il passo successivo – aggiungono – dovrà essere l’approvazione di un complesso di norme di contrasto al precariato giornalistico e al lavoro senza diritti e senza tutele che, soprattutto in realtà che beneficiano degli aiuti statali, vanno perseguiti e sanzionati anche con la revoca dei contributi”.


(Da: PrimaOnline)

15 gennaio 2017

IL SEGRETARIO LORUSSO SI ESPRIME SUL JOBS ACT



«I VOUCHER DEL GIORNALISMO 
SI CHIAMANO CO.CO.CO.»


Il segretario generale Fnsi.


«L’intervento sui voucher non basta: è necessario correggere la normativa sui contratti di collaborazione coordinata e continuativa, diventati i voucher del settore giornalistico». Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, entra così nella diatriba sulle possibili modifiche all’ultima riforma del lavoro.

«Non serve un maquillage al Jobs act per evitare il referendum. È auspicabile che il governo intervenga in profondità e con decisione per cancellare tutte le forme di lavoro atipico che forniscono un quadro di legalità a situazioni di sfruttamento e precarietà dilagante».

All’indomani della decisione della Consulta sull’ammissibilità dei quesiti referendari sul Jobs act, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, interviene così nella diatriba delle ultime ore sulle possibili modifiche alla riforma del lavoro del ministro Poletti.

«L’intervento sui voucher – spiega Lorusso – non basta: è necessario correggere la normativa sui contratti di collaborazione coordinata e continuativa, diventati i voucher del settore giornalistico. La facilità di accesso a questo strumento continua a creare abusi consentendo a molti editori di mascherare lavoro giornalistico subordinato aggirando le norme del contratto nazionale e lo stesso Jobs act».

Secondo il segretario della Fnsi, inoltre, la diffusione di forme di lavoro senza diritti e senza tutele nel settore editoriale «rappresenta un’emergenza non soltanto per la dignità e il decoro della professione e delle persone che la esercitano, ma anche e soprattutto per il sistema democratico, perché indebolisce la qualità dell’informazione, bene supremo di ogni democrazia compiuta».

E infine l’appello: «Il governo non può continuare a girare la testa dell’altra parte».


(Fonte: Fnsi)

02 dicembre 2016

IL TEMPO DEGLI AUTONOMI: NOTE PER UN DIBATTITO (di Maurizio Bekar*)

*Consigliere nazionale Fnsi, coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo




Ora è il tempo degli autonomi. Perché oramai oltre il 62% dei giornalisti attivi lo sono, con una percentuale da anni in crescita. E perché spesso ricoprono ruoli strutturali e strategici nel sistema dell’informazione. A fronte di una costante riduzione del lavoro dipendente.

Si tratta di un tema sul quale è necessario sviluppare un confronto approfondito, perché i suoi presupposti culturali, e le politiche conseguenti, non sono affatto scontate.

Anche per questo è urgente convocare la “Conferenza organizzativa della Fnsi sulle problematiche del lavoro autonomo e della precarietà”, approvata nel 2015  dal Congresso di Chianciano, per “sviluppare un ampio confronto su quanto finora prodotto a livello nazionale e locale, su nuove proposte e per elaborare una piattaforma operativa aggiornata sul tema”.

Queste note vogliono essere un contributo di riflessione aperta, e di dibattito in tale direzione.

Partiamo da un presupposto, tutt’altro che provocatorio: una vasta area di lavoro autonomo non sarebbe di per sé un problema. Ma a patto che l’autonomo possa guadagnare un reddito almeno pari a quello di un dipendente, dopo essersi coperto le spese di produzione, di assicurazione, i contributi sufficienti per garantirsi una vera pensione. E disponendo di welfare e tutele sociali adeguate, assieme a ragionevoli prospettive di lavoro in un mercato davvero aperto e non feudale. Condizioni, queste, necessarie anche per poter esercitare la professione giornalistica con indipendenza e in un contesto di non ricattabilità, innanzitutto economica.

Ma non è questa la realtà in cui oggi si opera: “lavoro autonomo”, nel giornalismo, è quasi sempre sinonimo di sottopagato, senza tutele, e fortemente ricattabile. E (a differenza di quanto avveniva fino a 15-20 anni fa) senza nemmeno plausibili prospettive d’assunzione dopo un periodo iniziale di sottopagata precarietà.
Deve quindi essere accantonata l’idea secondo cui “un collaboratore, se è bravo e ha un po’ di pazienza, prima o poi verrà assunto”. Perché, nel mercato attuale, si può anche essere professionalmente bravissimi, ma non venire assunti mai, o almeno per diversi anni.

Quindi, nell’attesa di una lontana o improbabile assunzione, che fare? Quali politiche e risposte offrire oggi a chi - per scelta o per costrizione - opera da non dipendente?

Per queste ragioni è necessario costruire – oggi e nell’attuale contesto di mercato - quelle regole e tutele minime che mettano gli autonomi in condizioni di pari dignità con i dipendenti, e nella possibilità di campare dignitosamente del proprio lavoro.
E ciò non solo per l’inaccettabilità etica del veder perpetuare ampie fasce di sfruttamento di colleghi. Ma anche perché il lavoro autonomo, se sottopagato e senza diritti, diviene il principale antagonista del lavoro dipendente, delle politiche per le assunzioni, delle tutele dei contratti collettivi, ma anche della sostenibilità economica di enti come l’Inpgi e dei suoi servizi.

Da una parte è quindi necessario fornire politiche e risposte forti alle esigenze di migliaia di non dipendenti (su reddito, welfare, tutele, rappresentanza sindacale e aziendale...). Partendo dal presupposto che - piaccia o meno - questa è oggi la principale forma di lavoro nel giornalismo.

Dall’altra bisogna tentare di ricondurre nell’ambito del lavoro dipendente quelle vaste aree di lavoro oggi solo fittiziamente autonomo che corrispondono in realtà a posizioni di lavoro subordinato. E ciò alla luce degli attuali contratti collettivi, troppo spesso non applicati. Il che comporta stringenti politiche per le stabilizzazioni di chi già oggi ne avrebbe diritto, e un forte sostegno, anche economico, alle vertenze dei collaboratori (che spesso, quando si rivolgono a un tribunale, si vedono – e non a caso - dar ragione).

Tutto ciò non è antitetico all’ipotesi di riscrivere parte dei contratti collettivi nazionali, per adeguarli alle esigenze produttive attuali, per creare nuove figure professionali, e includervi quei collaboratori strategici oggi spesso inquadrati discutibilmente come co.co.co. Ma a condizione che ai nuovi profili non corrisponda, a fronte di una parità sostanziale di ruolo e impegno, un depotenziamento retributivo e di diritti rispetto ai dipendenti tradizionali. Perché ciò spingerebbe a smantellare de facto le altre figure, lasciando attive solo quelle depotenziate e più economiche.

Parallelamente alle politiche contrattuali e di stabilizzazione, oggi è necessario operare con forza su alcuni punti strategici, rivolti a tutto il lavoro non dipendente (a prescindere dal come sia declinato, e se lo sia per scelta o per costrizione). E che possono così venir sintetizzati:

- Affermare in tutte le sedi il principio della pari dignità tra il lavoro dipendente e non dipendente. Che va declinato di conseguenza nelle politiche sui diritti, il reddito, il welfare e l’assistenza, anche promuovendo uno Statuto del lavoro autonomo, per quanto gli è di specifico.

- Porre la questione del reddito al centro delle politiche per i non dipendenti, in riferimento all’art. 36 della Costituzione sul diritto a una retribuzione “in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”. In questo senso va anche rilanciata con forza una battaglia per l’applicazione di un equo compenso, che sia rapportabile alla retribuzione di un dipendente, e ciò sia nell’ambito dell’attuazione della legge 233/2012 che di accordi contrattuali.

- Vanno approfondite tutte le iniziative, sia d’interlocuzione interna che istituzionale, per giungere a un welfare e a pensioni adeguate per i lavoratori autonomi, anche tramite misure universali di sostegno al reddito.

- Va riformata, come indicato nella mozione approvata al XXVII Congresso Fnsi di Chianciano, la rappresentanza del lavoro autonomo. Sia nelle aziende (Cdr), sia dotando Commissione e Assemblea nazionale lavoro autonomo Fnsi di quegli strumenti e possibilità d’iniziativa, finora mancanti, per poter esercitare un ruolo più attivo e incisivo.
Scopo di Commissione e Assemblea nazionale, e delle Commissioni regionali, deve essere quello di divenire un credibile punto di riferimento, aggregazione e integrazione nella Fnsi di quel variegato mondo del lavoro non dipendente, oggi in larga parte distante dalle strutture sindacali tradizionali. Ma ruolo, regole e spazi operativi attuali di Commissione e Assemblea nazionale sono oggi inadeguati a tale scopo: per questo bisogna riflettere e intervenire in questa direzione anche nell’ambito delle previste riforme statutarie della Fnsi.

Sono questi solo alcuni appunti, qui proposti per sviluppare tra gli autonomi, nel sindacato, e più in generale nella categoria, un ampio confronto. Dal quale trarre scelte quanto più possibile condivise, ma segnate dalla consapevolezza di essere necessarie, urgenti e non rinviabili.
In questo senso è anche urgente attuare la “Conferenza organizzativa della Fnsi sulle problematiche del lavoro autonomo e della precarietà”, voluta dal Congresso di Chianciano, che dev’essere uno dei luoghi di confronto e poi di decisioni sul tema.

Partendo dal presupposto, come detto fin dall’inizio, che “ora è il tempo degli autonomi”. Dove quell’ “ora” sta a rappresentare tutta l’urgenza del problema, e delle politiche conseguenti. 


Maurizio Bekar
Consigliere nazionale Fnsi
coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo


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