Commento di Maurizio Bekar sul lavoro autonomo
La segretaria generale Fnsi all'assemblea dell'Assostampa FVG, venerdì 16 maggio 2025. Fra i temi del suo intervento: la tutela dei lavoratori autonomi, le norme bavaglio, il rinnovo contrattuale.
(comunicato Fnsi)
Con il commento di Maurizio Bekar, del Coordinamento precari e freelance, delegato Inpgi per il Friuli Venezia Giulia e membro della CLAN-FNSI Commissione nazionale lavoro autonomo
Dall'intervento all'Assemblea di Maurizio Bekar, del Coordinamento giornalisti precari e freelance, delegato Inpgi per il Friluli Venezia Giulia e membro della CLAN-FNSI, (Commissione nazionale lavoro autonomo)
Bekar, quale delegato regionale e membro del Consiglio di Indirizzo Generale dell'Inpgi, ha espresso valutazioni positive sull'operato degli organi del "nuovo" Inpgi dei lavoratori autonomi: "Esistono posizioni differenziate, ma in un clima generalmente collaborativo, che sta portando buoni frutti: attenzione e iniziative a beneficio delle fasce economicamente più deboli, contenimento delle spese, e coscienza della necessità di equi compensi per i non dipendenti. Il biancio è solido. Vi sono, certo, varie cose da verificare ed aggiustare man mano, ma nel complesso - se si continua così - sono ottimista"
Valuazioni negative, invece, sul ruolo della Clan - Commissione nazionale lavoro autonomo, di cui Bekar è membro, e giudicata sostanzialmente assente. "Benchè da anni i congressi e vari documenti della Fnsi abbiano ribadito la centralità del lavoro autonomo, e che va rilanciato il ruolo delle sue Commissioni regionali, nazionale e dell’Assemblea nazionale degli autonomi, in questo mandato la Clan è invece stata mantenuta immobile, da mesi senza neppure convocarla. Pur davanti a un documento-programma di lavoro approvato dopo il suo insediamento, e malgrado le proposte e richieste poi avanzate. Esistono invece delle iniziative a nome della Clan, che però non ne è stata minimamente informata e coinvolta. In questo contesto è quindi difficile immaginare che le strutture di rappresentanza del lavoro autonomo possano risultare minimamente attrattive nei confronti dei colleghi, e ciò specialmente nelle regioni medio piccole, con minori risorse e possibilità operative".
Positive invece la valutazioni di Bekar sulle iniziative e prese di posizioni di questi mesi della Fnsi sul lavoro autonomo e sui richiami per l'attuazione delle leggi sull'equo compenso, compresa la relazione a Trieste della segretaria Costante. "Ma" ha sottolineato Bekar "editori e governi di diverso segno politico per anni non hanno mai dato seguito a queste giuste richieste, mostrando la volontà di non fare nulla. E' perciò necessaria una forte pressione, e una mobilitazione diffusa, che veda coinvolto con forza anche il mondo e le rappresentanze del lavoro autonomo, per contribuire a rendere ineludibile il tema a politici ed istituzioni. Ma se la Clan viene tenuta totalmente ferma e inattiva, tutta la politica si riduce solo a dei - pur giusti, ma insufficienti - comunicati stampa".
(Di seguito il comunicato integrale della Fnsi sull'intervento della Segretaria generale Costante, all'Assemblea Assostampa FVG a Trieste)
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Si è svolta a Trieste l'assemblea annuale dell'Assostampa Fvg, che ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2024 e preventivo 2025, entrambi in positivo. Ha partecipato la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante.
Dopo i saluti di Furio Baldassi, nuovo presidente regionale dell'Ordine, della sua vice Paola Dalle Molle, del consigliere nazionale dell'Ordine Cristiano Degano e di Ingrid Stratti (Casagit), Maurizio Bekar (Inpgi), Patrizia Disnan (Unione pensionati), Pierluigi Sabatti (Circolo stampa Trieste), Nicole Corritore (Articolo 21), sono intervenuti il segretario di Assostampa Alessandro Martegani e il presidente Carlo Muscatello. Il tesoriere Nicola Filipovic ha illustrato i bilanci, di nuovo positivi grazie al contributo straordinario Fnsi e agli interessi bancari.
La segretaria generale Costante, sottolineato come ogni associazione abbia dinamiche proprie, si è quindi soffermata sui temi del lavoro autonomo, dell'intelligenza artificiale, del nodo irrisolto del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa, delle norme che limitano il diritto-dovere dei giornalisti di informare, fino alle trattative per il rinnovo contrattuale.
«Non userò mai il temine freelance, che non rende l'idea della situazione di precarietà di questa condizione: io non riesco a rassegnarmi all'idea di colleghi che invecchiano precarizzati e non avranno pensioni superiori ai 350 euro», ha osservato, aggiungendo che «l'inflazione ha eroso lo stipendio dei giornalisti dipendenti del 20 per cento e i non dipendenti hanno retribuzioni ridicole, che non tengono conto dell'equo compenso, e spesso vengono usati dagli editori per una forma di dumping sociale».
Costante ha ricordato che «abbiamo provato nel 2023 a forzare la mano agganciandoci alla legge Meloni sull'equo compenso che prevede delle tabelle per tutti i lavoratori autonomi, abbiamo fatto una proposta unitaria all'Ordine che l'ha fatta sua, ma si è fermata al ministero della Giustizia. Per questo ho scritto al ministro Nordio: i giornalisti non sono lavoratori con diritti minori. La tutela dei giornalisti prevista della Costituzione è uguale a quella degli altri lavoratori e prevede una retribuzione dignitosa. Ma la professione giornalistica è legata direttamente alla libertà d'informazione e alla tutela della democrazia: non ci può essere professionalità senza un'equa retribuzione».
Nell'era dell'IA, «che è in grado di fare molto del lavoro dei giornalisti, a partire dal desk, è antistorico - ha anche detto la segretaria Fnsi - parlare ancora di professionisti e pubblicisti: dobbiamo cambiare radicalmente paradigma nella struttura della professione, ma per fare questo ci deve essere una gran collaborazione tra sindacato e Ordine».
Costante ha poi evidenziato come in Italia si continui a «considerare la diffamazione sempre dolosa, a produrre norme che di fatto limitano il lavoro dei colleghi e la democrazia, a tollerare le querele temerarie, una situazione che è responsabilità di governi di tutti i colori politici».
E «in questa situazione - ha argomentato - stiamo affrontando le trattative sul contratto, fermo a 10 anni, un tavolo a cui è presente tutta la Fnsi, senza distinzioni fra maggioranza e minoranza perché, se si farà, sarà il contratto di tutti. È nostro dovere stare al tavolo, ma nessuno firmerà mai un contratto peggiorativo o che danneggi i giovani colleghi: una posizione forte che però richiede unità da parte nostra. Finché la trattativa reggerà staremo al tavolo, ma siamo pronti a dare seguito al pacchetto di giorni di sciopero che ci ha affidato la Conferenza nazionale dei Cdr».
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dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia